qua non si cita nessuna costrizione a tenere il bambino o la parola aborto...
ma il problema è sempre quello: bambino morto per parto casalingo da parte di una sconsiderata 16enne
Neonato trovato morto, interrogata la madre 16enne
E' stata nuovamente interrogata la ragazza di 16 anni che si è presentata all'ospedale Ingrassia in preda a una grave emorraggia post parto. Il neonato è stato trovato morto nell'appartamento in cui vive con la famiglia. La ragazza è indagata per infanticidio e occultamento di cadavere
Verrà eseguita entro domani, presso il policlinico di Palermo, l'autopsia del neonato trovato morto nell'abitazione in cui era stato partorito poche ore prima dalla madre sedicenne. E' quanto confermano gli investigatori che stanno conducendo l'indagine sulla morte del neonato.
La madre, una studentessa di corsi serali, è ancora piantonata all'ospedale Ingrassia di Palermo dove è stata nuovamente interrogata dagli uomini della Squadra mobile, assistita da una psicologa. La ragazza, indagata per infanticidio e occultamento di cadavere, continua a piangere e a disperarsi confermando di avere partortito il piccolo e sottolinea di non avere mai detto ai genitori della gravidanza.
Sentiti dagli investigatori anche il padre del bambino, un ragazzo che fa il meccanico e i genitori della ragazza. La madre è casalinga e il padre panettiere. Affermano di non avere saputo mai nulla della gravidanza della loro figlia.
La ragazza si era presentata in lacrime all'ingresso dell´ospedale Ingrassia. Accanto a lei, alcuni parenti. Il custode del nosocomio ha subito avvertito i medici del pronto soccorso che era accaduto qualcosa di grave, nel giro di pochi minuti la giovane si è trovata su una barella. Ai sanitari è bastato un veloce controllo per capire.
Quella pesante emorragia che aveva assalito la sedicenne era dovuta a un parto. Ma lei continuava a negare. Sono stati mobilitati i medici del reparto di Ginecologia. Con tanta pazienza, fra le lacrime della ragazza, è emersa la verità. «Ho partorito in casa», ha sussurrato. «Il bambino è ancora lì». Mentre la giovane veniva medicata, partiva una telefonata al 113. Due volanti hanno scortato un'ambulanza fino a casa della ragazza, nella zona di Borgo Molara. Ieri pomeriggio, poco dopo le cinque, una corsa nel traffico di corso Calatafimi ha tentato l'impossibile. Ma non c´è stato nulla da fare per il feto, che secondo i medici era alla 36esima settimana di gestazione.
Adesso c'è un´inchiesta della Procura per i minorenni su quanto accaduto. Il procuratore Caterina Chinnici vuole approfondire questa storia che ha ancora dei contorni parecchio confusi.
L'ultimo episodio del genere risale al 2006, quando una neonata chiusa in una busta di plastica venne trovata in un cassonetto dell'immondizia alla periferia di Palermo. A dare l´allarme al 113 e´ stato un passante che ha udito i vagiti provenire da un contenitore per i rifiuti. Una volante della questura arrivò sul posto e portò la piccola all´ospedale Civico dove venne ricoverata nel reparto di Rianimazione. Ancora un altro episodio del genere risale al 1991, quando una donna di 27 anni, esasperata per una lite con il convivente, poco dopo la mezzanotte del 28 agosto abbandonaò l´ ultimo dei tre figli, un neonato di 20 giorni, in un contenitore per i rifiuti del Borgo Vecchio. Il bimbo allora venne soccorso immediatemente, mentre la madre si allontanava per i vicoli, da alcuni abitanti del rione, che avevano vissuto tutte le sequenze dell'episodio dai balconi di casa, dove si erano attardati per il gran caldo. Allora il piccolo venne salvato dalla polizia, che affidò il piccolo, dopo una visita pediatrica che ne ha accertato le buone condizioni di salute, ad un istituto.
http://palermo.repubblica.it/dettaglio/ ... re/1591937