
1. Sampo
2. Silver Bride
3. From the Heaven of My Heart
4. Sky is Mine
5. Majestic Beast
6. My Sun
7. Highest Star
8. Skyforger
9. Course of Fate
10. From Earth I Rose
Che disco inutile hanno fatto gli Amorphis! La fiera del già sentito!
Prima cosa: prendete una canzone. Una a caso. Ecco, sentirete che inizia con una chitarra acustica/piano/piffero/altro che accenna un tema. Poi il pezzo parte con la chitarra ritmica che marcia su tre/quattro (non di più) accordi e un chitarrino solista stridulo che riprende il tema iniziale. A questo punto, potete stare sicuri che i tre/quattro accordi e il riff di chitarrino stridulo di cui sopra ve li ribeccherete pari pari nel ritornello. Stessa identica struttura, in OGNI SINGOLA CANZONE. Stigrancazzi, quale supremo sforzo compositivo.
Ma il vero, grosso problema è che i tre/quattro accordi e i riffettini di cui sopra sono praticamente sempre i soliti, le stesse note appena un po' scozzate. Il risultato, soprattutto nei ritornelli, è che sembra di ascoltare sempre la stessa canzone. La quale assomiglia drammaticamente a House Of Sleep. Fa eccezione la titletrack: quella è (esatto, non "sembra", "è") il riff della strofa di Born From Fire ripetuto per cinque minuti e spiccioli.
Ancora: dove sono i muscoli? La grinta? Un po' di sana potenza? Non ve n'è traccia, il disco suona mooooscio da morire.
Allora ci saranno quelle belle aperture melodiche tipiche degli Amorphis, quei suggestivi intrecci di chitarre e tastiere che fanno molto prog anni '70? Macché, ce n'è appena un minuto e mezzo alla fine di From Earth I Rose.
E la voce? No, dai, parliamone. Per gran parte del disco è una lagna da far cascare i coglioni: piatta, inespressiva, finto-sentimentale, il mugolio di uno col mal di denti.
Già immagino l'obiezione: "Ecco, questo è il commento di uno che se non sente ruttare nel microfono non è contento". E la prevengo: no, è il commento di uno che ha molto apprezzato Eclipse, nel quale a mia memoria non c'è un filo di growl neanche a pagarlo oro. Eppure, il cantato lì è mille milioni di volte migliore, più aggressivo e variegato. Qui la voce proprio non c'è.
Si salva qualcosa dalla mediocrità? Vediamo. Ci sarebbe Sky Is Mine, il pezzo più energetico del lotto e uno dei pochissimi a rompere lo schema stantio sopra descritto; ma la vocetta da neomelodico napoletano ammazza la canzone irrimediabilmente (dico, ma nel brano più lesto e movimentato del disco come cazzo fai a cantare con QUELLA voce?!)
Quindi rimane solo From Earth I Rose, per il finale di cui parlavo sopra e perché il ritornello suona particolarmente bene.
Sapete che impressione mi ha dato questo disco? Mi sa che gli Amorphis avevano un po' di fondi di magazzino, di riffs avanzati dai dischi precedenti. Allora li hanno presi, li hanno sbattuti assieme e ne hanno fatto dieci simpatiche canzoncine. Impacchettate proprio bene, con l'eleganza e la cura per gli arrangiamenti che bisogna comunque riconoscere loro, ma pur sempre di canzoncine si tratta. Nulla di più.
Un album che serve solo per far numero nella loro discografia.