Iset ha scritto:Beh, non siamo liberi di decidere di morire, perché dovremmo essere liberi di uccidere un figlio?
Non si parla di uccidere un figlio, ma di non farne nascere uno potenziale.
Iset ha scritto:Beh, non siamo liberi di decidere di morire, perché dovremmo essere liberi di uccidere un figlio?
Red ha scritto:Iset ha scritto:Beh, non siamo liberi di decidere di morire, perché dovremmo essere liberi di uccidere un figlio?
Non si parla di uccidere un figlio, ma di non farne nascere uno potenziale.
Red ha scritto:Che di figli potenziali ne uccido milioni a eiaculazione, o ogni giorno che non metto incinta una ragazza (più del 50% delle mie giornate :P), mentre un figlio nato è una persona fisica e giuridica, e se lo ammazzi la giustizia non è d'accordo.
Mrfrag ha scritto:Peti come un'Harley
Something Wild ha scritto:Caro Elfoalto, ti quoto OGNI PAROLA...
Non avrei saputo esprimermi meglio...
Highelf ha scritto:Il discorso non è semplice, men che meno verso le sei di una notte insonne.
Anzitutto: Isa, Iset, è vero, non si può mai essere certi di come si reagisce alle singole situazioni senza averle effettivamente vissute... Francamente non credo che vi comportereste in modo tanto diverso da quello che scegliereste ora "a mente fredda", ma si parla di aria fritta... Mi limito ad augurarmi sinceramente che non dobbiate mai valutare sul serio un aborto.
Riguardo al problema etico: l'aborto uccide una vita in potenza o una vita in fieri? La mia risposta è "sti gran cazzi, l'utero è mio" (nella fattispecie non è mio, la seconda parte della frase è pronunciata da una donna :P). Il problema si inizia a porre quando "il feto potrebbe provare dolore", cioè in un momento compreso tra l'inizio del quarto e la fine del quinto mese. Prima, nonostante il cuoricino pulsante che farebbe pensare a una vita, non ci sono neppure i gangli nervosi in grado di trasmettere il dolore. A quel punto, non si può più abortire, a meno che il nascituro non sia affetto da gravi patologie o la madre non sia a SERISSIMO rischio di vita. A me sembra giusto così, e non dimentichiamo che fino all'inizio del novecento la priorità nei casi dei parti travagliati era concessa alla vita della madre, e anche nelle università pontificie spiegavano come frullare i crani dei nascituri che restavano incastrati nel canale del parto, se la puerpera rischiava la morte.
Se poi mi si mostrano le immagini di un feto di sette settimane con un fumetto che dice "mamma, perchè vuoi uccidermi?", ribatto cinicamente che l'autocoscienza necessaria a "capire che stai morendo" un feto non l'acquisisce prima del terzo mese. Dopo la nascita, ovviamente.
L'embrione ha un'anima infusa da dio all'atto del concepimento? Glie la si restituisce fresca, così la prossima volta quello stronzone impara a mandarla al momento sbagliato, o nel corpo sbagliato.
Alla luce di quanto detto, mi sembra INFINITAMENTE più disumano costringere una donna a tenere in grembo per nove mesi un figlio che non può/vuole tenere, per poi doverlo dare via o crescere in condizioni proibitive, e a un prete che mi venisse ad obiettare che "anche un figlio gravemente handicappato è un dono di Dio", prima ribatterei con un "lo vedi che mi confermi che dio è stronzo e porco?" e poi gli farei sperimentare le serie menomazioni che gli faranno meglio apprezzare la portata di quei doni divini, senza però concedergli il lusso del martirio. Anche perchè se l'aborto è omicidio e il preservativo è peccato, il terzo termine del sillogismo è "dio è porco e tu sei sadico".
Però mi girano i coglioni, perchè se tu credi nel tuo stronzissimo dio sono stracazzi tuoi, nessuno mette in dubbio la legittimità della tua scelta di non abortire/divorziare/usare il preservativo, ma non rompere le palle a chi riconosce l'autodeterminazione della propria esistenza come un valore superiore. In altre parole non toccare quelli che sono diritti degli altri.
Chiuderei questo post richiamando la buona vecchia Legge di Haeckel: "L'ontogenesi ricapitola la filogenesi", tradotto: "Un embrione in sviluppo acquisisce progressivamente i caratteri della specie, passando per i gradi tassonomici superiori (genere, famiglia, ordine, classe, phylum, regno)" ossia "prima è una cellula chiaramente animale, poi sviluppa la "notocorda" (abbozzo di colonna vertebrale) tipica dei vertebrati, poi sviluppa gli organi superiori tipici dei mammiferi e via discorrendo". Tradotto ancora "sai distinguere tra un embrione umano di 6 settimane e quello di un coniglio senza test del dna? Sì? Non ci credo". Provare per credere:
Cos'è l'embrione? Per me è un grumo di cellule soggetto al diritto di sviluppo o meno ad insindacabile decisione di chi lo deve mettere al mondo, e mi fa vomitare l'ipocrisia di quei figuri che parlano di moratoria dell'aborto: se effettivamente volete ridurre gli aborti, cominciate col fare delle campagne serie per l'uso degli anticoncezionali (magari risparmierete anche qualcosina sulle malattie a trasmissione sessuale) e garantite un tenore di vita più alto a chi un figlio non può permetterselo anche economicamente. E ficcatevi un altare in culo, già che ci siete, che ve lo meritate.
Red ha scritto:Ah, e rilancio:
Isa ha scritto:vogliamo ricordare il triste referendum coi 4 punti (tra cui la fecondazione eterologa)...
non siamo arrivati nemmeno al quorum, questo perchè il papa ha detto non votate se siete cattolici...
la maggior parte dei miei parenti non ha votato...
mia madre almeno è andata...lei non era d'accordo (come non è d'accordo con l'aborto), ma preferisce cmq lasciare una scelta ad altre persone...
Isa ha scritto:vogliamo ricordare il triste referendum coi 4 punti (tra cui la fecondazione eterologa)...
non siamo arrivati nemmeno al quorum, questo perchè il papa ha detto non votate se siete cattolici...
la maggior parte dei miei parenti non ha votato...
mia madre almeno è andata...lei non era d'accordo (come non è d'accordo con l'aborto), ma preferisce cmq lasciare una scelta ad altre persone...
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