
Lexia Blodhevn ha scritto:rompono il cazzo pure agli angeli ora?? ma non gli va mai bene nulla
Goethe ha scritto:Conoscere i luoghi, vicini o lontani, non vale la pena, non è teoria; sapere dove meglio si spina la birra, è pratica vera, è geografia.
jmilton00 ha scritto:I musulmani non praticano l'eucarestia perché non possono mangiare carne di maiale, giusto?
Goethe ha scritto:Conoscere i luoghi, vicini o lontani, non vale la pena, non è teoria; sapere dove meglio si spina la birra, è pratica vera, è geografia.
jmilton00 ha scritto:I musulmani non praticano l'eucarestia perché non possono mangiare carne di maiale, giusto?
Paul Vlaar, sacerdote olandese che aveva pregato per la vittoria della nazionale ai mondiali di calcio, è stato sospeso dall'incarico. La decisione è stata presa alla vigilia della finale della Coppa del mondo vinta poi dalla Spagna, quando padre Paul Vlaar, infrangendo il tradizionale protocollo della messa, ha innalzato una preghiera per la vittoria degli 'arancioni'. Il vescovo della diocesi di Haarlem-Amsterdam, Jozef Punt, ha spiegato che non è accettabile che si approfitti del rito con cui si celebra la Cena del Signore per scopi così mondani.
[Aenima] ha scritto:I Manowar sono i Village people dei Defender
Isa ha scritto:credo che tra wagner e il death ci sia un collegamento quasi diretto...
lo stesso che c'è tra la pausini e il power
Goethe ha scritto:Conoscere i luoghi, vicini o lontani, non vale la pena, non è teoria; sapere dove meglio si spina la birra, è pratica vera, è geografia.
jmilton00 ha scritto:I musulmani non praticano l'eucarestia perché non possono mangiare carne di maiale, giusto?
Cerchi 'Vaticano' esce 'pedofilo'
Google, beffa sui risultati
Cercando informazioni sulla Santa Sede, il primo risultato è il dominio "pedofilo.com", al momento disattivato. L'azienda indaga sull'accaduto
AVERE il proprio nome associato ad una serie di scandali sessuali, su internet può essere un problema. Così almeno fa pensare il comportamento di Google se si ricerca il termine "Vatican", da alcune ore a questa parte. Il secondo risultato porta dritti alla home page della Santa Sede, ma il primo link, sotto la scritta "Vaticano", punta al sito "pedofilo.com". Irraggiungibile, va detto, dopo l'intervento di Google, che però al momento non ha modificato la peculiare gerarchia dei risultati.
Come è potuto succedere? Non si tratta quasi certamente di un attacco hacker. Piuttosto di una certa conoscenza dei funzionamenti di Google da parte dei creatori della pagina incriminata, per far salire quel particolare sito nella rilevanza del termine di ricerca "Vatican". A Google hanno comunque ritenuto opportuno esaminare tempestivamente la questione: "Stiamo valutando le cause, non si è trattato necessariamente di un hackeraggio", dichiara l'azienda. Al momento, il problema non riguarda soltanto la versione italiana del motore di ricerca, ma Pedofilo.com, dominio intestato a un messicano che gestisce la società informatica Guionbajo nel Nuevo Leon, risulta al momento completamente inaccessibile. Cercando negli archivi di Google, si tratterebbe comunque di un sito di informazione religiosa 1, niente a che vedere con la pedofilia, ma dal nome di dominio intenzionalmente fuorviante.
Il trucco utilizzato per far salire il sito pirata al primo posto potrebbe essere quello del Googlebombing, uno stratagemma che sfrutta l'algoritmo di Google in base al quale viene attribuita importanza a una pagina in rapporto a quanti link verso di essa si trovano all'interno di altri siti web. L'azienda aveva dichiarato di aver eliminato la possibilità di attacchi di questo tipo, ma forse ci si trova di fronte a una tecnica nuova per ottenere lo stesso risultato.
(17 luglio 2010)
Mia nonna ha sempre avuto un profondo rispetto per la comunità ebraica, mi diceva sempre "Tratta bene gli ebrei, se no ti tiri addosso le loro maledizioni da cazzi scappellati
Sephiroth ha scritto:La donnina quì si è autodefinita pessimo elemento nella presenzatione, Aenima l'ha guadagnato nel tempo...
