Spagna, aborto libero a 16 anni
Previsto nella nuova legge. Nelle prime 14 settimane interruzione senza alcun limite

MADRID — Sedici candeline, in Spagna, non per­mettono ancora a una ragazza di guidare l’auto o di comprarsi un pacchetto di sigarette, ma l’autorizza­no a rifarsi il seno, senza il permesso di mamma e papà, e a opporsi a qualunque trattamento sanita­rio, dall’apparecchio per raddrizzare i denti a un tra­pianto, eccetto l’aborto, la fecondazione assistita e le analisi cliniche. Prima dell’estate, però, l’emanci­pazione adolescenziale farà probabilmente un altro passo avanti e una minorenne spagnola potrà inter­rompere un’eventuale gravidanza senza neppure in­formarne i genitori e senza l'avvallo di un giudice tutelare, come avviene, nei casi estremi, in Italia.

La riforma della legge sull’aborto, al vaglio del governo socialista di José Luis Rodriguez Zapatero, sta riaprendo nel Paese un dibattito analogo, per argomenti e veemenza, a quello che accompagnò nel 1985 la prima depenalizzazione dell’aborto in tre casi specifici: la malformazione del feto, la gravi­danza frutto di violenza e il pericolo per la salute fisica o psichica della donna, ampio ombrello (sen­za limiti legati ai tempi di gravidanza) sotto al qua­le trova spazio il 97% dei 120 mila aborti praticati ogni anno. Se la nuova normativa accoglierà i sug­gerimenti della commissione di nove esperti, gine­cologi e giuristi, istituita al principio di settembre dal ministero dell’Uguaglianza, l’aborto in Spagna diventerà libero fino alla 14esima settimana di ge­stazione e sarà condizionato, fino alla 22esima, dal grave rischio per la vita e la salute della madre o dal riscontro di serie anomalie nel feto.
«Porremo limiti dove finora, di fatto, non ce n’erano», difende le linee della riforma Bibiana Ai­do, ministra dell’Uguaglianza, di fronte all’ondata di anatemi lanciati dalla chiesa, dal Partito Popola­re, dal 2004 all’opposizione, e dai ranghi conserva­tori che includono una larga fetta della classe scien­tifica.

Ma anche tra i progressisti serpeggia qualche perplessità sulla facoltà legale concessa a una mino­renne di interrompere una gravidanza accidentale all’insaputa della famiglia: «Non è altro che un am­pliamento della legge sull’autonomia del paziente, approvata nel 2002 proprio dal governo del Partito Popolare, secondo la quale dai 16 anni in poi si pos­sono prendere decisioni autonome riguardo a qual­siasi intervento medico — contrattacca Bibiana Ai­do —. Con quella legge un adolescente può sceglie­re liberamente se sottoporsi, o no, a un’operazione a cuore aperto o alla chirurgia estetica. Includendo l’aborto, tuteliamo anche la minorenne che voglia tenere il suo bambino contro il parere dei genitori. Comunque, la modifica è stata raccomandata dal comitato di esperti, ma sarà il parlamento, infine, a decidere».

Il dibattito e le conclusioni del congresso sono previsti prima della pausa estiva, e intanto la batta­glia infuria: «È più protetta la lince iberica di un bambino» gioca sul paradosso e sull’accostamento delle foto delle due diverse specie di cuccioli, la campagna lanciata dalla Conferenza episcopale spa­gnola attraverso migliaia di manifesti.

«Per la ministra Aido l’aborto diventerà un’alter­nativa al preservativo» va giù, ancora più duro, il presidente onorario dei popolari, Manuel Fraga. E alla solenne apertura dell’assemblea generale dei vescovi, il presidente della Conferenza episcopale, cardinale Antonio Maria Rouco Varela, ha chiama­to i fedeli a raccolta contro il «crimine dell’aborto» che «oscura la democrazia». Provocando la reazio­ne della ministra dell’Uguaglianza: «Alla Chiesa compete dire semmai che l’aborto è peccato, non che è un delitto. E al governo spetta elaborare leggi che riguardano tutti i cittadini, nel rispetto di tutte le posizioni».

In un’intervista al quotidiano El Pais, la nuova ministra alla Sanità, Trinidad Jimenez, assicura di non temere l’ostilità delle ge­rarchie ecclesiastiche: «Il di­battito sociale pro o contro l’aborto è ormai superato da moltissimi anni. Ora si sta di­scutendo di come offrire mag­gior sicurezza e privacy alle donne e agli operatori sanita­ri ». E di come canalizzare ne­gli ospedali pubblici un inter­vento appaltato, quasi nel 98% dei casi, alle cliniche pri­vate.

