Droga e sfruttamento della prostituzione: arrestata ex vincitrice dello Zecchino d'oro
Vincenza Pastorelli, che nel '69 trionfò con «Volevo un gatto nero», gestiva due case d'appuntamento nel leccese
LECCE - Quel gatto nero non le ha certo portato fortuna. Nel 1969 fu la regina dell'Antoniano di Bologna e a soli quattro anni furoreggiò vincendo lo Zecchino d'oro con la canzone «Volevo un gatto nero», autentico successo, anche internazionale. Oggi quella bimba bionda che arrossiva davanti a Mago Zurlì torna agli onori della cronaca ma per una vicenda di tutt'altro tenore: l'ex piccola diva, Vincenza Pastorelli, 42 anni, è stata arrestata dai carabinieri a Lecce per una vicenda di sfruttamento della prostituzione. Insieme con lei è finito in manette Pasquale Trevisi, suo convivente, di 29 anni. Sono entrambi accusati di favoreggiamento e di sfruttamento della prostituzione e di spaccio di cocaina ed eroina.
CENTRI MASSAGGI - I carabinieri della Compagnia di Campi Salentina (Lecce) hanno appurato, che dopo una serie di annunci fatti pubblicare sui quotidiani leccesi, la coppia aveva gestito a Guagnano ed a Lecce, due case d'appuntamento, nelle quali si prostituivano quattro ragazze di Lecce, Bari, Gallipoli e Parabita, ed all'interno dei quali Trevisi avrebbe confezionato dosi di cocaina ed eroina, che poi vendeva fuori dalle case di appuntamento. Per le prestazioni, i clienti, di ogni età e fascia sociale, pagavano dai 60 ai 150 euro. In un giorno, l'incasso era anche di 1.000 euro, metà dei quali spettavano alla tenutaria, che pagava le spese dell'appartamento. Nelle case d'appuntamento camuffate da centri massaggi, la donna leggeva anche le carte ai clienti che volevano «previsioni» sul futuro. Dalle indagini, i militari hanno avuto il sospetto che la donna stesse organizzando un giro di prostituzione anche a Stradella o nella vicina Pavia, dove si era trasferita. Le due case di Guagnano e Lecce sono state chiuse a fine agosto, quando la donna ha vinto la cattedra a Stradella, ed ha interrotto il rapporto col fidanzato. Per circa un mese, le due case sono state gestite dalle prostitute, che riconoscevano la percentuale alla Pastorelli, alla quale il contante veniva inviato con vaglia postali. Le richieste della donna erano sempre maggiore, e per aver i soldi, al telefono minacciava le prostitute.
http://www.corriere.it/cronache/07_dice ... c53b.shtml