Sephiroth ha scritto:beh, si vedeva che non eri finito con la faccia contro il vetro, dalla foto non si vedeva nessun buco
Leadingtherats ha scritto:Beh, che c'è di strano? A me sembra naturale.
Mia nonna ha sempre avuto un profondo rispetto per la comunità ebraica, mi diceva sempre "Tratta bene gli ebrei, se no ti tiri addosso le loro maledizioni da cazzi scappellati
Sephiroth ha scritto:La donnina quì si è autodefinita pessimo elemento nella presenzatione, Aenima l'ha guadagnato nel tempo...
Sephiroth ha scritto:beh, si vedeva che non eri finito con la faccia contro il vetro, dalla foto non si vedeva nessun buco
L’intervista - «Non reprimiamo ma esaltiamo la differenza tra uomo e donna»
Il cardinale Scola: sull’amore serve una riforma della Chiesa
«Per combattere la pedofilia c’è bisogno di umanizzare la sessualità»
Il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia
VENEZIA - «Io sono la madre del bell’amore …». Il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, sta rivedendo gli appunti del discorso del Redentore. Partendo dal passo delle Scritture sul «bell’amore », toccherà temi delicati come sessualità, pedofilia, verginità e celibato.
Perché questa scelta?
«Per la fatica di noi cristiani a comunicare che lo stile di vita affettiva e sessuale indicato dalla Chiesa è buono e conveniente per l’uomo di oggi. Invece pare quasi che questa proposta non solo sia iperdatata, impotente a favorire il desiderio umano di gioia piena, ma che sia addirittura contraria alla libertà e priva di realismo, incapace di tener conto di ciò che l’uomo ha imparato circa se stesso e circa il mondo delle emozioni, degli affetti, dei rapporti con l’altro, grazie a una lunga storia e alle recenti scoperte scientifiche. Ho sentito tutto questo come una provocazione a dire che gli uomini e le donne di oggi, magari senza volerlo, rischiano di smarrire qualcosa di profondo, perdono una grande chance di realizzazione, se mettono da parte la proposta cristiana circa la vita affettiva e sessuale».
Ma su cosa si fonda questa proposta?
«Mi pare che l’idea biblica del "bell’amore", che la tradizione cristiana ha approfondito, sia particolarmente adeguata proprio per la sua capacità di coniugare l’amore alla bellezza, di vederlo scaturire da essa e percepirlo come "diffusivo" di bellezza, capace di farla splendere sul volto degli altri. I Padri della Chiesa riferiscono il tema biblico del "bell’amore" non solo alla Madonna ma anche a Gesù. Tommaso parla della bellezza come dello "splendore della verità"; per Bonaventura colui che contempla Dio, cioè che lo ama, è reso tutto bello. Ma questa capacità spesso manca nell’esperienza sessuale degli uomini e delle donne di oggi. Viverne la bellezza significa strappare la sessualità al dualismo tra spirito e corpo; come se trattenessimo la sessualità nell’animalesco e poi a tratti avessimo spiritualissimi slanci d’intenzione di bell’amore. Pascal diceva che l’uomo è a metà strada tra l’animale e l’angelo, ma deve stare bene attento a non guardare solo all’uno o all’altro; ognuno di noi, inscindibilmente uno di anima e di corpo, ha da fare i conti con la dimensione sessuale del proprio io per tutta la vita, dalla nascita fino alla morte».
Patriarca, lei conosce l’obiezione mossa agli uomini di Chiesa: parlano di cose che non vivono, se non talora in modo deviato, e non li riguardano.
«Ho appena detto che "ogni uomo e ogni donna" devono fare i conti con la dimensione sessuale per tutta la vita! Certo, chi è chiamato alla verginità o al celibato li fa in un modo singolare ma, sia ben chiaro, senza mutilazioni psichiche e spirituali. Il fatto poi che il messaggio cristiano sia portato in vasi di argilla, e quindi che uomini di Chiesa possano cadere in contraddizioni tragiche e gravissime a livello affettivo e sessuale, non inficia di per sé la proposta come tale. Ovviamente non lo dico per coprire scandali».
