SporcoRozzo, sono abbastanza d'accordo con te, soprattutto con l'ultima parte del post.
Voglio un secondo prendere le distanze dalla questione "Carlo Giuliani": penso che a prescindere da quello che è emerso da tutti i nostri discorsi, dalla realtà dei fatti e dalla realtà processuale, la vicenda si sia risolta con due "vittime" (l'altro è l'appuntato) e un colpevole: lo Stato, quello che manda al macello con ordini imprecisi poliziotti e carabinieri inesperti a controllare una ragnatela di vicoli e pestare indiscriminatamente manifestanti. Perchè, mi risulta che sia pressapoco andata così.
Quando l'Italia, sull'onda della ventata di bellicismo (e conseguente pacifismo) dell'ultim'ora enteò in guerra contro il terrore mandando le proprie truppe in Afghanistan, io ero studentello da poco arrivato a Bologna da una sfigata provincia siciliana. Ci fu un'enorme manifestazione, alla quale fui lieto di partecipare... "Uh che figo, finalmente un corteo come si deve". Più che una manifestazione sembrava una festa, ai lati c'era il servizio d'ordine della CGIL (che almeno lo sa fare) e non ci furono particolari incidenti. Ma è veramente difficile (mi insegni) controllare 200000 persone in corteo, e i coglioni ci sono dappertutto: mi trovai a passare davanti alla questura e ad assistere ad una scena da voltastomaco. A "proteggere" la questura c'erano una ventina di poliziotti, non più vecchi di me, che guardavano inermi il gruppo di una cinquantina di testine a ogiva (mi pare fossero i coglioni di Casarini) che si erano fermati davanti a loro a insultarli, quasi fosse colpa loro. E le facce di quei poliziotti dicevano, quasi apertamente, che se non fossero stati in servizio sarebbero stati in mezzo al corteo (a Bologna capitava questo ed altro). Questo non li ha salvati da cori di insulti e lancio di uova e pomodori.
Ora, sarà che son cresciuto a pane e Pasolini (quel frocio comunista ucciso dai suoi), ma quel giorno io ero coi poliziotti, se volete sapere il perchè leggete lo spoiler. è lungo.
“STUDENTI, FIGLI DI PAPA’,
IO STO CON I POLIZIOTTI…”
di Pier Paolo Pasolini
E’ Triste. La polemica contro
il Pci andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati.
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. lo no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo!) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccolo-borghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene,
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli; la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui,
lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come si vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente
è lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent'anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d'accordo contro l'istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà avete bastonato,
appartengono all'altra classe sociale.
A Valle Giulia, si é così avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate, i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! in questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici/
“Popolo” e “Corriere della sera”, “Newsweek” e “Monde”
vi leccano il culo. Siete i loro figli
la loro speranza,
il loro futuro: se vi rimproverano
non si preparano certo a una lotta di classe
contro di voi! Se mai,
alla vecchia lotta intestina.
Per chi, intellettuale o operaio,
è fuori da questa vostra lotta, è molto divertente l’idea
che un giovane borghese riempia di botte un vecchio
borghese, e che un vecchio borghese mandi in galera
un giovane borghese.
Blandamente
i tempi di Hitler ritornano: la borghesia
ama punirsi con le sue proprie
mani.
Chiedo perdono a quei mille o duemila giovani miei fratelli
che operano a Trento o a Torino,
a Pavia o a Pisa,
a Firenze e anche un po' a Roma,
ma devo dire: il Movimento Studentesco
non frequenta i vangeli la cui lettura
i suoi adulatori di mezza età gli attribuiscono,
per sentirsi giovani e crearsi verginità ricattatrici:
una sola cosa gli studenti realmente conoscono:
il moralismo del padre magistrato o professionista,
la violenza conformista del fratello maggiore
(naturalmente avviato per la strada del padre)
l’odio per la cultura che ha la loro madre, di origini
contadine, anche se già lontane.
Questo, cari figli, sapete.
E lo applicate attraverso inderogabili sentimenti:
la coscienza dei vostri diritti (si sa, la democrazia
prende in considerazione solo voi) e l'aspirazione al potere.
Sì, i vostri slogan vertono sempre la presa di potere.
