di Esperto il 14 feb 2008 03:14
Ebbene, cari rompicazCulturofili,
Qua si apre la mia rVbrica su questo spazio angVsto (e, diciamolo, anche un po' puzzolente) dedicatomi in questo forum di fancazMetallari.
Per rompere il cazghiaccio vi riporterò qualche sublime eseNpio di questito con risposta già pubblicato altrove:
Caro esperto, mi può illuminare sull'eziologia dell'edema polmonare acuto?
Niente di più facile per me, pensi che, proprio l'altra settimana mi trovavo ad un congresso di cardiologia a Barcellona (o Cascine di Buti) dove ho presentato la mia relazione sulle insufficienze mitraliche acute dovute a endocarditi batteriche, quando ho ricevuto una comunicazione non scientifica che mi invitava a comparire presso il locale comando dei VIGILI URBANI e sa perché? Perché avevo parcheggiato la mia vettura davanti a un cancello che recava l'enigmatica scritta "Pronto Soccorso", disattenzione su cui si sono accaniti gli insensibili uomini in divisa per muovermi delle critiche francamente ingiuste, tali da ritardare di circa 102 minuti il mio ritorno alla "Sala Biliardi" ove si tenevano le ultime relazioni congressuali e dove già si potevano consultare gli abstracts ed il vassojo dei crostini
Meliloquente Esperto, amo molto la montagna e mi piace recarmi spesso alle Tre Cime di Lavaredo, sulle Dolomiti Orientali. Mi sa descrivere qualche storia o leggenda di quelle zone?
Oh sì sì ma certo, ne ho molte e son sicuro che le piaceranno. Senta questa: si narra che una notte d'inverno un piccolo gnomo proveniente dal versante Nord si avventurò con grande fatica sulla Cima Grande e, giunto davanti all'Abete Gigante che si innalzava in mezzo ad una radura pensò "Non ce la farò mai", ma l'Abete gli disse "Vai avanti, gnomo, la mèta è vicina", cosicché tornò ad arrampicarsi finché si trovò di fronte ad un vecchio cipresso che gli disse "Ancora qualche passo e ci sei", allora lui salì, salì, salì, finché non trovò il Negro Mogambo che glielo rivogà tutto nel culo. A me non piacciono queste leggende.
Polifrastico Esperto, come si fa a cucinare un roast-beef perfetto?
Ah ah ah, niente di più facile, caro il mio Topesio. Lei è caduto proprio in mani buone, perché sto licendiando alle stampe il mio terzo volume di principî gastronomici, editi da Einaudi (o forse dalla tipografia Denaro&Arte di Viareggio, non ricordo) dal goloso titolo Iniezione pneumatica e problemi di infiammabilità negli apparati d'accensione dei motori termici a combustione interna. Proprio da questa primizia editoriale le traggo la ricetta dell'arista al forno, come lei chiede. Prenda anzitutto 102 ova di giornata (chiederà lei: quale giornata? Le rispondo: il 4 Gennajo scorso), un piccione vivo, sei etti di stracchino moscato, la polvere di 12 fVlminanti, e, infine, il pezzo forte: mezzo chilo di ciccia dVra. Componga con questi ingredienti una squisita SBOBBA e la cacci nel forno a tenperature etnee per lo spazio di un'anticipo di serie B. Al momento di andare in tavola si faccia suonare all'uscio da un vicino di casa con cui avrà concertato di intavolare una falsa ma feroce lite sul pianerottolo, allo scopo di distrarre i suoi commensali. Effettone assicurato.