e unoLORENA MORTA PER ASFISSIA DA STRANGOLAMENTO
NISCEMI (CALTANISSETTA) - E' morta per asfissia da strangolamento Lorena Cultraro, la ragazza di 14 anni uccisa e gettata in una cisterna nelle campagne di Niscemi. Lo ha stabilito il medico legale che ha effettuato l'autopsia sul cadavere. La ragazza ha lividi sul corpo e sul viso, causati dai calci e dai pugni ricevuti prima di essere strangolata con il cavo di un'antenna tv. Il medico ha asportato l'utero per effettuare analisi più approfondite con l'obiettivo di stabilire se Lorena poteva essere incinta, come sostenuto dai tre ragazzi arrestati dai carabinieri con l'accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. L'esito di queste analisi si conoscerà nei prossimi giorni.
e dueFrancia, ragazzini stuprano bimba e si filmano
PARIGI - Due ragazzi di 11 e 12 anni hanno violentato una bambina di 10, sorella di uno dei due, ed hanno diffuso nella loro scuola le immagini della scena con un telefonino. E' successo a Montfort-l'Amaury, nella regione parigina. Il più piccolo dei due aveva invitato a casa il suo amico, arrivato con la sorella. Hanno visto un film porno e deciso quindi di riprodurre le scene con la ragazzina. Tutto è stato filmato dai due, e le immagini sono state diffuse a un centinaio di loro compagni. I due sono stati facilmente individuati dai gendarmi, che avevano scoperto il video. Sono stati portati davanti ad un giudice e posti in famiglie d'accoglienza.
e treSvizzera, tredicenne molesta bambini
GINEVRA - Un ragazzino di 13 anni e mezzo è sospettato in Svizzera di molestie sessuali su bambini più piccoli di lui, sette maschi e una femmina, tutti tra i sei e gli undici anni. I fatti si sarebbero svolti sull'arco di due anni, scrive oggi l'agenzia di stampa svizzera 'Ats'. Il ragazzino domiciliato a Cressier (cantone di Friburgo) è sospettato di palpeggiamento, voyeurismo, minacce e coazione ed ha parzialmente ammesso i fatti, stando a quanto ha riferito Rita Menoud, della polizia di Friburgo. Le autorità hanno stabilito che sarà ospite di una struttura educativa, ma solo a partire dal 26 maggio, in quanto al momento non è stato trovato posto. Intanto le persone attorno a lui sono state sensibilizzate sulla questione e non dovrebbe essere recidivo. Due giorni fa un caso analogo era emerso proprio a Friburgo.
e quattroVIDEO HARD CON FIDANZATA DI 13 ANNI, 'COSI' SEI DONNA'
PALERMO - Alla fidanzata di 13 anni che si vergognava di farsi riprendere col videofonino in pose erotiche diceva: "Dimostrami che sei una donna e non una bambina". Per mesi Gianfranco Scarpaci, 20 anni, palermitano, arrestato per produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale, ha indotto la ragazzina a girare in auto scene a luci rosse. Le immagini hanno fatto il giro del paese del palermitano in cui la vittima vive: decine di giovani le hanno ricevute e inviate in un tam tam di mms, che si è concluso quando l'ennesimo messaggio è giunto allo zio dell' adolescente. L'uomo ci ha impiegato un istante a riconoscere la nipote, la voce di sottofondo del fidanzato e l'auto in cui le scene erano state girate e che lui stesso aveva venduto a Scarpaci. Cellulare alla mano, allora, è andato dai genitori della 13enne, che si sono rivolti immediatamente ai carabinieri.
La ragazzina è stata interrogata: inizialmente ha sostenuto di essere stata costretta dal fidanzato, poi ha ammesso di avere avuto con lui rapporti sessuali consenzienti e di essere stata d'accordo a farsi riprendere. Ma il consenso della minorenne non é bastato ad evitare al ragazzo l'accusa di violenza sessuale, reato che si presuppone quando il partner ha meno di 14 anni. Dalle indagini è emerso, inoltre, che Scarpaci avrebbe coinvolto nei suoi giochetti erotici diverse altre ragazzine della stessa età. Una è stata identificata; la polizia sta cercando di individuare le altre. Interrogato dal gip, Maria Pino, alla presenza del pm che ha coordinato le indagini, Adriana Blasco, il ragazzo ha ammesso tutti i fatti. La polizia, che ha condotto l'inchiesta, ha sequestrato il cellulare di Scarpaci non contenente i video, sequestrati invece nel telefonino di un amico dell'indagato, ma decine di sms erotici scambiati con la 13enne. Da qui l'accusa di produzione e non di diffusione di materiale pedopornografico contestata a Scarpaci: la sua responsabilità nella produzione dei video, infatti, oltre che confermata dal giovane stesso, è provata dalle immagini.