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tradizioni e cultura popolare

Tutto ciò che non rientra in nessun'altra categoria.

Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi isjungfrun il 01 giu 2009 11:00

Hello Zamy ha scritto:Ma che racconti figherrimi :wha
Io vivrei di queste cose :myst
Isj, quando io e Rodrigo verremo dalle tue parti mi spiegherai come arrivare alla Casa delle 100 stanze, ci devo andare :sis

:ump

io non ci sono mai stata, e chi c'è stato (anche gabri) non si ricorda piu dov'è :doh
non sai quante volte gli ho chiesto di portarmici ma niente :doh
mi devo meglio informare da altri che ci sono stati :sis

edit: dimenticavo...anche a me mi intrippano da morire ste robe :wha
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Leadingtherats ha scritto: Isj astemia forzata ("Necciuno mi dà un ciorcio di birra? :sad" )

Lugh ha scritto: :wha brava!
e` una spiegazioe "isjijosa" ma sostanzialmente corretta :sis :sis

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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi Isa il 01 giu 2009 11:32

A circa 50 Km da Palermo, sulla costa settentrionale della Sicilia e all'estremità del Golfo di Termini Imerese sorge Cefalù, località turistica e balneare, ogni anno meta di migliaia di turisti che vi giungono da diverse parti del globo per trascorrere le vacanze. Cefalù sorge in un posizione panoramica straordinaria, sovrastata da un'altura di circa 270 metri, che cade a picco sul mare turchino, denominata la Rocca. E' proprio da questo luogo che inizia il nostro itinerario sulle tracce del fantomatico mago Aleister Crowley, artista, poeta, mistico, pensatore e occultista britannico che può essere considerato una delle figure chiave nella storia dell'esoterismo e fondatore del moderno occultismo. Crowley dimorò per circa tre anni a Cefalù con i suoi adepti e fu successivamente espulso da un'ordinanza ministeriale fascista, essendosi accertato che nella sua villa si svolgevano riti basati su comportamenti osceni.

[...]Crowley decise dunque, di fondare l'Abbazia di Thélema, dove celebrare i suoi riti magico-orgiastici e, interrogato l'oracolo cinese (Y king), capì che il luogo ideale dove avrebbe dovuto sorgere era sulla Costa Azzurra, a Capri o a Cefalù.

Crowley venne a Cefalù nell'aprile del 1920 in compagnia dell'americana Leah Faesi e della signorina Ninette Fraux, chiamata Suor Cypris, entrambe sue concubine, e con due bambini figli di Leah. Sin dall'inizio il mago e il suo entourage femminile destò meraviglia e curiosità tra la gente del luogo, che si ritrovava spesso ad ammire quei personaggi agghindati da strani vestiti e dai comportamenti altrettanto curiosi. Crowley, conosciuto anche come la Grande Bestia 666 (The Mega Jherion 666), amò molto Cefalù, tanto che nel suo testamento scrisse che voleva essere seppellito sulla Rocca, accanto al Tempio di Diana. Il suo desiderio però non potè essere esaudito dato nell'Aprile del 1923 fu espulso d'urgenza dal suolo italico su ordine di Mussolini per pratiche oscene e perversione sessuale, in seguito alle proteste del popolo e dello stesso vescovo di Cefalù. Eppure anche dopo l'espulsione del mago l'attenzione su di lui e sulla sua setta non si smorzò, tanto che la 'Divisione di Polizia Politica' segnalò che dalla casa del Crowley si irradiavano notizie diffamatorie sulle condizioni dell'Italia fascista, che poi venivano pubblicate su giornali esteri. In verità l'accusa era infondata, ma Crowley si dedicò alla propaganda antifascista da Tunisi, dove si era rifugiato dopo l'espulsione da Cefalù, scrivendo poesie satiriche sul fascismo e su Mussolini, da lui ritenuto responsabile del suo allontanamento dal suolo italico.
Aleister Crowley morì a Brighton il 1° dicembre 1947.

