Mi piace, quest'album.

Hessian Peel secondo me merita, e anche molto

E anche il resto

ho aspettato a scrivere... perchè gli Opeth sono uno dei miei gruppi del cuore(come gli orsetti)...

l'ho ascoltato la prima volta... uhm.. no dai.. ero sovrappensiero.. lo metto in macchina...

seconda.. terza... decima.

niente da fare. è pesante, si ripete, non trovo la solita armonia disarmonica dei loro dolci tempi dispari che, però, ti cullano in melodie che ricordi per anni.

sono un po' più triste ora.

Mikhayla ha scritto:ho aspettato a scrivere... perchè gli Opeth sono uno dei miei gruppi del cuore(come gli orsetti)...

l'ho ascoltato la prima volta... uhm.. no dai.. ero sovrappensiero.. lo metto in macchina...

seconda.. terza... decima.

niente da fare. è pesante, si ripete, non trovo la solita armonia disarmonica dei loro dolci tempi dispari che, però, ti cullano in melodie che ricordi per anni.

sono un po' più triste ora.

è bellissimo

Una delle maggiori delusioni degli ultimi anni. Quest'album non mi comunica niente se non noia. Davvero i pezzi non scorrono, desidero skippare ad ogni traccia. Io amo gli Opeth, adoro gli Opeth, li vedrei dal vivo SEMPRE. Ma questi non sono più gli opeth che conosco. Dove sono quelle atmosfere che ti trasportavano e ti ipnotizzavano? Dove quei riff che si potevano ripetere per 128 volte senza annoiarti? Dove quella vena progressiva che caratterizzava il loro death metal (o black o gothic, il genere al quale più si avvicinano di più decidetevelo voi)?
In queste canzoni il progressive è veramente solo ricordato, il songwriting pessimo lo dimostra. Ci sono numerose parti che si "legano" senza passaggi (da parti pulite a parti distornte si nota di più) che non sono per nulla accompagnate dalla maestria che gli Opeth ci hanno sempre regalato, semplicemente avvengono, cadono. Far succedere numerose parti differenti di seguito non significa essere progressive.
Åkerfeldt come unico compositore ci mostra tutti i suoi limiti di essere umano, perchè una band funzioni, ci vuole la band. Qui ci sono intermezzi, sprazzi, parti presi dal loro passato e accostate sperando che la canzone fluisca.

Frontdoor Man ha scritto:Più l'ascolto e più mi chiedo: ma questo non l'ho già sentito da qualche parte?
. Insomma, alcune canzoni paiono prese da Ghost Reveries, altre da Damnation e una mi ha ricordato persino Demon Of The Fall... Boh?
Sarà che dopo 15 anni di novità la creatività si è esaurita?

Quoto e piango.

per me il più bello, ma va bhe io non li ho mai amati particolarmente

io sono evidentemente di parte.
ma watershed è qualcosa di più di un gran disco solo per i fanboy come me.
eccheccazzo... trovatela voi una band in grado di pubblicare un disco diverso dall'altro, ciascuno di qualità ampiamente sopra la media.

questa la recensione che ai tempi pubblicai su kronic.it.
http://www.kronic.it/artGet.aspx?cID=23695

cazzo, bei tempi.
li vidi al melloboat quando suonarono heir apparent in anteprima, e li intervistai mikael per la fanzine.
ho ancora una parte di domande e risposte su still life che ancora attendono di essere pubblicate...

era l'inizio di marzo, l'8 se non sbaglio.
poi alla fine dello stesso mese mi arrivò il promo, e il 1° aprile ci fu l'intervista con mikael e fredrik al rock'n'roll di milano.
intervista che trovate qui:
http://www.kronic.it/artGet.aspx?cID=1125

il disco cominciò a girare in rete solo a fine aprile, per uscire intorno al 2-3 giugno.
per 25 giorni ho consumato watershed in anteprima assoluta, ed ancora oggi amo ascoltarlo dall'inizio alla fine.
[l'unica altra volta forse che sono stato davvero felice di avere un disco in anteprima fu con FOABP dei porcupine tree... un assoluto capolavoro che mi mise i brividi fin dal primo ascolto... ma non tergiversiamo!]
ovviamente i brani preferiti non mancano, la ballata di turno - burden - è per alcuni tra le cose + brutte mai fatte, per me un autentico gioiello, con il colpo di genio delle corde della chitarra acustica allentate da fredrik mentre mikael suonava...

se buttiamo via anche queste cose, beh... forse ci meritiamo la marea di schifezze pubblicate di recente, ad esempio, da una vecchia gloria del gothic metal quale la napalm records.

quanti ricordi maledizione. ma bellissimi ricordi eh!