i cinesi censurano qualunque cosa, eppure non sono sotto un regime fascista, quindi la censura non è una prerogativa del fascismo ma in generale di qualsiasi cosa definibile regime.

Questa poi secondo me non è censura, ma diffamazione, il che è ben diverso... e in ogni caso, penso anche anche alla satira politica sia giusto porre dei limiti, certe volte si passa dalla battuta scherzosa all'insulto, e chiunque penso si incazzerebbe a morte a vedere il suo nome e la sua faccia associata alla cappella di un cazzo.

Lugh [Bot] ha scritto:converrai con me che la censura e` fascismo.

non centra proprio niente invece!

MrFrag ha scritto:i cinesi censurano qualunque cosa, eppure non sono sotto un regime fascista, quindi la censura non è una prerogativa del fascismo ma in generale di qualsiasi cosa definibile regime.

appunto!

Mac ma gli apostrofi no eh?

comunque c'entrano entrambi, la chiave di ogni totalitarismo è stato il controllo dei mezzi di comunicazione

Isa ha scritto:Mac ma gli apostrofi no eh?

comunque c'entrano entrambi, la chiave di ogni totalitarismo è stato il controllo dei mezzi di comunicazione

si ma da un manifesto satirico poco gradevole ad una dittatura ne passa eh!

Isa ha scritto:Mac ma gli apostrofi no eh?

no, gli apostrofi non mi piacciono!

MrFrag ha scritto:i cinesi censurano qualunque cosa, eppure non sono sotto un regime fascista, quindi la censura non è una prerogativa del fascismo ma in generale di qualsiasi cosa definibile regime.

quello cinese e` un totalitarismo esattamente come il fascismo.
chiedo venia se il termine era improprio: visto che siamo in italia ho usato quello, se eravamo in cina dicevo comunismo e se eravamo in germania dicevo nazismo.

MrFrag ha scritto:Questa poi secondo me non è censura, ma diffamazione, il che è ben diverso...

ma anche no
se tu vai a dire che ho commesso azioni immorali o illegali e non e` vero mi diffami e ti cavo i peli dal culo a suon di avvocati.
se io sono un personaggio pubblico e tu mi offendi mi possono girare i maroni ma e` tuo diritto farlo.

MrFrag ha scritto: e in ogni caso, penso anche anche alla satira politica sia giusto porre dei limiti,

assolutamente no, visto che non siamo un totalitarismo, almeno in teoria.

MrFrag ha scritto:certe volte si passa dalla battuta scherzosa all'insulto,.

capita, soprattutto se ti butti in politica

MrFrag ha scritto: e chiunque penso si incazzerebbe a morte a vedere il suo nome e la sua faccia associata alla cappella di un cazzo.

quello e` ovvio, ma la censura non DEVE essere la soluzione, si aprono porte troppo pericolose.

, valgono le risposte che ho dato a frag. comunque gli apostrofi male non fanno, te l'assicuro..

Isa ha scritto:comunque c'entrano entrambi, la chiave di ogni totalitarismo è stato il controllo dei mezzi di comunicazione

esatto

MrFrag ha scritto:si ma da un manifesto satirico poco gradevole ad una dittatura ne passa eh!

'nzommina, visto come siamo gia messi...
ci mancava solo il un bel precedente in cassazione, e` un'altra barriera che cade.

prevedo gia` che questo discorso s'allarghera` come quello sui rom..

Mac ha scritto:

Isa ha scritto:Mac ma gli apostrofi no eh?

no, gli apostrofi non mi piacciono!

vorrà dire che cancellerò

Comunque secondo me non è sbagliato..
Voglio dire.. Se è un indulto fine a se stesso, come pare il caso, mi sembra giusta la condanna..
Se invece si dice: <<E' una testa di cazzo perché ha fatto "questo">> secondo me è diverso e libera "l'insulto"..

Secondo me, che tu sia un politico o meno, se qualcuno ti insulta pubblicamente, tu hai diritto di incazzarti e chiedere che siano presi provvedimenti.

Essere un personaggio pubblico rende meno tutelata la tua privacy, ma non mi pare che legalizza le offese.

La satira, a modo suo è anche uno strumento scherzoso di informazione, e come tale è giusto che sia difesa, ma quando si trasforma in un pretesto per insultare direttamente qualcuno, allora io non la chiamerei più satira. Intendo questo quando ho detto di porre dei limiti.

il punto non e` questo.

il punto NON e` se il nome del politico accanto ad un coglione sia o no satira di fatto.

il punto e` questo:

I supremi giudici hanno affermato che la satira non si sottrae 'al limite della continenza'.

il politico ed il negoziante in questione non sono rilevanti, e` questa frase che mi preoccupa.