L'Abbazia di Thélema - L'Abbazia di Thélema è un casolare isolato sito in località Santa Barbara a Cefalù, alla quale si accede mediante un sentiero situato di fronte all'entrata del cimitero del paese. Qui l'occultista inglese abitò durante il suo soggiorno in Sicilia insieme ai suoi seguaci. Lo stabile è un classico casolare di campagna, a pianterreno formata da alcune stanze che danno su una sala centrale, ampia e di forma rettangolare, nella quale Cowley aveva disposto il suo trono ad Est e quello della sua prima concubina ad Ovest. Per Crowley la villa era un'Abbazia, anche se non corrispondeva al tempio che avrebbe voluto costruire sulla cima delle colline di Cefalù, e che avrebbe dovuto esser di forma circolare, con otto grandi colonne che reggevano il tetto a cupola, fatta di vetro, con cortili ed edifici riservati a vari scopi magici e sociali.
Le mura, le porte e tratti del pavimento della villa che abitò erano decorati da nudi e immagini pornografiche dipinte dallo stesso mago. Lo scopo di questi dipinti era di spingere il visitatore, attraverso l'esposizione continua, all'indifferenza nei confronti del sesso. Tutto ciò faceva da cornice alle preghiere quotidiane del gruppo che si riunivano cinque volte al giorno per fare riti satanici, sacrificando animali e compiendo strani riti sessuali spesso sotto l'effetto di droghe. In realtà Crowley non si può ritenere un satanista nel senso stretto dato che era dichiaratamente ateo, era piuttosto spinto da una rabbia devastante contro l'etica cristiana e la visione cristiana della vita che probabilmente gli era stata imposta durante l'infanzia.
Oggi dell'eremo di Santa Barbara non resta quasi niente perchè le decorazioni scomparvero quando la casa fu rimessa a nuovo. Esiste solo una completa documentazione fotografica eseguita da un giornalista inglese venuto a Cefalù poco prima che fosse rifatta.
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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi isjungfrun il 01 giu 2009 12:49

sapevo che crowley aveva fondato la abbazia di telema a cefalu...
solo che non avevo ben chiaro dove fosse esattamente cefalu, nel senso che sapevo che era nel sud e stop :timid

dici che la tradizione esoterica della tua zona è legata alla presenza di crowley in sicilia oppure non c'entra una fava ed è precedente ?
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Leadingtherats ha scritto: Isj astemia forzata ("Necciuno mi dà un ciorcio di birra? :sad" )

Lugh ha scritto: :wha brava!
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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi Isa il 01 giu 2009 12:54

ma secondo me è ben precedente...
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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi isjungfrun il 01 giu 2009 13:36

non c'entra una sega con le leggende, ma piu che altro con le usanze locali...
mi hanno insegnato a fischiare con una patella :lol
la patella è una conchiglia a forma di montagnetta, sembra quasi un piccolo vulcano...è una tradizione tipica della città , essendo un posto di mare, probabilmente è antica e veniva usata dai marinai, ci credete che fa un fischio allucinante? ti spacca i timpani!!!

ecco la mistica patella :lol
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edit: mè venuta in mente un'altra tradizione viareggina, le baldorie del 7 settembre.

FESTA DELLE BALDORIE

La festa delle Baldorie è una delle più antiche tradizioni viareggine, celebrata la vigilia della festa della Madonna, il 7 settembre.

Detta anche semplicemente Baldorie, è una simpatica tradizione che consisteva in una festa, in una chiassosa adunanza di giovani e meno giovani che raccoglievano grandi quantità di pinugliori e rametti per farne cataste da bruciare durante la notte. Le braci venivano poi lanciate in aria, sbraciate, con bastoni di legno, creando luminose scintille incandescenti che prendono il nome di mi’ nonne, cioè di faville incandescenti.

Al termine della fiammata i ragazzetti saltavano da una parte all’altra del falò, sopra i resti ancora fumanti delle baldorie.

La tradizione ha una doppia funzione, sia celebrativa, nel rendere onore alla Madonna che si sosteneva avesse fermato la peste nella Viareggio del 1854, sia propiziatoria, un rito scaramantico prima di entrare nella stagione autunnale, quasi a scongiurare, con i fuochi, le tempeste invernali.

Al giorno d’oggi la festa ha perso parte del suo fascino, perdurando comunque ad essere celebrata, soprattutto nei quartieri periferici, dove gli ampi spazi permettono di creare grandi cataste di pinugliori, da essere arsi nel pieno rispetto della tradizione.

I giovani e giovanissimi hanno integrato, o soppiantato, i roghi di pinugliori con il lancio di scoppi e mortaretti, spesso con gravi problemi di ordine pubblico.


VOCABOLARIO VIAREGGINO:

PINUGLIORI: Aghi di pino.

BALDORIE: Falò, fuoco di pinugliori.

LE MI’NONNE: Le faville incandescenti sollevate dai lunghi bastoni.


da altra fonte:
Ma esiste anche un significato più pagano: settembre significava la fine della stagione estiva, l’avvicinarsi della brutta stagione. Ecco allora i fuochi delle baldorie a scongiurare ed esorcizzare i fantasmi delle buie, fredde e tempestose notti invernali.



e poi la + pagana delle nostre feste, il carnevale:

Il carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana (ed in modo particolare in quelli di tradizione cattolica). I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare l'elemento più distintivo del carnevale è la tradizione del mascheramento.

