1. Prelude
2. Judgement
3. Behind the Universe
4. Harvester
5. Angels' Suicide
6. Inside of Me
7. Exodus
8. Rosemary's Child
9. The Beginning
Il modo in cui ho sbattuto il muso su questo disco mi frutterà l'ilarità generale e un coro di "SCEEEMO! SCEEEMO!"
Un mio carissimo amico quadrupede mi ha passato quest'album spacciandomelo per il nuovo dei Dark Lunacy. E io ho abboccato alla grande, pensando che effettivamente fosse Weaver Of Forgotten dei DL!! Poi, dopo qualche tempo, ho cominciato ad avere dei dubbi, e all'esito di qualche ricerca in rete l'album procuratomi dal ciuchino burlone si è invece rivelato essere il secondo (nonché, al momento, ultimo) lavoro di un gruppo symphonic death russo a nome Dominia, risalente al 2008!
Visto che lo ho sentito e risentito, tanto vale recensirlo, no?
Col senno di poi, posso dichiararmi veramente contento di aver preso una cantonata simile: questo Judgement Of Tormented Souls è davvero un discone. I ragazzi di San Pietroburgo uniscono con straordinaria disinvoltura un death melodico moderno ed accattivante ad una sovrastruttura sinfonica molto ben sviluppata, ritornelli orecchiabili in pulito e arrangiamenti chiaroscurali ed intimistici, con grande ricchezza di tastiere e pianoforte ed un onnipresente violino in funzione "concertante" che conferisce ai pezzi, di volta in volta, pathos e dinamismo.
Una sintesi perfetta, insomma, tra le chitarre scandite e ritmate del melodeath più giovane, il violinismo metal degli Phlebotomized e le atmosfere "lunari" della musica da camera brahmsiana (senti chi ti vado a scomodare
); sintesi ulteriormente arricchita da gradevoli divagazioni in altri ambiti, quali il ritornello quasi fusion di Angels' Suicide, la violenta rasoiata di sapore avant-garde di Exodus, o lo straordinario, epico, commovente corale che conclude The Beginning (la migliore del lotto). Un disco bellissimo, allo stesso tempo ben fatto e facile da ascoltare, che sembra aver metabolizzato perfettamente la lezione dei Dark Lunacy e degli Atrocity di Atlantis (due riferimenti che, credo, i nostri giovinotti russi avevano molto ben presente).
Come esempio concreto del sound dell'album metto qua Rosemary's Child: è quella che meglio si presta a rappresentare in estrema sintesi tutte le qualità di questo sorprendente disco.
Errori del genere ne farei volentieri ogni giorno!
