Sabato, giorno 2E ci si sveglia, chi prima (il sottoscritto, maremma maiala

) chi dopo (Lugh e la Deadly). Per quest'ultima, che deve prendere la via di casa per andare al lavoro, abbiamo predisposto un apparato di ben TRE sveglie: precauzione superflua, basta la prima. Salutiamo una Deadly particolarmente mesta (ma ti rifarai, ah, se ti rifarai

), spremiamo qualche altro minuto di sonno, poi andiamo al baretto a fare colazione. La colazione dei campioni: una mezza birra da 66 gentilmente offerta da Sporco-Rozzo, un succo di frutta, un bargnolino. Che, per chi non lo sapesse, è anch'esso un succo di frutta. Di bacche di prugnolo, per l'esattezza. Lasciamo stare che ha tipo una quarantina di gradi, non stiamo a sottilizzare: diciamo che, alle NOVE E MEZZO del mattino, abbiamo preso un digestivo MOOOLTO anticipato

Al bar troviamo alcuni nostri vicini di tenda e due ragazzi dell'organizzazione, e ci mettiamo allegramente a discorrere. In particolare, gli organizzatori ci spiegano con dovizia di particolari l'
affaire Sinister, e tutti gli sforzi fatti e le concessioni accordate per cercare vanamente di portare comunque a Viadana quelle teste di cazzo olandesi. Minchia, che rabbia, oh.
S'è fatta una certa, si parte alla volta di una cantina sociale. Qui acquistiamo una dama di lambrusco da cinque litri, con l'intenzione di farle la festa in nottata; inoltre, Lugh e Sporco-Rozzo comprano delle bottiglie anch'esse di lambrusco per portarsele a casa. Il tutto viene caricato nel bagagliaio della mia macchina. Pregasi tenere a mente questo particolare.
Dopo di che si riparte, ci aspetta una delicata operazione di polizia.
Nel corso della mattina, l'agente Sporco-Rozzo riceveva da un suo informatore una soffiata che si rendeva assolutamente necessario verificare. Giunti sul luogo indicato, constatavamo l'esattezza della informativa: all'interno di uno stabile dall'apparenza anonima si svolgeva una intensa attività di spaccio di prodotti culinari tipici, che i compratori consumavano direttamente
in loco su tavoli e sedie all'uopo attrezzati. Ritenendo necessarie ulteriori indagini, ci fingevamo acquirenti e compravamo campioni della merce oggetto di spaccio, che provvedevamo ad analizzare accuratamente sul posto. Le risultanze di tale scrupolosa indagine portavano A UNA MANGIATA CLAMOROSA!
Boia, gente, da scoppiare! Ristorantino a conduzione familiare, senza neanche l'insegna fuori, tutte specialità della zona, fatte rigorosamente in casa. Son volati affettati misti, una spalla calda quasi da lacrime, tagliatelle (fatte in casa!) all'anatra, pici funghi e salsiccia, tortelli di zucca, un guanciale che si tagliava a guardarlo, una gota grigliata che lèvati, salame di cioccolato e sbrisolona, il tutto innaffiato da lambrusco e bianco (per loro; io, dovendo guidare, sono dovuto andare ad acqua

). Dopo di che, Lugh e Sporco-Rozzo hanno chiuso in bellezza con un ulteriore bargnolino ed una grappa che quasi li faceva stramazzare a terra esanimi. Costo dell'intero pasto: 59 euro in tre! Se qualcuno tra Lugh e Sporco-Rozzo si ricorda il nome del paese lo posti, credo che qualcuno della zona potrebbe essere PARECCHIO interessato

Strisciamo in qualche modo fino alla macchina, riesco non so come a guidare fino al campeggio temendo che la stradale mi fermi, mi faccia l'etilometro e mi trovi un tasso di 1,8 di porco nel sangue, e ci accasciamo sui materassini per tentare di smaltire 'sto ben di satana, incuranti (beh, più o meno...) del fastidio procuratoci dalle mosche.
Ecco, parliamo di mosche. Ma che c'è a Viadana, un allevamento?! Boia, erano ovunque, un numero impressionante, mosche a STORMI! Se qualcuno ha un camaleonte da compagnia, lo porti pure là: la bestiola gli sarà grata e servilmente fedele per tutto il resto della sua vita.
Ah, già, ci sono pure dei gruppi che suonano

