Questo non è un gruppo per mettere qualcuno sul piedistallo della correttezza e deridere, come messi alla berlina, altri. Tutto il contrario: siamo tutti dei rompicoglioni, siamo tutti soggetti a errori MA SOPRATTUTTO siamo tutti da correggere
La GRAMMATICA sembra essere un campo abbastanza vergine nel metal:
- ci siamo occupati di armi di distruzione di massa
- ci siamo occupati di chirurgia
- ci siamo occupati di ogni tipo di religione, dalla sumera, all'ebraica, fino a spingerci ai confini di capo nord
- ci siamo occupati di folletti fate gnomi e draghi
MA nessuno mai si era soffermato sull'eccidio della sintassi, della fonetica, dell'ortografia, della morfologia e del lessico
La parola greca grammatiké deriva dall'aggettivo grammatikòs, "che concerne l'arte del leggere e dello scrivere"Se sei sconcertato/a dall'ignoranza imperante che vige in Italia in materia linguistica...
Se vuoi dimostrare a te stesso/a e al mondo che non sei il/la tipico/a italiano/a che sa solo il suo dialetto...
Se quando sei in giro noti tutti gli errori degli altri...
Se oltre che notarli non riesci a chiudere quella boccaccia e correggi tutto e tutti...
Se quando vedi una scritta grammaticalmente scorretta in inglese o chi per esso, scuoti la testa e rifletti su quanta ignoranza ci sia al mondo, magari discutendone coi tuoi amici che non possono comprendere la tua frustrazione...
Se quando non ti viene in mente una parola la tua unica ragione di vita diventa cercare un dizionario o qualcuno che possa fugarti il dubbio...
Se anche tu odi chi scrive tutto abbreviato ed abusa delle K, delle X, C e U le H hanno tutto il diritto di vivere...Sono così brutte le vocali? Volete riassumere l'alfabeto? Trasferitevi in Slovenia, lì Trieste diventa TRST!
Se anche tu non capisci questa nuova, illegibile lingua generata dal T9 dei telefonini...
Se tu, come me, adori i latinismi e il suo uso, queste strutture dotte, recuperate dalle fonti...
Unisciti alla Nostra Battaglia Ortografica e Aiutaci a Crescere!Gli imputati sono accusati di aver depauperato e frodato in modalità invereconda e perniciosa il nostro arzigogolato linguaggio, seguendo pedissequamente gli scadenti e disgustosi esempi di questo nostro mondo moderno, credendo di utilizzare vocaboli dal valore equipollente, perseguendo il risultato di averlo reso null'altro che un inutile bugigattolo di termini.
E quindi poscia di aver premeditato stuzzicato tormentato e annoiato la nostra amata regina, causandole quindi la perdita delle staffe; qualche testa rotolerà per questo... si raduni il tribunale.
da intransitivi a transitivi... la metamorfosi dei verbi nel linguaggio colloquiale...
Tutti i pareri qui sono...miei (semi-cit.)
Non permettiamo che queste atrocità siano perpetrate!
Invochiamo insieme punizioni esemplari!
Basteranno due o tre martellate sulle nocche delle dita dei trasgressori?
A voi, sentenziare atroci penitenze.

la nostra piccola mascotte
Per la mancanza di spazi dopo i segni di interpunzione si potrebbe pensare ad un errore di battitura, ma come si spiega quest'uso dei puntini di sospensione sbagliato su due livelli - ovvero: sbagliato nell'uso, spesso al posto di punti fermi, virgole e trattini; sbagliato nella forma, in quanto i puntini sono tre e non due, quatto, n?
Gruppo di Quelli che Sanno che " po' " si Scrive con l'APOSTROFO, e lo vogliono Gridare al Mondo.
Migliora il Mondo, almeno un PO'.
Credo di poter trovare comprensione tra voi, fan del congiuntivo, nella mia battaglia per salvare un'altra specie in via di estinzione, che mi è sempre stata molto a cuore: il punto e virgola.
Se esiste perchè lasciarlo miseramente in disuso? Perchè perdere per strada una ricchezza della lingua? Peraltro, come tutti saprete, è un'invenzione italiana, poi adottata anche nelle altre lingue, ma ormai ahimè nota solo nel triste ruolo di "occhi dello smiley che fa l'occhiolino"
(nelle liste, per separare ogni voce; nel testo, per indicare una pausa più lunga di quella imposta da una virgola, ma meno prolungata di quella subordinata da un punto fermo; come cesura tra due proposizioni sul medesimo argomento, ma recanti due diverse sfumature; altrove, ogni volta che occorra)
Questo gruppo vuol essere un baluardo a difesa dei monosillabi, quelle unità lessicali formate da una sola sillaba, ingiustamente e impunemente colpite da accenti più affilati di una scimitarra.
È ora di dire basta al genocidio di queste povere creature indifese!
Ho visto monosillabi perire sotto il colpo di accenti, indiscriminatamente, gravi o acuti.
Ho visto “so” (prima persona singolare, Indicativo presente del verbo “sapere”) con la testa spaccata da un accento grave, esalare l’ultimo respiro dicendo: “Io sò chi è stato”.
Ho visto “va” (terza persona singolare, Indicativo presente del verbo “andare”) essere usati per chiedere: “Come và?”, rispondere: “Và male, se non mi levi quell’accento sul cranio”.
Ho visto “sto” (prima persona singolare, Indicativo presente del verbo “stare”) che, invece di stare, avrebbero voluto scappare pur di non esser scritti “stò”.
Ho visto “fa” (terza persona singolare, Indicativo presente del verbo “fare”), uscire la mattina con una gran voglia di fare, tornare a casa coi connotati cambiati da facinorosi accenti killers.
Ho visto “qui” (avverbio di luogo) chiamare in aiuto quo e qua, e con questi morire, pennuti cui l’ascia acuminata recise il collo con un sol colpo.
Ho visto infingardi accenti gravi sostituirsi agli apostrofi, mutando “un po' ” in “un pò”, “fa’ ” (qui: seconda persona singolare dell’Imperativo presente del verbo “fare”) in “fà”.
Ho visto, “horribile visu” (trad. orrendo a vedersi) pronomi personali di prima e seconda persona singolare: “me” e “te”, perduta la verginità della loro vocale, lacrimare dolorosi accenti*.
Ma ho visto, anche, dispettosi accenti nascondersi quando monosillabi omofoni imploravano il loro aiuto.
E così, ho visto: “dà” (terza persona singolare, Indicativo presente del verbo “dare”), perdere la propria identità confondendosi con la preposizione semplice “da”; “sì” (avverbio assertivo), riflettersi nello specchio, con la barba lunga e lo sguardo spento, pensando di essere il pronome riflessivo “si”; ho visto, horribilissimo visu, (trad. come sopra, ma più orribile!), l’accento grave di “è” (terza persona singolare, Indicativo presente del verbo “essere”) involarsi per andare su qualche altro monosillabo o cambiarsi la veste con un accento acuto (“é”).
*Da un reale sms ricevuto: “perché a mé mi piace stare con té”. Oh, my God... Oh, my God!
Ecco le sevizie più sovente perpetrate su queste indifese parolette delle lingua italiana di non più di due o tre lettere dell’alfabeto.
Fratelli "monosillabici" di tutto il mondo, unitevi!
Dedicato a tutti quelli che soffrono d'orticaria quando sentono bestie parlanti usare l'indicativo e il condizionale al posto del congiuntivo. Non saper usare il congiuntivo non vuol dire essere moderni: vuol dire semplicemente non saper parlare correttamente l'italiano.