Come uscire dallo scandalo della pedofilia?
«Il Santo Padre, a partire dalla "Lettera ai cattolici di Irlanda", ha saputo affrontare la situazione in modo chiaro e deciso: una condanna senza mezzi termini della gravità estrema di questo peccato e di questo reato. Le parole chiave — misericordia, giustizia in leale collaborazione con le autorità civili, ed espiazione—consentono di affrontare ogni singolo caso. Il Papa non sottovaluta la corresponsabilità che ne viene ad ogni membro dell’unico corpo ecclesiale e, in particolare, del collegio episcopale. È uno scandalo che tocca l’intera Chiesa, chiamata ad una profonda penitenza e ad una riforma che non potrà non riguardare tutti i livelli della sua missione. Una cosa però mi ha colpito in questa vicenda: quelli che dovrebbero parlare, per aiutarci a capire la radice di questo male e tentare di espungerlo, stanno zitti ».
A chi pensa?
«Agli psicologi, agli educatori, ai pedagogisti, agli uomini chiamati ad approfondire questi lati oscuri dell’io. La stampa ha denunciato il fenomeno con enfasi comprensibile, entro certi termini anche giustificabile, ma indiscutibilmente eccessiva».
Lei parla della necessità di riforma della Chiesa.
«Come il Santo Padre ci ha indicato, i casi terribili di pedofilia e le provate responsabilità di ingenua copertura o negligenza da parte delle autorità richiamano con forza alla Chiesa la sua condizione di realtà sempre in riforma. Benedetto XVI esige penitenza, andare alle radici della misericordia, cioè all’incontro personale con il Tu di Cristo, e ricorda che i nemici più pericolosi della Chiesa vengono dall’interno e non dall’esterno».
Ma in cosa dovrebbe consistere la riforma?
«Nello specifico, riscoprire il nesso tra il bell’amore e la sessualità. Mostrare che la soddisfazione piena del desiderio è ritrovare il vero volto dell’altro, soprattutto nel rapporto uomo-donna. E imparare di nuovo come la sfera della sessualità esiga di essere integrata nell’io attraverso una grande virtù purtroppo in disuso: la castità. Per riscoprirla occorre il coraggio di parlare del modo in cui noi viviamo oggi la sfera sessuale».
A quale modo si riferisce?
«Cito l’esempio più sofisticato. I più recenti studi della neuroscienza, come quelli di Helen Fisher, riconducono tutte le dimensioni dell’amore, compreso "l’amore romantico", a pure modificazioni neuronali del nostro cervello. Fine della libertà e della creatività anche in questo ambito? È vero che noi abbiamo bisogno di mangiare e bere, come gli animali; ma non mangiamo e beviamo come animali, anzi la cucina è diventata un’arte, un aspetto della civiltà; e questo vale a maggior ragione per la dimensione sessuale. Una pretesa riduzionistica come quella della Fisher è una variante della tentazione di concepire l’uomo come puro esperimento di se stesso. Così si crea una mentalità, un clima in cui il desiderio, l’energia della libertà che incontra la realtà, diventa privo di senso, e la dimensione sessuale assume una fisionomia quasi animalesca. Ma questo un uomo e una donna, quando sono in sé, non possono accettarlo».
Castità e sessualità sono sentite come antitesi.
«La castità tiene in ordine l’io. Eliminarla significa ridurre l’amore a mera abilità sessuale, veicolata da una sottocultura delle relazioni umane che si fonda su un grave equivoco e cioè sull’idea che nell’uomo esista un "istinto sessuale" come avviene negli animali. Non è vero, lo dimostra certa psicanalisi: anche nel nostro inconscio più profondo niente si gioca senza un coinvolgimento dell’io. Il sacrificio ed il distacco richiesti dalla castità mantengono l’io personale unito, aprendo la strada ad un possesso più autentico. Il sacrificio non annulla il possesso, è la condizione che lo potenzia. I dottori della Chiesa parlavano in proposito di "gaudium" (godimento). Il puro piacere, che per sua natura finisce subito, chiede di essere inserito nel godimento, perché se resta chiuso in se stesso annulla lentamente il possesso, lo intristisce, lo deprime. Mi colpisce il fatto che quando dico queste cose ai giovani incontro più sorpresa che obiezione».