Entriamo e ci accomodiamo per la seconda giornata di festival. Gente: all'inizio, esattamente quanto la prima giornata. Per fortuna, più tardi nel corso della serata, l'affluenza aumenterà, tanto che alla fine il numero dei presenti sarà quanto meno decente. Decente e nulla più, purtroppo.
Anche la qualità dei suoni è inferiore rispetto al giorno precedente, e soprattutto le chitarre evidenzieranno qualche più o meno grave problema tecnico per tutta la giornata. Vabbé, tutto sommato problemi di poco conto.
Gli Hatred, solido gruppetto death, non sono niente male; quelli dopo, con tanto di tastierine e di bassaro con la cresta, sono male eccome.
Ma a sollevare le sorti della giornata pensano gli Endless Pain. Boia, che risate!

Sembra che improvvisamente sul palco si sia creata una zona dove la forza di gravità è doppia rispetto al resto del pianeta. Prima al cantante cade di mano il microfono; poi al chitarrista casca il plettro; poco dopo il batterista si perde una bacchetta; infine, in un crescendo rossiniano di capitomboli, piombano al suolo il china della batteria prima e IL CANTANTE poi

Come se non bastasse: il suddetto cantante corre verso il lato più lontano del palco, il filo del microfono è corto, DOIIIING!!, filo in tensione e cantante che per poco non si cappotta!
E,
dulcis in fundo, al chitarrista smettono di funzionare non una, bensì ENTRAMBE le sue chitarre, una dopo l'altra

Sia chiaro: le risate che ci siamo fatti per le comiche che avvenivano sul palco non inficiano minimamente la bravura del gruppo, che dal vivo ha reso comunque molto bene ed ha proposto un ottimo death, semplice, diretto e caratterizzato da alcuni riffs marcissimi. Al di là delle varie sfighe, quindi, pollice alzato per gli Endless Pain!
I Fomento ci annoiano dopo tipo una canzone e mezzo, quindi ci facciamo un giretto negli stands dei dischi. Ed ecco che, mentre guardo distrattamente tra le "rarità", vedo LUI! FINALMENTE L'HO TROVATO! Not To Be Undimensional Conscious dei Disharmonic Orchestra! Lo compro con gli occhi che luccicano, poi andiamo a posarlo nel baule della macchina. Con il CD dei Symbolyc. E la maglietta per Sareh.
E il lambrusco.
Pregasi tenere a mente questo particolare.
Tocca ai pezzi grossi, davanti ad una platea adesso aumentata di numero. Partono i The Modern Age Slavery. Deathcore pesante ed aggressivo, ottimo se vi piace il deathcore. Vi piace il deathcore? Buon per voi. A me ha veramente fracassato le palle, non ne posso più di 'sto cazzo di deathcore. Tanto che ad un certo punto, complici le poche ore di sonno, comincia persino a calarmi la palpebra.
Che poi mi risale immantinente durante l'esibizione dei Fleshgod Apocalypse. Li avevo già visti dalle mie parti, e mi erano piaciuti molto. Ma stasera, grazie anche ad un palco più grande e ad un impianto più potente, fanno davvero paura. Delle macchine da guerra, con il loro death compatto, velocissimo ed ultratecnico. Quasi comica, dietro le quinte, la faccia di un tipo della crew che guarda i blasts e le rullate del batterista con gli occhi sgranati e la bocca spalancata

Letali, veramente letali: ormai una solida realtà della scena death italiana.
Cambio di palco, ed ecco gli headliners, i norvegesi Blood Red Throne. Si sistemano sul palco, poi entra il cantante: alto, allampanato, con bracciali borchiati truzzissimi e una maglietta bianca sgorata di rosso (o è sangue finto, o anche lui ha avuto qualche problema con il lambrusco). E una bottiglia di birra in mano, che solleva verso di noi in un brindisi, accompagnandolo con un sorriso vacuo. Ok, sta facendo lo sbronzo marcio. Poi prende l'asta del microfono, si volta, sbatte sul chitarrista, rimbalza sulla pedana della batteria, barcolla vistosamente, prende il microfono e posa l'asta facendo barcollare pure lei. Rettifico: E' sbronzo marcio