Leggo nelle vostre barbe ambizioni impotenti
nei vostri pallori snobismi disperati,
nei vostri occhi sfuggenti dissociazioni sessuali,
nella troppa salute prepotenza, nella poca salute disprezzo
(solo per quei pochi di voi che vengono dalla borghesia
infima, o da qualche famiglia operaia
questi difetti hanno qualche nobiltà:
conosci te stesso e la scuola di Barbiana!)
Occupate le università
ma dite che la stessa idea venga
a dei giovani operai.
E allora:
“Corriere della Sera” e “Popolo”, “Newsweek” e “Monde”
avranno tanta sollecitudine
nel cercar di comprendere i loro problemi.
La polizia si limiterà a prendere un po’ di botte
dentro una fabbrica occupata?
E’ un'osservazione banale;
e ricattatoria. Ma soprattutto vana:
perché voi siete borghesi
e quindi anticomunisti. Gli operai, loro,
sono rimasti al 1950 e più indietro.
Un'idea antica come quella della Resistenza (che andava contestata venti anni fa,
e peggio per voi se non eravate ancora nati)
alligna ancora nei petti popolari in periferia.
Sarà che gli operai non parlano né il francese né l'inglese,
e solo qualcuno, poveretto, la sera, in cellula,
si è dato da fare per imparare un po' di russo.
Smettetela di pensare ai vostri diritti,
smettetela di chiedere il potere.
Un borghese redento deve rinunciare a tutti i suoi diritti
e bandire dalla sua anima, una volta per sempre,
l'idea del potere. Tutto ciò è liberalismo: lasciatelo
a Bob Kennedy.
I Maestri si fanno occupando le fabbriche
non le università: i vostri adulatori ( anche comunisti)
non vi dicono la banale verità che siete una nuova
specie idealista di qualunquisti come i vostri padri,
come i vostri padri, ancora, figli.
Ecco,
gli Americani, vostri adorabili coetanei,
coi loro sciocchi fiori, si stanno inventando,
loro, un linguaggio rivoluzionario “nuovo”!
Se lo inventano giorno per giorno!
Ma voi non potete farlo perché in Europa ce n'e già uno:
potreste ignorarlo?
Sì, voi volete ignorarlo (con grande soddisfazione
del “Times” e del “Tempo”).
Lo ignorate andando, col moralismo delle profonde province,
“più a sinistra”. strano,
abbandonando il linguaggio rivoluzionario
del povero, vecchio, togliattiano, ufficiale
Partito Comunista,
ne avete adottato una variante eretica
ma sulla base del più basso gergo dei sociologi senza ideologia (o dei babbi burocrati).
Così parlando,
chiedete tutto a parole,
mentre, coi fatti,
chiedete solo ciò
a cui avete diritto (da bravi figli borghesi):
una serie di improrogabili riforme, l’applicazione di nuovi metodi pedagogici
e il rinnovamento di un organismo statale.
Bravi!
Santi sentimenti!
Che la buona stella della borghesia vi assista!
Innebriati dalla vittoria contro i giovanotti
della polizia costretti dalla povertà a essere servi,
(e ubriacati dall'interesse dell’opinione pubblica
borghese con cui voi vi comportate come donne
non innamorate, che ignorano e maltrattano
lo spasimante ricco)
mettete da parte l'unico strumento davvero pericoloso
per combattere contro i vostri padri:
ossia il comunismo.
Spero che l'abbiate capito
che fare del Puritanesimo
è un modo per impedirsi
un'azione rivoluzionaria vera.
Ma andate, piuttosto, figli, ad assalire le Federazioni!Andate a invadere cellule!
Andate ad occupare gli uffici
del Comitato Centrale! Andate, andate
ad accamparvi in Via delle Botteghe Oscure!
Se volete il Potere, impadronitevi, almeno, del potere
di un partito che è tuttavia all'opposizione
(anche se malconcio, per l’autorità di signori
in modesto doppiopetto, bocciofili, amanti della litote,
borghesi coetanei dei vostri stupidi padri)
ed ha come obiettivo teorico la distruzione del Potere.
Che esso si decida a distruggere, intanto,
ciò che di borghese ha in sé, dubito molto, anche se col vostro apporto,
se, come dicevo, buona razza non mente…Ad ogni modo: il Pci ai giovani!Ma, ahi, cosa vi
sto suggerendo? cosa vi sto
consigliando? A cosa vi sto sospingendo?
