WASHINGTON — Gli animalisti ora daranno battaglia, questo è sicuro. Ma la Corte suprema americana ha deciso di abolire una legge che vietava la diffusione, creazione o vendita di video e altre rappresentazioni di violenze sugli animali. Combattimenti di cani compresi. Il presidente della Corte John G. Roberts Jr. ha infatti definito la legge federale in qustione "esagerata, sconvolgente e pericolosa".
Il caso è scoppiato dopo la condanna di Robert J. Stevens, un autore e produttore di cortometraggi che è anche un esperto di pit-bull. I cani lottatori, la razza prescelta per i combattimenti o allevata a questo scopo. Stevens però, pur non avendo mai partecipato né tantomeno organizzato battaglie, ha venduto video sulle violente sfide tra cani e per questo è stato condannato a 37 mesi di prigione proprio in base alla legge federale del 1999.
I combattimenti e altre forme di violenza sono illegali da molto tempo in tutti e 50 gli Stati americani. La legge del '99 si applica a tutte le registrazioni video che rappresentano "animali viventi intenzionalmente menomati, mutilati, torturati, feriti o uccisi". Non importa dove o quando sia stata fatta la registrazione, né se legalmente: per la legge federale la rappresentazione diventa illegale se il fatto è illegale nel posto dove poi viene venduta. Il presidente della Corte suprema ha fatto l'esempio della Columbia, dove la caccia è vietata. Per la legge federale lì sarebbero perseguibili anche i video o le riviste di caccia.
Per il governo queste rappresentazioni non godono della protezione del Primo emendamento. Ma il presidente della Corte suprema non è stato d'accordo. Per lui il Primo emendamento vuol dire che "il governo non ha alcun potere di toccare o restringere la libera espressione, e questo a prescindere dal messaggio, dalle idee, dal soggetto e dal contenuto".
Nel farlo il presidente della Corte ha respinto ogni analogia con la diffusione della pornografia che coinvolga bambini o minori, fuori la protezione del Primo emendamento dal 1982. Nelle sue motivazioni ha spiegato che la legge federale fu stipulata nel 1999 soprattutto contro i video in cui gli animali venivano torturati per scopi erotici. Tacchi alti, piedi, donne dominatrici. Oscenità. Quando il presidente Bill Clinton firmò il progetto di legge, ne mise in evidenza i limiti cercando di istruire il dipartimento di giustizia a non 'esagerare' nell'allargare la sua applicazione oltre le torture a scopo erotico. Ma non è stato così e dall'entrata in vigore, la legge è stata per lo più utilizzata per limitare la diffusione di video di combattimento.
L'eccezione prevista che esclude dalla condanna il materiale che abbia valore "religioso, politico, scientifico, educativo, giornalistico, storico o artistico", per la Corte non è abbastanza restrittivo. Su otto giudici, solo uno è stato contrario all'abolizione della legge. Samuel A. Alito Jr. ha detto che l'analisi della maggioranza si basa su ipotesi "stravaganti e assurde" e che serve solo a proteggere uno "spettacolo depravato". E ora la parola passa agli animalisti.
http://www.repubblica.it/esteri/2010/04/20/news/animalisti-giustizia-3495587/?rss
Boh... io sti maledetti bigotti non li riesco a capire... fanno una legge per vietare i maltrattamenti sugli animali ma si limitano ai casi di zoofilia?