Godimento e sessualità sembrano concetti incompatibili con la dottrina cattolica.
«Non è così. Il messaggio biblico è stato il primo storicamente parlando a far vedere la differenza sessuale in un’ottica assolutamente positiva e creativa, come dono di Dio. Ma, come in tutte le cose umane, il positivo, il bene, il vero non sono mai a buon mercato. Però senza il bello, il buono, il vero, la vita si affloscia, non ha in se energia per condurre alla pienezza del reale. Nei Libro dei Proverbi, tra le cose troppo ardue a comprendersi, l’autore considera "la via dell’uomo in una giovane donna". La donna è la figura di colei che sta all’inizio: io esco da lei quando nasco. Allora quando l’uomo e la donna si incontrano fanno al tempo stesso l’esperienza di ricominciare quel che in qualche modo già conoscevano e di dar vita a una novità. Qui c’è l’inestirpabile radice della fecondità. L’amore oggettivo non è mai un rapporto a due. Lo impariamo dalla Trinità ».
Ma cosa c’entra questo con la riforma della Chiesa?
«C’entra e come! Fondamentale per la riforma della Chiesa è ritrovare testimoni credibili del bell’amore, che Cristo, con una schiera innumerevole di santi nella stragrande maggioranza anonimi, ha introdotto nella storia. Penso a tante generazioni vissute nella logica del bell’amore. Penso ai miei genitori, agli occhi con cui mio papà a novant’anni guardava mia mamma pure novantenne, moribonda, stremata da un cancro violento al rene. Penso alle coppie di anziani che quasi ogni domenica, alla fine della messa, vengono a dirmi: "Questa settimana sono cinquanta", oppure "questa settimana sono sessant’anni di matrimonio". Quale amore avrebbe custodito l’io meglio di questo legame indissolubile? Oggettivamente non c’è paragone tra la densità di un’esperienza così definitiva e il susseguirsi indefinito di una sequenza di relazioni precarie. Alla fine, sia la necessità di amare definitivamente, sia la fragilità sessuale sono segnate dal terrore della morte. Per amare veramente devo essere amato definitivamente, cioè oltre la morte; ed è quello che Gesù è venuto a fare. Se c’è un delitto che noi cristiani commettiamo è non far vedere il dono stupendo di Gesù: dare la vita per farci capire la bellezza dell’amore oggettivo ed effettivo. Esso ha sempre un carattere nuziale, inscindibile intreccio di differenza, dono di sé e fecondità. L’altro non è fuori dal mio io, l’altro mi attraversa tutti i giorni; lo stesso mio concepimento è legato a questo attraversarmi. Perciò umanizzare la sessualità attraverso la castità è una risorsa capitale per vincere la scommessa del postmoderno, per l’uomo del terzo millennio che voglia salvare la via del bell’amore, la quale ci fa godere davvero la vita».
Goethe ha scritto:Conoscere i luoghi, vicini o lontani, non vale la pena, non è teoria; sapere dove meglio si spina la birra, è pratica vera, è geografia.
jmilton00 ha scritto:I musulmani non praticano l'eucarestia perché non possono mangiare carne di maiale, giusto?
ROMA - Preti sorpresi a frequentare i locali di ritrovo dei gay romani, filmati con una telecamera nascosta durante feste notturne con 'prostituti' e perfino durante un rapporto omosessuale con un partner casuale: è questo il risultato di una inchiesta condotta dal settimanale Panorama, che nel prossimo numero sbatte in copertina "Le notti brave dei preti gay", con tanto di foto di due mani giunte su un rosario con lo smalto alle unghie.
"Per venti giorni - afferma il settimanale - un giornalista di Panorama, affiancato da un complice gay, si è infiltrato nelle serate brave di alcuni preti che, a Roma, conducono una sorprendente doppia vita: di giorno sono sacerdoti in abito talare; di notte, smessa la tonaca, sono uomini perfettamente integrati negli ambienti omosessuali della capitale".
Panorama afferma di avere individuato "numerosi casi" e di averne raccontati "tre in particolare", usando nomi di fantasia: Paul, sacerdote francese di 35 anni, Carlo, sui 45, e Luca, "abbordato" su internet e poi ripreso in casa sua durante un rapporto omosessuale con il complice del cronista.