Mi pento, mi pento
Ho preso la strada che porta al minor male,
che Dio mi maledica. Non ascoltatemiAhi, ahi, ahi,
ricattato ricattatore,
davo fiato alle trombe del buon senso!
MI son fermnato appena in ternpo,
salvando insieme, il dualismo fanatico e l’ambiguità…Ma son giunto sull’orlo della
vergogna…(oh Dio! che debba prendere in considerazione
l’eventualità di fare al vostro fianco la Guerra Civile
accantonando la mia vecchia idea di Rivoluzione?)
Dei ragazzi che in quel momento per "spirito di servizio" (cit.), per senso del dovere o anche solo per portare a casa la pagnotta si trovavano a rappresentare lo Stato, si son presi uova in faccia senza reagire. E questo, probabilmente, perchè il questore ingoiava fiele stringendosi i coglioni (lui sì, enormi), e ha cercato in tutti i modi di evitare che la cosa degenerasse.
Il corteo "pacifico" si è distanziato, proprio materialmente, da quel gruppo di imbecilli, li ha "isolati".
Ma se l'ordine di caricare fosse arrivato? Pensaci un attimo, sei in mezzo a centinaia di persone, una trentina di metri dietro questa scena, e d'un tratto senti un tono di voce un po' diverso da quello che hai sentito fino a un secondo prima, e senza avere il tempo di capire perchè, vedi quelli che ti circondano correre via, e prima di capire che non ce l'hanno con te, vedi un gruppo di poliziotti che carica un gruppo di manifestanti (che cazzo ne sai che erano gli stronzi di cui sopra? eri dietro, non li hai visti). Che fai? Io probabilmente sarei corso via, o avrei preso le botte sperando di chiarire poi.
Ma se questa scena si ripetesse lungo tutto il percorso, come cazzo faresti a "isolare" il black bloc di turno, quando stai pensando a evitare di trovarti un manganello in culo? Quando la polizia ti sta caricando mentre a venti metri un gruppo di idioti mascherati sfascia le vetrine? Perchè questo è quello che è successo a Genova.
Non voglio assolutamente la legge della giungla, anzi! Ben vengano le forze dell'ordine... Che però mi aspetto che tutelino anche il mio diritto di manifestare pacificamente, e quando di fatto non lo fanno, lì si prendono tutti i nomi che mi vengono in mente. Del resto spetterebbe a loro monitorare il corretto svolgimento della manifestazione e identificare i facinorosi... Che ci riescano i manifestanti a volte è possibile, ma non sempre accade, soprattutto nei cortei grandi.
Credimi, se avessi visto arrivare accanto a me un teppista, riconosciuto come tale perchè gli ho visto sfasciare una finestra del McDonalds, ma non c'è dubbio che l'avrei preso a calci in culo e portato al primo "sbirro" che mi capitava, e come me credo almeno la maggiornanza dei manifestanti.
Ma se questo si incunea di 5 metri nella folla, che differenza c'è (per te che te lo ritrovi accanto) tra lui e il compagno di manifestazione occasionale? Ha una kefiya... Grazie al cazzo, ce l'hanno tutti...
Perchè le devo prendere io che non c'entro nulla per colpa di un deficiente che non avrei avuto modo di isolare o di evitare?
Perchè invece devo rinunciare al mio diritto di manifestare (cosa cui comunque da un po' di tempo rinuncio, visto che non ha molta più efficacia della preghiera, all'atto pratico) perchè un gruppo di teste di minchia potrebbe farmi pestare?
Sì, sono perfettamente d'accordo con te quando dici che i coglioni del G8 dovrebbero noleggiarsi una nave da crociera o salcazzo, ma preferiscono fare passerella, come a Genova, millantare in una gigantesca "prova di forza" quanto sono in grado di (NON) far funzionare l'apparato di protezione, qualsiasi siano le conseguenze.
Tanto alla fine i benpensanti covano tronfi la convinzione che "se stavano a casa non gli succedeva niente", i manifestanti odiano sempre più gli sbirracci cattivi, le forze dell'ordine viceversa, e chi ha orchestrato questo magnifico teatrino si gode i frutti di un po' di disagi a cui rimediare, con un bel giro di capitali, dopo aver mostrato a sè stessi e al mondo che, nel bene o nel male, loro hanno fatto qualcosa.