Uan-tu-tri-for-si parte.
Ora, a me i BRT piacciono un bel po'. E mi aspettavo che avrebbero avuto una buona resa dal vivo. Ma che avrebbero tirato una simile legna (cit. Lugh), non lo avrei preventivato neanche nelle mie più rosee speranze. Pezzi di un impatto terrificante, un'autentica "pettinata" alla platea; e loro sul palco non si tenevano. Sempre su a fomentare la gente; a cantare/suonare sull'ultimo centimetro disponibile di palco; a saltar giù dal palco stesso per piazzarsi proprio davanti alle transenne (quando non direttamente in platea, come ha fatto il chitarrista nell'ultimo pezzo); a regalare CD al pubblico; a raccomandarci, tra un pezzo ed un altro, di bere, perché "it's important you all get drunk"

Insomma, uno show al tempo stesso simpatico e furibondo, energia e presenza scenica da vendere, e un autentico muro che erompeva dalle casse spazzando via qualsiasi cosa: da sotto il palco sembrava di essere finiti in un frullatore. Quando, verso la fine, hanno attaccato Unleashing Hell non ho capito più nulla. Esibizione grandiosa, di gran lunga il picco più alto della due giorni.
Ok, tutto finito: decisamente soddisfatti, ci ritiriamo verso i nostri alloggi. Il dribbling sui truzzi si rivela più arduo della sera precedente (boia, tra poco son più loro delle mosche!), ma raggiungiamo la mia macchina per prelevarne la dama di lambrusco. Ed ecco il fattaccio.
Una delle bocce si è stappata da sola, riversando la gran parte del suo contenuto nel mio bagagliaio. E sulla maglia comprata per Sareh. E sul CD dei Symbolyc, che per fortuna aveva il cellophane. E sul CD dei Disharmonic Orchestra, che naturalmente il cellophane non ce l'aveva. Booklet intriso di vino, custodia idem, CD pure, dopo appena qualche ora dal momento in cui, con somma felicità, lo avevo acquistato e me lo ero dolcemente coccolato.
Sic transit gloria mundi.
E' notorio che, quando uno bestemmia, la madonnina piange. Ecco, ancora convalescente dalla mattina precedente, la suddetta madonnina è stata trasportata d'urgenza al Policlinico Umberto I di Roma ed è attualmente ricoverata nel reparto di terapia intensiva. La prognosi è riservata, ma i medici esprimono un cauto ottimismo.
Per la cronaca, il CD non pare comunque danneggiato. Speriamo bene.
Bene, chiudiamo la serata in compagnia dei nostri vicini di tenda, facendo girare lambrusco e piadine e sparando cazzate (Sporco-Rozzo soprattutto ci delizia con i suoi esilaranti aneddoti di poliziotto, facendoci spesso piegare in due

), fino a quando il sonno non sopraggiunge e non mette fine a questa due giorni veramente divertente.
Ultime considerazioni.
Festival promosso senza riserve sotto ogni punto di vista: bill, location, organizzazione, prezzi. Da tornarci. Posto che lo rifacciano: purtroppo, almeno nei primi due giorni, l'afflusso di gente non è stato affatto esaltante.
Forse, come pare da voci che abbiamo raccolto in giro, l'evento non era stato pubblicizzato a dovere (mica tutti sono vulvoni come noi, che siamo sempre informati su tutto

); forse, per gli standard di questo disgraziato Paese, tre giorni di festival sono troppi; forse ben due giorni dedicati alle sonorità più estreme costituiscono un azzardo troppo grosso; forse anche la concomitanza con un altro paio di eventi al nord ha fatto la sua parte.
Comunque sia, lascia un po' di amaro in bocca constatare che un festival così ben organizzato e con un così alto rapporto qualità/prezzo non abbia avuto il riscontro di pubblico che, a mio avviso, meritava. Speriamo che gli organizzatori non si lascino scoraggiare perché, nei tempi bui dell'Impero della Live e dei cinquanteuripiùprevendita a concerto, di questi festival c'è davvero bisogno.
Il report è finito, ma prima voglio condividere con voi una grande lezione di vita che ho imparato durante questi due giorni e che porterò sempre con me:
Mai cercare di soffocare un principio di incendio con una scatoletta di tonno.
MAI.
That's all, folks!