L'inchiesta racconta del primo incontro, avvenuto secondo Panorama il 2 luglio, tra il cronista e il suo complice gay con padre Paul, in un locale del quartiere romano di Testaccio, presente anche Carlo. Davanti a loro, "due escort uomini hanno ballato seminudi" con vari uomini, tra cui Paul, facendo poi sesso con alcuni di loro. Usciti dal locale, il complice gay del cronista di Panorama viene invitato a casa di Paul, gli chiede di indossare l'abito talare e ha un rapporto omosessuale, filmato con la telecamera. Tutti i filmati a corredo dell'inchiesta - precisa il settimanale - saranno disponibili da domani sulla versione digitale di iPanorama sull'iPad.
La sera successiva, racconta sempre Panorama, Paul e Carlo si rivedono con il cronista di Panorama e il suo complice al Gay village di Roma, "mostrando -sottolinea il settimanale - di trovarsi a loro agio in quell'ambiente". Il giorno dopo, domenica 4 luglio, sempre secondo Panorama, Paul ha celebrato la messa su un tavolino della propria abitazione, alla presenza del cronista di Panorama e del suo complice. Panorama sostiene di aver verificato "che Paul è effettivamente un prete".
Con Carlo c'é un secondo incontro in un ristorante del centro di Roma, "abitualmente frequentato da gay". Alla fine del pranzo, "Carlo ha portato il complice di Panorama nel suo appartamento, che è collegato a una grande struttura ecclesiastica, e ha avuto con lui un rapporto sessuale", anche questo ripreso dalla telecamera nascosta. "Il cronista di Panorama - afferma ancora il settimanale - ha anche filmato Carlo mentre celebrava messa in una chiesa non lontana dal suo appartamento". Il terzo prete, Luca, è stato avvicinato da Panorama attraverso internet, su una chat omosessuale: dopo un approccio esplicito, cui è seguito un appuntamento, l'incontro è avvenuto il 6 luglio "davanti alla chiesa di una missione cattolica".
MANCUSO(ARCIGAY): COSA NOTA,ANCH'IO CON MONSIGNORE - Che tanti sacerdoti siano omosessuali e cerchino sesso, anche a pagamento, con altri uomini "non è una novità": non è stupito, Aurelio Mancuso, leader storico della comunità lgbt italiana, dell'inchiesta di "Panorama" sui preti gay. "Anch'io, una quindicina di anni fa, ho avuto una storia con un monsignore", aggiunge. "Nella comunità si sa da sempre - spiega l'ex presidente di Arcigay - è molto consueto che sacerdoti frequentino i luoghi di ritrovo degli omosessuali, come saune, bar, discoteche. Posti dove comunque non si va solo per fare sesso, ma anche per conoscere persone. E per entrare magari hanno fatto la tessera di Arcigay". Con il loro vero nome? "Perché no, tanto sono protetti dalla legge sulla privacy". E il monsignore? "La storia è durata sei mesi, era il 1994 o il 1995. Era qui a Roma, lui era un alto funzionario vaticano. Poi ne ho perso le tracce, ma credo che stia sempre a Roma". E l'alto prelato non è l'unico prete con cui Mancuso abbia avuto una storia: "Ce ne sono stati anche altri, e a volte ho scoperto solo dopo che erano sacerdoti".
Lugh [bot] ha scritto:han scoperto l'acqua calda.. lo sanno tutti che al prete piace il cordone
MrFrag ha scritto:Lugh [bot] ha scritto:han scoperto l'acqua calda.. lo sanno tutti che al prete piace il cordone
ah fidati che molta gente non l'ha ancora capito! Fosse la volta buona che si svegliano....
Mia nonna ha sempre avuto un profondo rispetto per la comunità ebraica, mi diceva sempre "Tratta bene gli ebrei, se no ti tiri addosso le loro maledizioni da cazzi scappellati
Sephiroth ha scritto:La donnina quì si è autodefinita pessimo elemento nella presenzatione, Aenima l'ha guadagnato nel tempo...
Sephiroth ha scritto:beh, si vedeva che non eri finito con la faccia contro il vetro, dalla foto non si vedeva nessun buco
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