Proprio no.
Non va affatto bene, quando una delle uscite più attese dell'anno (almeno per me) si rivela una delusione.
Vabbè, diciamo una mezza delusione, ma la sostanza non cambia.
The Thin Line Between è un buon disco death suonato da un buon gruppo death: ben composto, ben eseguito, ben prodotto. Ma questi non sono i Neuraxis. I veri Neuraxis fanno capolino ogni tanto, in qualche riff della titletrack e negli ultimi due pezzi. E basta.
Rivoglio gli ispiratissimi riffettoni melodici innestati su blastbeats da un visibilio di bpm.
Rivoglio i cambi di tempo spaccacervello.
Rivoglio l'alternanza growl sporchissimo / scream lancinante, e non questo ruggito che, pur ben fatto, risulta poco espressivo e sempre uguale a se stesso.
Rivoglio Unite.
Rivoglio The Apex.
Rivoglio i Neuraxis, cazzo.
Quindi, canadesotti dei miei coglioni, vedete di provvedere sin dal prossimo album, e di sfornare il degno successore di Trilateral Progression
