Un posto nella brigata spetterebbe sicuramente a queta tizia:
Santa Teresa d' Avila ha scritto:In un’estasi mi apparve un angelo tangibile nella sua costituzione carnale e era bellissimo; io vedevo nella mano di questo angelo un dardo lungo; esso era d’oro e portava all’estremità una punta di fuoco. L’angelo mi penetrò con il dardo fino alle viscere e quando lo ritirò mi lasciò tutta bruciata d’amore per Dio. Il dolore della ferita prodotta dal dardo era così vivo che mi strappava dei deboli sospiri, ma questo indicibile martirio che mi faceva nello stesso tempo gustare le delizie più soavi, non era costituito da sofferenze corporali anche se il corpo vi partecipava nella forma più completa.