Benché facente parte della tradizione cristiana, i caratteri della celebrazione carnevalesca hanno origini in festività ben più antiche che, ad esempio nelle dionisiache greche e nei saturnali romani, erano espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento degli obblighi sociali e delle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo ed anche alla dissolutezza.
La parola carnevale deriva dal latino "carnem levare" ("eliminare la carne"), poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
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Leadingtherats ha scritto: Isj astemia forzata ("Necciuno mi dà un ciorcio di birra? :sad" )

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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi caska1979 il 01 giu 2009 14:51

quella del ponte del diavolo e del carnevale le conoscevo gia'

voglio andare alla casa dalle 100 stanze :sis
http://www.myspace.com/caska1979

mia sorella è semi-emo O_O
ogni tanto la picchio così è contenta...

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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi isjungfrun il 01 giu 2009 15:47

caska1979 ha scritto:quella del ponte del diavolo e del carnevale le conoscevo gia'

voglio andare alla casa dalle 100 stanze :sis

non riesco a trovare niente su internet su questa casa, nessun accenno, nè dove si trovi :mur
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Leadingtherats ha scritto: Isj astemia forzata ("Necciuno mi dà un ciorcio di birra? :sad" )

Lugh ha scritto: :wha brava!
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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi caska1979 il 01 giu 2009 18:08

isjungfrun ha scritto:
caska1979 ha scritto:quella del ponte del diavolo e del carnevale le conoscevo gia'

voglio andare alla casa dalle 100 stanze :sis

non riesco a trovare niente su internet su questa casa, nessun accenno, nè dove si trovi :mur


chiedi agli amici e poi ci facciamo un meeting per l'occasione :wha
http://www.myspace.com/caska1979

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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi Kale il 01 giu 2009 18:21

isjungfrun ha scritto:non c'entra una sega con le leggende, ma piu che altro con le usanze locali...
mi hanno insegnato a fischiare con una patella :lol

Noi fischiamo con i fili d'erba. Dicono che ne esca un verso simile al capriolo.

Di solito il fine non giustifica mai i mezzi.
Anche ammesso che li giustificasse, dobbiamo essere consapevoli che il fine giustificherà mezzi che di per sè sono ingiustificati.
Sempre ammesso che si riesca a raggiungere il fine, perchè, ricordiamo, che "è il fine che giustifica".
Assunto ciò, non possiamo dimenticare che le conseguenze, sia dei mezzi che dei fini, non vengono giustificati nè l'uno nè l'altro.
Anzi... di solito le conseguenze vengono appositamente dimenticate, pur di raggiungere il fine....
Inoltre, gli ingiustificati mezzi giustificati dal fine, giustificheranno mezzi ingiustificabili.
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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi Isa il 01 giu 2009 18:37

è una cosa che si fa pure qua quella di fischiare con il fusto di non ricordo che pianta...
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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi isjungfrun il 01 giu 2009 19:36

Kale ha scritto:
isjungfrun ha scritto:non c'entra una sega con le leggende, ma piu che altro con le usanze locali...
mi hanno insegnato a fischiare con una patella :lol

Noi fischiamo con i fili d'erba. Dicono che ne esca un verso simile al capriolo.

anche qui usa :sis

e poi anche con le mani accoppiate a ricreare una forma tipo ocarina...ne esce fuori un suono che è un misto tra il tubare di una tortora e il verso di un gufo :sis
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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi Hello Zamy il 02 giu 2009 11:16

caska1979 ha scritto:
isjungfrun ha scritto:
caska1979 ha scritto:quella del ponte del diavolo e del carnevale le conoscevo gia'

voglio andare alla casa dalle 100 stanze :sis

non riesco a trovare niente su internet su questa casa, nessun accenno, nè dove si trovi :mur


chiedi agli amici e poi ci facciamo un meeting per l'occasione :wha

Ho cercato anch'io su internet l'altro giorno ma niente :sad
...Agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere l'occasione, solo un altra occasione, di tornare qui, sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non citoglieranno mai la libertà...

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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi Sephiroth il 05 giu 2009 15:38

isjungfrun ha scritto:non c'entra una sega con le leggende, ma piu che altro con le usanze locali...
mi hanno insegnato a fischiare con una patella :lol



da noi non si usa, non l'ho mai visto fare a nessuno e non sapevo si potesse

:scratch :scratch :scratch :scratch

come funziona?
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[Aenima] ha scritto:I Manowar sono i Village people dei Defender :cor

Isa ha scritto:credo che tra wagner e il death ci sia un collegamento quasi diretto...
lo stesso che c'è tra la pausini e il power
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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi isjungfrun il 05 giu 2009 18:01

Sephiroth ha scritto:
isjungfrun ha scritto:non c'entra una sega con le leggende, ma piu che altro con le usanze locali...
mi hanno insegnato a fischiare con una patella :lol



da noi non si usa, non l'ho mai visto fare a nessuno e non sapevo si potesse

:scratch :scratch :scratch :scratch

come funziona?

