Violenza di gruppo in una scuola
lunedì 29 marzo 2010
(red.) Due ragazzini minorenni di 14 e 15 anni sono stati arrestati (con l'obbligo di dimora in casa) dai carabinieri della compagnia di Salò su disposizione del tribunale dei minori con l’infamante accusa di aver partecipato a una presunta violenza sessuale di gruppo ai danni di una compagna di 12 anni, avvenuta addirittura durante l'orario di lezione nella scuola media D'Annunzio di Salò in provincia di Brescia.
Le indagini sono coperte da riserbo, sia per tutelare la povera vittima, sia per la privacy degli accusati, tutti minorenni. Un terzo ragazzo non è stato arrestato poiché di età inferiore ai 14 anni.
La vicenda risale allo scorso 20 febbraio, ma se ne è avuta notizia solo ora, dopo la denuncia della ragazza, che si è rivolta ai carabinieri accompagnata dai famigliari.
Nella scuola però si parlava già da giorni del gravissimo episodio attraverso le confidenze dei ragazzi. Le voci giravano e la preside Tullia Roghi - dopo un'indagine interna - aveva provveduto a far sospendere tutti i protagonisti: sia i presunti stupratori, sia la vittima. Anche l'insegnante presente in classe (un supplente di lingue) sarebbe stato sospeso dal lavoro e dallo stipendio per una decina di giorni.
La successiva inchiesta dei militari ha permesso di scoprire anche il raccapricciante dettaglio che nell'episodio sarebbe in qualche modo coinvolta quasi tutta la scolaresca di quella seconda media.
Altri 12 compagni sono infatti invischiati in questa brutta storia almeno come testimoni (se non complici) della presunta violenza e sono stati segnalati ai servizi sociali. Stando alla ricostruzione, si sarebbero infatti posizionati sul fondo della classe in modo da nascondere quanto stava avvenendo all'insegnante che si trovava alla cattedra.
Si tratta di ragazzini tutti di età inferiore ai 14 anni (quindi non imputabili).
Stando alle indagini, i tre protagonisti della violenza si sono spogliati a turno davanti alla bambina di 12 anni per costringerla a consumare un rapporto orale. I tre sarebbero già stati protagonisti in passato di altri episodi di bullismo, come la richiesta di soldi e merendine o l'utilizzo dei cellulari dei compagni di classe.
I genitori della bambina hanno scoperto il fatto solo quando la figlia è tornata a casa con una sospensione di 10 giorni e l'hanno subito accompagnata in caserma dove ha raccontato ogni cosa. La giovanissima è stata ritirata dalla scuola D'Annunzio e trasferita in un paese vicino.
L'insegnante avrebbe detto alla preside (e poi ai carabinieri) di non essersi accorto di quanto stava accadendo, anche se non si capisce come abbia potuto non notare il gravissimo epiosodio che avveniva praticamente sotto i suoi occhi.
"Stavo interrogando", si è giustificato, ma se la vicenda sarà confermata c’è da chiedersi che tipo di controllo esercitasse sulla classe.
I carabinieri hanno informato l’autorità giudiziaria perché venga valutata l’opportunità di un provvedimento a carico del docente. Ma stanno verificando anche il comportamento della preside che, pur essendone stata a conoscenza, non ha segnalato subito alle autorità il gravissimo fatto.
http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/17738/1/Ma come cazzo si fa dio cane e la madonna
...Agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere l'occasione, solo un altra occasione, di tornare qui, sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non citoglieranno mai la libertà...
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