Anche le statistiche sembrano adattarsi, come un elastico, alle differenti interpretazioni: se gli opi­nionisti conservatori fanno notare che in 10 anni il numero degli aborti all’anno è raddoppiato, passan­do dai 53.847 (6 ogni mille donne tra i 15 e i 44 anni) del 1998 ai 112.138 del 2007 (11,49 per mil­­le), i progressisti replicano che l’impennata è lega­ta all’immigrazione, poiché il 50% delle interruzio­ni di gravidanza è richiesto da straniere. Di qualun­que nazionalità siano, sono sempre più giovani: nel 2007 hanno abortito in Spagna 6.273 minoren­ni (500 avevano meno di 15 anni) e altre 4.400 han­no portato a termine la gestazione. Significa che ne sono rimaste incinte poco meno di undicimila. Ne­gli ultimi 10 anni sono raddoppiate le gravidanze sotto ai 17 anni e gli aborti sotto ai 19 (passando dal 5,71% al 13,79% del totale). Un’inchiesta condot­ta tra duemila spagnole dall’Equipo Daphne, una squadra di sette ginecologi di prestigio in attività dal 1996, conclude che il 21% non ricorre ad alcun metodo anticoncezionale. Per estensione, si calcola che due milioni e centomila donne siano esposte al rischio di un «incidente di percorso».

«Nei sondaggi l'80% dei giovani assicura di pren­dere precauzioni — commenta Esther de la Viuda, presidente della Società spagnola per la contracce­zione —, ma poi il 39% ammette di proteggersi in maniera inconsistente e occasionale». Approva che una sedicenne possa poi rimediare al «guaio» sen­za farsi accompagnare dai genitori? «C’è una pole­mica esagerata su questo aspetto — risponde —. Forse il testo di legge stabilirà che debba essere ac­compagnata da un maggiorenne. Ma dal punto di vista della maturità non credo ci sia ormai molta differenza tra una ragazza di 16 e una di 18». Due candeline, la patente e un pacchetto di sigarette.

http://www.corriere.it/esteri/09_aprile ... aabc.shtml

lo stavo leggendo prima..... secondo me non è una grande idea abortire volontariamente a 16 anni, poi non so se in spagna sono più sensibilizzati su quel genere di problemi.

Certo che con quel che si sente in giro (gravidanze a 13 anni) abbassare il limite a 16 ha un senso.. Poi bisognerebbe domandarsi se si ha la testa per far certe cose..

albertogo ha scritto:Certo che con quel che si sente in giro (gravidanze a 13 anni) abbassare il limite a 16 ha un senso.. Poi bisognerebbe domandarsi se si ha la testa per far certe cose..

esatto...
non vorrei che fosse preso alla leggera, già troppi pensano a questo o alla pillola del giorno dopo come metodi contraccettivi...

MrFrag ha scritto:lo stavo leggendo prima..... secondo me non è una grande idea abortire volontariamente a 16 anni, poi non so se in spagna sono più sensibilizzati su quel genere di problemi.

Non è nemmeno una grande idea avere una gravidanza a 16 anni.

Kale ha scritto:

MrFrag ha scritto:lo stavo leggendo prima..... secondo me non è una grande idea abortire volontariamente a 16 anni, poi non so se in spagna sono più sensibilizzati su quel genere di problemi.

Non è nemmeno una grande idea avere una gravidanza a 16 anni.

Non penso che una persona sana di mente possa volere figlie a 16 anni, e se le vuole di certo non tenta di abortire.
Qua secondo me lo fanno per evitare gli aborti fai da te per le gravidanze inattese, del resto le sedicenni ormai scopano come ricci.

Kale ha scritto:

MrFrag ha scritto:lo stavo leggendo prima..... secondo me non è una grande idea abortire volontariamente a 16 anni, poi non so se in spagna sono più sensibilizzati su quel genere di problemi.

Non è nemmeno una grande idea avere una gravidanza a 16 anni.

Certo.. Ma la differenza sta a passare o no attraverso i genitori.. Forse sarebbe una cosa giusta.. Se hai una gravidanza a 16 anni vuol dire che o hai commesso un errore o sei pirla.. Oppure lo vuoi (ma non ha senso per me)..
Quindi, secondo me, il passaggio attraverso i genitori (se questi sono degni di questo nome) è fondamentale per il 16enne che commette l'imprudenza..

Sì, anch'io penso che 16 anni siano un po' pochini per scegliere in completa autonomia.

Leadingtherats ha scritto:Sì, anch'io penso che 16 anni siano un po' pochini per scegliere in completa autonomia.

credo che fino alla maggiore età, la scelta sia da affidare ai genitori.

RodrigoNavarro ha scritto:credo che fino alla maggiore età, la scelta sia da affidare ai genitori.

