Bargnani schianta LeBron
Bene Gallo, ma Knicks k.o.
I Raptors inaugurano la stagione battendo 101-91 i Cavs. Andrea è strepitoso (28 punti, Belinelli si ferma a 10). New York invece cade a Miami (115-93) ma Gallinari chiude con il suo primato personale in Nba (22 punti)
TORONTO, 29 ottobre 2009 – I Toronto Raptors aprono la stagione 2009/10 nella maniera migliore, facendo lo sgambetto (101-91 il risultato finale) ai più quotati Cleveland Cavs e sfoggiando un Andrea Bargnani strepitoso e un Marco Belinelli utilissimo alla grande vittoria. Il Mago è un rebus impossibile da decifrare per Shaq e Ilgauskas (troppo lenti per stare al suo passo), ma anche quando ci prova LeBron James, più adatto a seguire il centro di Toronto lontano da canestro, Bargnani non rallenta e si procura altri punti andando via al prescelto dal post basso. King James viene pure mandato al bar da una finta del Mago che appoggia poi dolcemente a canestro. Bargnani è immarcabile nel primo tempo (è suo anche il primo canestro stagionale dei Raptors, una schiacciata che conclude un’entrata sulla linea di fondo) e si può soltanto fermare da solo: capita in un’occasione quando, dopo aver intercettato un passaggio, vola in contropiede solitario e sbaglia la più facile delle schiacciate.
il mago del successo — E a fine gara Bargnani è così soddisfatto che trova il modo di scherzare sull’errore grossolano. “Il Mago ha giocato una partita clamorosa, soprattutto in attacco. Contro giocatori un po’ più lenti, Shaq e l’altro lungo, ha proprio dominato - dice Belinelli -. In difesa ha lottato durissimo contro O’Neal e alla fine il duello l’ha vinto Andrea sicuramente”. Se Bargnani è diventato il protagonista indiscusso del match, anche per Marco Belinelli è stato un esordio estremamente positivo che avrà fatto aprire gli occhi a chi non era molto convinto dopo le gare di precampionato. Triano ha sempre ripetuto che Belinelli è importante perché garantisce punti nella ‘second-unit’, e infatti il Beli mette a referto 10 punti con 4/6 nel secondo quarto in cui gioca dall’inizio alla fine. Il suo primo canestro in maglia Raptors avviene in palleggio arresto e tiro al primo tentativo e porta Toronto avanti 33-28. Non può essere solo frutto del caso se, a partita terminata, tra le riserve di Toronto è Belinelli quello con più punti segnati. Dopo di lui c’è Jarret Jack con 6 punti e solo 2/9 al tiro. Punti a parte, Marco ha successo perché riesce a trovare un equilibrio perfetto tra soluzioni personali e gioco al servizio della squadra. È aggressivo, ma non forza. Calmo, ma mai passivo, ed è intenso in difesa. Il suo canestro più bello? Una schiacciata a due mani dopo un blocco da parte del Mago che gli apre un’autostrada in area.
super collettivo — Se Bargnani è la chiave del successo, i Raptors giocano comunque una grande gara collettiva, cancellando i dubbi della preseason (cattive percentuali e difesa incerta) con una performance che sottolinea il desiderio di giocare per la squadra da parte di tutti. Ognuno porta acqua al mulino come può: chi con sfondamenti presi come Antoine Wright, chi a rimbalzo (16 di Bosh), chi con gli assist come Calderon (lo spagnolo è impreciso al tiro, ma segna un gran canestro in contropiede evitando con furbizia la stoppata di LBJ che invece fa fallo e concede all’avversario un gioco da tre punti). E infine chi col mestiere come Nesterovic o con la freschezza atletica come DeRozan. Il rookie ha disputato un’ottima gara senza mai uscire dalle righe, e continua a raccogliere grandi consensi.
la gara — Toronto è a +19 all’intervallo e Cleveland troppo brutta per essere vera. I Cavs non ci capiscono nulla nella marcatura di Bargnani e per togliere dal campo il nemico numero uno mandano al lavoro il falegname Varejao, contro il quale Bargnani commette due falli per lo meno dubbi, provocati più che altro dalla recitazione da premio Oscar del brasiliano. Con il Mago in panchina Toronto soffre per il resto del terzo quarto, permettendo ai Cavs di riaprire la gara grazie al risveglio di Gibson e Williams. Il punteggio torna in parità sul 69-69 a 2’22” dalla fine della terza frazione, ma i Raptors domano la tempesta e tornano a +7 dopo tre quarti. Triano nell’ultimo quarto rimette in campo Bargnani, che non si fa pregare per tornare protagonista e mette subito a segno una tripla in transizione per dare ossigeno a Toronto (81-72). Belinelli è ancora in campo ed è un ottimo segnale. Coach Mike Brown torna inspiegabilmente a schierare O’Neal-Ilgauskas contro la coppia Bosh-Bargnani ed è un suicidio. Per due azioni consecutive Chris Bosh riconosce il vantaggio e va a portare due bei blocchi al Mago che semina il povero Ilgauskas ed esce libero per tirare. Sbaglia la prima volta (anche perché il lituano gli frana addosso) ma non perdona la seconda. Significativo vedere il giocatore franchigia sacrificarsi per liberare il compagno dalla mano caldissima. Bosh viene quindi ricompensato con una palla favolosa di Jack e segna in contropiede. LeBron James (tripla doppia per lui, ma anche tanti errori) va a sfondare contro Bosh, ma gli arbitri fischiano al contrario e il pubblico è inferocito. L’azione controversa frutta 4 punti al prescelto (-6 a 1’37”dalla fine). I Cavs devono però cedere per la seconda volta in due giorni. Certo possono solo migliorare, però Orlando e Boston sono decisamente più forti. Per i Raptors una partenza super che scaccia anche i fantasmi dal passato di una squadra che era abituata a perdere partite gettando via vantaggi cospicui. Toronto sta maturando.
