VARSAVIA - La celebre iscrizione in tedesco "Arbeit macht frei" (Il lavoro rende liberi), che campeggiava al di sopra del cancello di ingresso del campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau (nel sud della Polonia) è stata rubata da sconosciuti. Il furto, secondo la polizia polacca, è stato compiuto tra le 3 e le 5 del mattino: "Un cane poliziotto è stato messo alla ricerca delle tracce dei ladri", ha dichiarato un portavoce della polizia, Malgorzata Jurecka, alla radio pubblica Trojka. Il cartello è stato svitato da una parte e "strappato" dall'altra: le forze di sicurezza hanno subito avviato le ricerche, ma al momento non ci sono sospetti.
"Si tratta del primo caso così grave di frutto in questo luogo - ha detto un portavoce del museo di Auschwitz, Jeroslaw Mensfeld - E' una profanazione vergognosa nel luogo in cui oltre un milione di persone sono state assassinate". L'iscrizione in ferro battuto, costruita dagli stessi prigionieri e installata nel 1940, non era difficile da staccare, ha precisato, "ma bisognava saperlo".
Il sito del campo la notte è chiuso e sorvegliato da vigilantes. Ora all'esame degli inquirenti ci sono anche i video ripresi dalle telecamere di sorveglianza poste intorno e dentro il sito.
In questo campo i nazisti sterminarono tra il 1940 e il 1945 circa 1,1 milioni di persone, di cui un milione di ebrei. Le altre vittime furono soprattutto polacchi non ebrei, rom e prigionieri di guerra sovietici. Le autorità del museo hanno già provveduto ad installare all'ingresso del campo una copia della scritta, fatta in occasione di un periodo di restauro dell'originale, divenuto in tutto il mondo il triste simbolo dell'Olocausto.
La Germania aveva annunciato ieri di essere pronta a una donazione di 60 milioni di euro per la manutenzione dell'ex lager di Auschwitz-Birkenau, la metà del denaro necessario per preservare alla memoria postuma le rovine delle baracche e delle camere a gas del più noto dei campi di concentramento nazista. Dopo la fine della guerra, oltre 200 ettari del campo furono trasformati in museo, visitato ogni anno da centinaia di migliaia di persone. Ma i proventi dei biglietti non sono sufficienti a mantenere il grande sito, con i suoi 155 edifici - comprese le camere a gas - le 300 strutture in rovina e centinaia di migliaia di reperti, in gran parte effetti personali degli internati.
Jaroslaw Mensfelt, portavoce del sito, aveva definito "enorme" la donazione, augurandosi che anche altri paesi potessero seguire l'esempio tedesco con altri contributi in risposta all'appello lanciato dal governo polacco. Anche la Gran Bretagna ha dato la sua disponibilità. Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, aveva detto che la donazione di Berlino rispecchia la "responsabilità storica" dei tedeschi.
Perchè mi fa tremendamente ridere sapere che un campo di concentramento sia tutt'ora sorvegliato da guardiani notturni, telecamere e cani.... che abbiano pure una scritta nuova da sostituire e che spendano ancora 60milioni di euro per tenerlo in perfetto ordine? Non è che lo vogliono riaprire?