Poi è da definire qual'è la maggior età.. Ma credo che saremmo off topic..

beh, diciotto va più che bene. NON sedici.

boh..

a me sembra che fino a qualche decennio fa a 16 anni la gente era sposata, con figli e lavoro, questa procrastinazione dall'assumersi le responsabilita` e` abbastanza recente, in termini storici.

poi il mio e` un discorso generale, per l'argomento specifico c'e` sempre da valutare i pro e i contro, io lascerei la possibilita` anche a 14 anni senza che i genitori lo sappiano, passando pero` da una valutazione caso per caso dei servizi sociali.
nel senso: se rimani incinta cosi` presto, ci son problemi in famiglia o sei te che c'hai la voglia prematura di nerchia cosi` aggratis?

anni fa però, a sedici anni si era anche già più maturi, molti, partendo dalla licenza elementare, avevano già almeno sei anni di lavoro alle spalle, erano altri periodi, più "poveri" materialmente, c'era da rimboccarsi le maniche... e contando che cmq in quel periodo la maggiore età era a 21 anni...

addirittura nel medio evo, visto l'alto tasso di mortalità, l'età media era proprio 21 22 anni... ecco perchè facevano guerre tutti i giorni... immaginate un mondo in mano ai sedicenni

si infatti e` cambiata la societa` e nessuno dice che dobbian tornare indietro.

pero` come siamo pronti biologicamente a fare figli, a 16 anni dovremmo anche essere pronti ad assumerci la responsabilita` di fare un figlio o abortire, secondo me.

non credo che la soluzione alla questione sia "l'essere pronti biologicamente"... entreremmo in un discorso filosofico dal quale non c'è via d'uscita... nel senso, se la natura ci ha fatti pronti per fare un figlio, se per logica quindi diciamo che "seguiamo " la natura, allora in questo caso, non dovremmo nemmeno abortire, perchè è un meccanismo innaturale....

la verità è che se si abortisce è per un buon motivo, ma mai "biologico" (a meno che non si debba scegliere tra la vita della madre o del figlio) ma per un motivo di "società", nel senso, non si hanno soldi per mantenerlo, non si vive nel contesto giusto per crescere un figlio... equivale a dire " non si è pronti"...

RodrigoNavarro ha scritto:non credo che la soluzione alla questione sia "l'essere pronti biologicamente"... entreremmo in un discorso filosofico dal quale non c'è via d'uscita... nel senso, se la natura ci ha fatti pronti per fare un figlio, se per logica quindi diciamo che "seguiamo " la natura, allora in questo caso, non dovremmo nemmeno abortire, perchè è un meccanismo innaturale....

non e` la soluzione, certo. notavo solo che la societa` e` cambiata, ma la biologia e` quella.. e secondo me sarebbe piu` corretto mantenere certe cose allineate a quelli che sono i fatti.
in altre parole, se a 16 anni puoi sgravare sarebbe bene che ti fosse stata data una formazione umana che ti permetta di affrontare la cosa responsabilmente.

poi e` ovvio che son parole al vento

RodrigoNavarro ha scritto:la verità è che se si abortisce è per un buon motivo, ma mai "biologico" (a meno che non si debba scegliere tra la vita della madre o del figlio) ma per un motivo di "società", nel senso, non si hanno soldi per mantenerlo, non si vive nel contesto giusto per crescere un figlio... equivale a dire " non si è pronti"...

non ho capito dove vuoi arrivare con sta frase, scusami..

hemm non mi sono spiegato... che non si abortisce per cause naturali, ma per cause derivanti alla società, quindi non è logico collegare la scelta dell'aborto all'età naturale con cuisi può concepire un figlio...

RodrigoNavarro ha scritto:hemm non mi sono spiegato... che non si abortisce per cause naturali, ma per cause derivanti alla società, quindi non è logico collegare la scelta dell'aborto all'età naturale con cuisi può concepire un figlio...

no, si abortisce perche` si rimane incinte, e questo con la societa` c'entra veramente poco.
se una donna deve poter abortire, lo deve poter fare per tutto l'arco di vita nel quale puo` rimanere incinta, come principio di base.

poi e` ovvio che l'eta`, la societa`, le condizioni familiari e culturali modifichino la situazione, pero` la dovrebbero modificare a tutela della persona, inanzitutto sulla salute, poi sul resto: per questo dicevo dei controlli dei servizi sociali, non sto mettendo in dubbio che nella societa` odierna rimanere incinta a quell'eta` possa nascondere disagi familiari o comunque una pessima (magari cattolica) istruzione sessuale.

RodrigoNavarro ha scritto:hemm non mi sono spiegato... che non si abortisce per cause naturali, ma per cause derivanti alla società, quindi non è logico collegare la scelta dell'aborto all'età naturale con cuisi può concepire un figlio...

Perchè no? Se la natura dice che tu a 14 anni sei abbastanza responsabile da mettere al mondo un figlio, e il cazzo per farlo di sicuro te lo vai a cercare, allora sarai anche in grado di decidere se abortire quello che ti sei cercata.

Se ho ben capito comunque ora le sedicenni possono abortire solo se i genitori danno il consenso. Visto lo spreco di cervelli che rappresentano molte ragazzine avrei seriamente paura a consentire ad una sedicenne di andare in ospedale a dire "salve, voglio abortire", ma se l'alternativa è infilarsi un ferro da maglia o qualche intruglio a base di coca cola nella patata o altre fantasiose forme di aborto fai da te per evitare di dire a mamma che sei una troia e hai paura che ti esca un figlio nero con gli occhi a mandorla e i capelli biondi, beh allora forse forse è meglio che vai a farlo in ospedale.