Toronto: Bargnani 28 punti (9/12 da due, 2/3 da tre, 4/4 tl), 5 rimbalzi, 1 assist, 5 falli, 1 palla recuperata e 3 perse, 1 stoppata in 29’32”; Belinelli 10 punti (3/6 da due, 1/2 da tre, 1/2 tl), 1 rimbalzo, 1 assist in 19’21”; Bosh 21 (6/17), Turkoglu 12. Rimbalzi: Bosh 16. Assist: Calderon 11.
Cleveland: James 23 (7/19), Williams 16, O’Neal, Parker e Gibson 12. Rimbalzi: James 11. Assist: James 12.
MIAMI-KNICKS 115-93 — Gli occhi della Grande Mela sono puntati sul Bronx dove gli Yankees si fanno superare dai Phillies nel primo match della World Series. I Knicks, intanto, iniziano la loro stagione dalla trendy South Beach, rimediando però una brutta figura contro Dwyane Wade e compagni. Gli Heat scappano via a inizio ripresa e vincono in scioltezza 115-93. Danilo Gallinari, dopo un inizio difficile, cresce con l’andare dei minuti e chiude con 22 punti , firmando così il suo massimo in carriera nella Nba. Chi arriva tardi (e a Miami sono tanti i tifosi che si presentano all’American Airlines Arena non prima dell’intervallo) si perde le celebrazioni per il ritiro della maglia numero 10 di Tim Hardaway, il giocatore che ha gettato le fondamenta (insieme ad Alonzo Mourning) per il salto di qualità della franchigia D’Antoni come da previsto parte con il quintetto annunciato: Duhon, Chandler, Jeffries, Harrington e Lee e nei primi minuti la frontline di New York si fa sentire. Lee e Harrington segnano 14 dei primi 16 punti dei Knicks, ma gli Heat rispondono con i canestri di Chalmers.
il match — Danilo Gallinari inizia la sua seconda stagione da giocatore Nba a 6’18’’ dalla fine del primo quarto. D’Antoni mescola parecchio le carte nella seconda metà del primo periodo e i Knicks (a parte un paio di canestri in post di Milicic) perdono lucidità in attacco. Lo stesso Danilo ci mette un po’ a carburare. Il Gallo, infatti, prende le misure con il canestro (quattro errori dalla lunga distanza) prima di trovare i suoi primi punti della stagione (una bella tripla in transizione) nei secondi finali del primo quarto. Miami però, grazie soprattutto alla produzione di Cook, con le secondi linee sul parquet allunga. Lo “score keeper”, intanto, incredibilmente si “dimentica” uno degli errori dalla lunga distanza del Gallo che così va a referto con soltanto quattro conclusioni dal campo nel primo quarto. Meglio così per le percentuali dell’azzurro che torna in panchina dopo un minuto nel secondo quarto. Miami rimane davanti ma Lee riporta sotto i Knicks. Gallinari rientra a 5’32’’ dal riposo e finalmente rimane sul parquet con i titolari. Giocare con Duhon in campo è un’altra cosa e il Gallo lo dimostra subito trovano la tripla che riprende (40 pari) gli Heat. Beasley punisce in due occasioni l’azzurro nell’uno contro uno, in un paio di minuti, poi, Miami prova a fare il vuoto. Danilo fallisce un’altra tripla mentre i padroni di casa piazzano un parziale di 10-0 interrotto proprio dal Gallo che va in lunetta, dopo un bel movimento, e fa uno su due. Allo scadere l’azzurro, costretto dal cronometro, forza un’altra tripla così i Knicks vanno negli spogliatoi sotto 56-47. L’anemia degli ultimi minuti del primo tempo è solo il preludio del disastroso inizio della ripresa dei Knicks.
gallinari in controtendenza — New York, infatti, praticamente rimane negli spogliatoi nei primi minuti del terzo quarto. Wade e O’Neal fanno quello che vogliono in attacco e in difesa Miami alza le barricate. Così ne viene fuori un parziale di 25-8 che uccide la gara. Quando Danilo Gallinari torna sul parquet a 3’24’’ dalla fine del terzo quarto i Knicks sono oramai lontanissimi (-26) e il match è decisamente segnato. L’azzurro prova la penetrazione ma non è fortunato e in chiusura di frazione firma una tripla, ma alla fine del terzo quarto il tabellone è impietoso: 90-62. L’ultimo periodo si trasforma così in garbage time. Non per il Gallo però che, a differenza dei suoi compagni, sembra crederci ancora e avvicina i Knicks con tre triple consecutive (92-73). Il match è ormai compromesso ma il carattere si vede anche in questi momenti e Danilo oltre a essere l’ultimo ad arrendersi, continua a difendere con orgoglio e a giocare con disciplina in attacco. Alla fine l’azzurro chiude una gara molto positiva, almeno dal punto di vista personale, con 22 punti (0/1 da due, 7/13 da tre,1/2 ai liberi) sei rimbalzi e un recupero in 28’ di gioco. I Knicks però devono crescere parecchio, altrimenti sarà una stagione lunghissima per i tifosi della squadra della Grande Mela.
Miami: Wade 26 (9/18,1/4), O’Neal 22, Beasley 21, Cook 15. Rimbalzi: O’Neal 12. Assist: Wade 5.
New York: Gallinari e Lee 22, Chandler 21, Harrington 15. Rimbalzi: Lee 9. Assist: Duhon 5.
http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Baske ... 3003.shtml