prendi la patella con 2 mani tra i pollici e gli indici. metti i pollici a formare una y e fischi sulle nocche...
un po difficile da spiegare cosi, la prossima volta che ci si vede se ho una patella sotto mano ti faccio vedere :lol


edit:
nella lucchesia c'è la leggenda dell'omo selvatico, che puo essere assimilato facilmente al troll ma che molti vedono come mito di origine celtica, da associare alla figura del dio kerunnos

da wikipedia:
L'Uomo selvatico è un essere umano leggendario presente in molte tradizioni popolari italiane, soprattutto alpine e appenniniche, dove assume nomi diversi a seconda della lingua locale:

Homo salvadego in valtellinese[1], Om salvàrech in bellunese[2], Omo salvatico in lucchese[3], Om pelos in trentino[4], Ommo sarvadzo in valdostano[5].

Le storie che riguardano questo essere, comunemente descritto come irsuto e con capelli e barba lunghi, si tramandano da tempo immemore nella tradizione orale.

« È sostanzialmente un comune mortale che vive al di fuori del consesso umano preferendo i luoghi isolati, la montagna, il bosco. A contatto con la natura ha esaltato al massimo le sue caratteristiche fisiche che gli assicurano la vita: forza, robustezza, fiuto eccezionale per inseguire la preda. È timido, rifugge dal prossimo isolandosi al punto tale da attenuare le sue capacità psichiche fino alla stupidità. Non si lava né si pulisce. Non si rade né si taglia i capelli cosicché questi si fondono raggiungendo le ginocchia. Per questo diventa una figura terrificante esaltata dalla pelle di caprone con cui si ammanta. Un atto gentile lo intenerisce. A volte sente il bisogno di fraternizzare con gli uomini. Allora si ferma insegnando loro i mestieri della malgazione, della lavorazione dei latticini di cui è maestro. »

In Garfagnana l'omo salvatico vive nelle grotte, fabbricandosi gli utensili da cucina con uno scalpello; inoltre insegna ai pastori come produre burro, formaggio e ricotta e in una storia della Lucchesia avrebbe insegnato anche a trasformare il latte in olio se i pastori non lo avessero lasciato andare via. Pare che l'omo salvatico rida quando piove e pianga quando c'è bel tempo: atteggiamento a prima vista incomprensibile, ma che viene spiegato ritenendo che le condizioni atmosferiche del presente sono all'opposto di quelle che seguiranno


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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi Kale il 05 giu 2009 19:55

Nell'alto Trentino lo chiamano Salvanèl (= selvanello o silvanello).
Però viene raffigurato come una specie di folletto caratterizzato da capelli o parti di vestito rossi.
E' una creatura schiva ed è dispettoso con gli estranei, ma se viene trattato bene si dimostra amichevole.
Spesso insegna a chi gli offre qualcosa (di solito cibi dolci o prelibatezze) segreti magici o l'ubicazione di tesori nascosti.

C'è una leggenda/favola che dice che una donna del paese di Revò, avesse scoperto che il Salvanèl le stava rubando delle cibarie dalla dispensa.
Il Salvanèl, vedendosi alle strette, supplicò la donna di lasciarlo andare, in cambio sarebbe tornato la sera seguente e le avrebbe rivelato i segreti della trasformazione del latte.
La donna, curiosa, acconsetì e la sera dopo il Salvanèl si ripresentò.
Le disse che le avrebbe insegnato a fare la ricotta che non diventa rancida e il formaggio che non ammuffisce mai, ma che non avrebbe mai dovuto raccontarlo a nessuno.
E così fu: la donna apprese i segreti del folletto e continuò ad ingraziarselo sperando che le tramandasse altri prodigi.
Ed era appunto intenzione del Salvanèl di insegnarle l'arte di trasformare il latte in cera per candele.
La donna, insuperbita dalla prospettiva di apprendere un segreto che le avrebbe donato facile ricchezza, andò a vantarsi per tutto il paese.
Il Salvanèl, offeso, non si fece più rivedere e la donna non imparò mai come fare le candele con il latte.

Il Salvanèl è anche una grotta nella zona di Cagnò-Tregiovo, caratteristica per il "camino" che c'è all'interno, ovvero un piccolo cunicolo che parte verso l'alto che, secondo la leggenda, era la tana del folletto.
Si diceva che chi entrasse nella cavena del Salvanèl non riuscisse più ad uscirne. L'unico ad esserci riuscito sarebbe stato un cane che, arrampicandosi per il "camino" sarebbe sbucato in un capitello ai piedi del monte Ozòl.

Il termine Salvanèl si usa anche per descrivere i ciuffi di capelli che non stanno al loro posto.

Di solito il fine non giustifica mai i mezzi.
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Re: tradizioni e cultura popolare

Messaggiodi isjungfrun il 05 giu 2009 20:38

interessante!
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