Lugh [Bot] ha scritto:il punto e` questo:

I supremi giudici hanno affermato che la satira non si sottrae 'al limite della continenza'.

il politico ed il negoziante in questione non sono rilevanti, e` questa frase che mi preoccupa.

guarda se cerchi "limite di continenza" ti trova alcuni commenti ad una sentenza su un caso simile dell'anno scorso, te ne incollo uno che secondo me spiega bene di che cosa si tratta:

In altre parole, il diritto di critica, presenta una sua necessaria elasticità in forza della quale non solo pacificamente si ammette che la critica non possa (né debba) essere obiettiva, ma dalla quale non è necessariamente escluso dall’uso di epiteti anche pesanti purché la virulenza dell’opinione critica non trasmodi in argumenta ad personam, ossia in attacchi personali volti unicamente a screditare colui verso il quale la critica si appunta.

Nella fattispecie decisa dal Tribunale di Roma, questi ha ritenuto che l’utilizzo di espressioni quali “disoccupati di lusso”, nonché il riferimento ad una persona come “… dedita a scaldare la sedia” pur “popolarissima e pagatissima”, quando risultino del tutto prive di motivazione e di riscontri, rappresentino una violazione del limite della continenza e siano prive di finalità di interesse pubblico, stante l’inidoneità della critica immotivata a formare ed a informare correttamente l’opinione pubblica.

( http://www.personaedanno.it/cms/data/articoli/011200.aspx )

Ora, l'articolo diceva:

il disegno di un fallo con il nome del sindaco accostato alla parte superiore e quello del vicesindaco a quella inferiore.

mi spieghi dov'è l'informazione utile al pubblico?

l'informazione al pubblico e` chiarissima: il sindaco e` un coglione

scherzi a parte, non sono un giurista pero` i casi sono due, secondo me:
- se e` satira deve avere il diritto di dire quello che gli pare (e se una cosa non fa male non e` satira, e` sfotto`).
- se non e` satira che non si usi quel termine.

mi sa che la satira l'han tirata in ballo per difendersi...

e comunque il sindaco non può essere un coglione visto che era sulla cappella

Quindi è una testa di cazzo...

e il vice è il coglione

"Tradimento della moglie meno grave se lui non può avere figli e non lo dice"

ROMA - Se la moglie tradisce il marito che le aveva tenuto nascosto di non poter avere figli, il tradimento è meno grave. E non può essere l'unica causa della separazione, neppure se lei e l'altro sono stati sorpresi dal marito proprio nel letto coniugale.

Lo ha stabilito la Cassazione, sottolineando che i figli sono una "dimensione fondamentale della persona e una delle finalità del matrimonio" e, in nome della "lealtà tra coniugi", ha annullato una sentenza della Corte d'Appello di Firenze che aveva giudicato la moglie infedele colpevole della separazione, aggiungendo anche che l'impossibilità per il marito di avere figli non era "sufficientemente provata" in quanto attestata soltanto da testimonianze. Al contrario, scrivevano i giudici di secondo grado nel 2005, l'episodio del tradimento è più che documentato dal momento che il marito aveva portato in aula, come testimone, proprio l'uomo che era stato sorpreso in casa con la moglie.

I giudici della prima sezione civile della Suprema Corte, con la sentenza 6697, hanno invece accolto il ricorso della donna, evidenziando prima di tutto che l'infedeltà contestata si riduceva a un "incontro occasionale". Una "condotta isolata", precisa la Corte, e neppure il marito aveva "ravvisato nell'episodio una stabile relazione extraconiugale".

In secondo luogo, aggiunge la Cassazione, "l'infedeltà di un coniuge può essere rilevante ai fini della separazione quando sia stata causa o concausa della frattura del rapporto coniugale". Nel caso dei coniugi fiorentini, invece, la donna "ha denunciato l'omessa informazione da parte del marito, prima delle nozze" dell'incapacità ad avere figli. Un'omissione che per i giudici costituisce "violazione dell'obbligo di lealtà" che provoca "una lesione del diritto della donna all'autonoma determinazione al matrimonio e alle aspettative di armonica vita sessuale nella sua proiezione verso la procreazione che costituisce una dimensione fondamentale della persona e una delle finalità del matrimonio".

Perciò la Cassazione ha rinviato la causa alla Corte d'Appello fiorentina con il compito di "accertare se è stato leso il diritto della moglie di realizzarsi pienamente nella famiglia e nella società come donna e come madre, e quindi procedere ad una valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi" prima di stabilire di chi è la colpa della separazione. Insomma, è vero che lei avrebbe potuto evitare di portarsi a casa un amante occasionale, ma è anche vero che per colpa di lui il matrimonio era partito con il piede sbagliato.

http://www.repubblica.it/2008/10/sezion ... mento.html

EH?????

IO UNA PUTTANA COSI LA AMMAZZEREI CON UN TRAPANO NELLA PATATA, PORCODIO!!!!!

cornuto e mazziato

io sono d'accordo!

ma che merda!