La scossa arriva nella Puglia rossa
Perquisite le sedi dei partiti: 15 indagati
La scossa pugliese è arrivata e ha preso di mira il centrosinistra: i carabinieri di Bari hanno perquisito le sedi regionali dei partiti della giunta guidata da Nichi Vendola in merito all’inchiesta sulle commistioni tra politica, mafia e sanità in Puglia. Ha tremato anche il quartiere generale della lista civica del sindaco di Bari, Michele Emiliano. 15 persone sono state iscritte nel registro degli indagati.
Il filone sanità - I fatti riguardando le indagini sulla sanità condotta dal pubblico ministero Desirè Digeronimo sul presunto intreccio illegale per la gestione degli appalti pubblici nel settore sanitario e che coinvolgono anche l’ex assessore alla Sanità Alberto Tedesco, oggi senatore. Gli equilibri politici regionali rischiano di saltare. Il governatore Vendola, nelle scorse settimane, aveva giocato la carta dello scioglimento del consiglio a suo sostegno, ma l’improvvisa accelerazione delle indagini rischia davvero di rivelarsi un terremoto.
Partiti coinvolti - Partito democratico, Socialisti, Rifondazione comunista, Sinistra e libertà e Lista Emiliano: sono questi i partiti che hanno visto le loro sedi perquisite dai carabinieri che hanno provveduto a sequestrarne i bilanci. I fatti all’esame dell’indagine si riferirebbero al periodo tra il 2005 ed oggi.
Le indagini - Dalle indagini della Direzione distrettuale Antimafia di Bari, sarebbe infatti emerso il sospetto che i partiti del centrosinistra regionale dal 2005 ad oggi avrebbero favorito determinati imprenditori a cui avrebbero affidato appalti e servizi nel settore sanitario finanziati con danaro pubblico. Gli imprenditori, a loro volta, avrebbero girato parte del danaro ottenuto ai partiti del centrosinistra, finanziandoli. Per questo stamani il magistrato ha ordinato ai carabinieri di acquisire i bilanci dei partiti del centrosinistra regionale. Il pm Digeronimo vuole verificare se nei bilanci siano stati regolarmente iscritti tutti i finanziamenti ricevuti dal mondo imprenditoriale: per svolgere queste verifiche il magistrato ipotizzerebbe il reato di illecito finanziamento pubblico ai partiti. A quanto si è saputo, anche questa ipotesi investigativa si baserebbe su intercettazioni telefoniche.
Anche al Policlinico - La Guardia di finanza ha fatto invece visita al Policlinico di Bari, dove sono state eseguite altre perquisizioni. L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Pino Scelsi su presunti casi di corruzione nella fornitura di protesi a strutture pubbliche. Scelsi è lo stesso che segue il filone dell’indagine per favoreggiamento della prostituzione sulla base delle rivelazioni di Patrizia D’Addario. In tutto questo scenario, nel registro degli indagati, non poteva mancare il nome dell’imprenditore Giuseppe Tarantini.
Ma le scosse che aveva preannunciato Massimo D’Alema e che avrebbero minato il governo, alla fine si sono rivoltate contro.
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