di SporcoRozzoPrimitivo il 13 ago 2009 07:56
Una delle cause della deriva della società è il fatto che i figli vengono troppo spesso visti dai loro genitori come dei beni troppo preziosi. Un figlio non si picchia, se no gli si rovina la crescita psicologica, un figlio non si sgrida e non va mai punito, per lo stesso motivo, tutti i capricci di un figlio vanno accontentati, il figlio va difeso sempre e comunque, qualsiasi bestialità combini...
Non dico di prenderli a cinghiate da mane a sera, questi figli, ma bisogna educarli, alle volte con l'uso di pene corporali (uno schiaffo) piuttosto che solo a parole. Siamo cresciuti tutti senza avere bisogno di psicopediatri e psicofarmaci. Idem dicasi per l'adolescenza, almeno per mia fortuna per quel che riguarda me.
OK, mi sono rotto di essere politicamente corretto: Modalità Buone Maniere = OFF!
Teste di minchia di genitori che fanno i figli a cazzo senza pensarci, senza preventivamente pensare alla loro situazione sociale ed economica [lavoretto precario da 666€ al mese, da cui la moglie viene licenziata (SOCIETA' DI MERDA!!!) non appena si scopre che è pregna], solo perché, per un malsano istinto o per noia decidono di procreare, non arrivandoci neanche lontanamente al fatto che quella sarà una scelta che condizionerà la loro vita per il prossimo quarto di secolo, se gli va bene.
Accorgendosi che il pargolo è una rottura di cazzo, essendo obbligati ad andare a lavorare per sopravvivere, non avendo uno straccio di nonna, perché morta, lontana o comunque non disponibile, che lo possa tenere, lo infilano in un micronido, che qui a Milano li prendono da quando hanno sessanta giorni di vita, gli stessi giorni di quando devi adottare un cane.
La creatura cresce praticamente non vedendo mai né mamma né papà, o l'idraulico che dir si voglia.
Vedendolo così poco gli sembra una cosa strana, preziosa, da venerare ed accudire come un Dio. Alè che cominciano le paranoie! Non esce a giocare perché sennò si fa male, ogni tre x dio (sembra un'offerta speciale ma è un'offerta del cazzo) dal pediatra, praticamente ogni volta che starnutisce, al posto di una sana ed equilibrata alimentazione per la crescita gli vengono prima somministrati alimenti dietetici, poi gli integratori alimentari poi, perché fa i capricci e non lo si vuol sentire, tutte le puttanate chimiche (dalle caramelle alla cocacola) che il mercato offre. Il bambino, che non esce di casa perché ha tutte le allergie del mondo, cresce mangiando patatine davanti a PC, TV, DVD, PS3... e diventa obeso, così finisce anche dal pedodietologo.
Poi va a scuola ed incomincia la seconda fase delle paranoie. Ogni coppia di genitori decerebrati ostenta il proprio figlio come il Dio migliore degli altri e si scatena il God Contest. Vengono iscritti a calcio, danza, nuoto, tennis musica e chi più ne ha più ne metta. L'agenda di questi poveri bambini è piena come quella di un top manager!
...e quando cazzo ce l'hanno il tempo per giocare? Come cazzo possono divertirsi se durante tutte queste attività hanno dietro al culo genitori in fibrillazione che pretendono delle prestazioni da numero uno? Non si gioca più a calcio nel campetto dell'oratorio per divertirsi, si "pratica calcio" in una "scuola calcio" per compiacere i genitori.
I bambini si rompono i coglioni facilmente, si deprimono, diventano cattivi e quindi vanno in analisi.
I genitori si accorgono di aver preteso troppo e da qui comincia la discesa, solo che più che una strada in discesa ai bambini si para davanti un baratro.
Ora possono fare quel cazzo che gli pare, i genitori li appoggeranno in tutto e per tutto, devono sdebitarsi.
Soldi a palate ad ogni richiesta, senza discutere e senza sapere il motivo delle spese, difesa ad oltranza, che se vanno male a scuola non è colpa di loro che non studiano, ma del professore che è uno stronzo. Le colpe di tutto vengono fatte ricadere sulla società, mai sui genitori e mai sui figli. Avendo tutto subito si cerca il di più e quindi alè, si bruciano le tappe intermedie per arrivare direttamente al top, che star sotto fa merda! Si tromba a 13 anni, saltando tutto il bel periodo delle slinguate e dei palpeggiamenti per poi la sera ammazzarsi di seghe nel letto; ci si devasta di superalcoolici a 15 anni, perdendosi quelle fantastiche serate a base di birra tutti riuniti nel parco attorno al fuoco con una chitarra e due bonghi; a 18 anni macché vecchia Marbella scalcinata dentro in sei per andare al Ticino, ciascuno con la sua Mini One a fare gli sborroni davanti al locale IN...
Sommiamo il fatto che per queste novelle teste di minchia tempo e spazio si sono stretti tanto quanto si sono allargati i portafogli: per noi farci 20 km per andare a Milano a fare il puttantour per poi tornare rigorosamente entro le 02.00 era uno sballo da fare una volta ogni 2 mesi; ora farsi 137 km per andare a mangiare una pizza che costa 50€ e tornare alle 08.30 è la norma.
MBM=ON
Ops, mi sa che sto scrivendo troppo, non vorrei tediarvi.
L'ultimissima cosa, che noto sempre più spesso e che mi fa strano, è l'eterogeneità dell'età anagrafic dei componenti di una compagnia. Noi a 16 anni snobbavamo tutti i ragazzi di 14, così come la compagnia dei diciottenni snobbava la nostra. Ora vedo nella medesima compagnia uomini di 30 anni insieme ad adolescenti e mi chiedo cosa avranno mai da spartire. Poi mi rispondo da solo: non esistono più le fasce di età, a 30 anni vivono in casa coi genitori, "studiano", non più al Liceo ma all'Università, zero responsabilità, come quando avevano 15 anni. Facendo le stesse cose ed vivendo la stessa situazione, stanno bene insieme.
Insolito il fatto che dopo molti anni uno non inizi a sentirsi anacronistico.
Dice il saggio:
-Che il tuo bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto non importa: c'è comunque spazio per dell'altro vino.