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E «Repubblica» ora rimpiange il «cpt lager» di Lampedusa

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E «Repubblica» ora rimpiange il «cpt lager» di Lampedusa

Messaggiodi Mac il 30 ott 2009 20:11

C’era un posto che per Repubblica era il buco nero d’Italia. Senza leggi e senza regole, un lager tollerato, una nostra Bagram: il centro di permanenza temporanea di Lampedusa. Viaggi, inchieste, reportage: il cpt al collasso, gli immigrati trattati come bestie, la vergogna di un Paese razzista e intollerante, di un governo reazionario, di un mondo - il nostro - fatto di perbenismo pronto a chiudere gli occhi sulle schifezze fatte in nome e per conto dello Stato. In quel buco nero c’erano degli uomini che su ordine di un ente superiore applicavano piccole torture agli ospiti, che trattavano da carcerati dei poveri disperati arrivati in Italia per inseguire il futuro. C’era tutto. E non c’è più. Repubblica rimpiange, Repubblica riabilita involontariamente, anzi strumentalmente. L’ha fatto ieri con un articolo a pagina 17: «Lampedusa, l’assedio è finito. Chiude il centro di accoglienza, in cinquanta perdono il lavoro».
Quei cinquanta sono gli ex aguzzini, gli ex violenti, gli ex torturatori, gli ex razzisti per conto terzi.
Evidentemente funziona così dalle parti di Largo Fochetti: quando cambia l’emergenza, cambiano anche i commenti. Una volta l’immigrazione era il tema forte, caldo, polemico: si poteva sparare, si poteva massacrare il governo, si poteva dire che siamo tutti degli schifosi razzisti e che Lampedusa era lo specchio del nostro declino. Adesso che i Cpt sono vuoti, l’emergenza è la crisi economica, quindi i disoccupati. Allora che si fa? Una capriola: riabilitato il vecchio centro lager pur di dire che siamo di nuovi tutti cattivi, e soprattutto che è cattivo il governo, perché lascia a casa i lavoratori del centro di Lampedusa. È semplice, è facile, è immediato. Un inferno si trasforma in Paradiso, un aguzzino in vittima: la parabola è una traiettoria che non tiene conto della realtà vera, ma di quella che si vuole raccontare, i protagonisti sono lo strumento per una battaglia politico-editoriale e non interpreti della vita quotidiana. La giravolta non costa niente, nessuno se ne accorge, perché si fa sempre in tempo a dire di stare dalla parte giusta: prima da quella dei disperati dei barconi, adesso da quella dei disperati che vanno verso il licenziamento. I cattivi, anche quelli, sono sempre gli stessi: stanno a Roma, oppure in Sicilia, o anche a Lampedusa. Possono essere ovunque, purché si capisca che sono esponenti di governo o comunque della parte politica sgradita. Repubblica avrebbe dovuto esultare per la chiusura del Cpt, perché per loro era una infamia. Invece è triste. Non per i lavoratori, però. Né per la società. È triste per sé stessa.

http://www.ilgiornale.it/interni/e_repu ... comments=1
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Mac
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Re: E «Repubblica» ora rimpiange il «cpt lager» di Lampedusa

Messaggiodi Sephiroth il 30 ott 2009 21:15

Mac, la smetti di leggere un giornale di merda come quello del link che hai postato?

Toh, questo è l'articolo originale (che sicurametne non hai letto), leggitelo e dimmi dove cazzo trovi tutte le insinuazioni lanciate da quell'articolo che hai postato.

Il caso Dalle proteste alla crisi
Lampedusa, Cpt vuoto: da 2.000 a 23 ospiti Le coop senza lavoro

LAMPEDUSA - I primi a subirne le conseguenze sono stati gli operatori che si occupano dell' accoglienza dei migranti: per 40 assunti a tempo determinato non c' è più lavoro. Niente rinnovo di contratto, sostanzialmente licenziati. A ruota soffrono le attività commerciali che per mesi hanno lavorato, grazie all' imponente presenza di forze dell' ordine. Potrà sembrare paradossale, ma da quando è cominciata la politica dei respingimenti Lampedusa deve fare i conti con le ricadute occupazionali dovute alla mancanza di immigrati. Da un mese il numero di sbarchi è drasticamente calato: solo due piccole imbarcazione sono riuscite ad approdare sull' isola, mentre tre giorni fa 73 immigrati sono stati dirottati a Porto Empedocle. Risultato: nel centro di accoglienza sono rimasti 23 immigrati. «Sono in gran parte quelli della Pinar - spiega il prefetto Giovanni Finazzo, delegato per l' immigrazione - e sono tutti richiedenti asilo. Ormai il centro è tutto per loro». Entrando si stenta a credere che sia la stessa struttura dove i materassi venivano sistemati all' esterno perché nelle camerate non c' era posto per tutti. Niente code per mangiare o lavarsi. I pochi ospiti giocano a pallone e gli operatori hanno poco da fare. Niente rispetto ai periodi in cui c' erano da assistere anche 2.000 persone. E così la Cooperativa «Lampedusa Accoglienze» che gestisce dal trasferimento in pullman alla mensa alle pulizie è costretta ad adeguarsi. Per il momento sono stati tagliati del 50% i lavoratori a tempo determinato, quasi tutti lampedusani. «Non c' era altra scelta - spiega il presidente Cono Galipò - da un picco di 120 addetti siamo passati a circa 60 tra effettivi e stagionali». Ma si ferma anche l' indotto. «A febbraio - spiega il questore di Agrigento Girolamo Di Fazio - tra carabinieri e polizia avevamo 550 uomini mentre ora ne bastano 30. E se i militari alloggiano nelle caserme, questo è personale che va in albergo». Finita anche la ressa nei ristoranti. «C' è stato un calo del 50% - ammette il titolare del Nautic, ristorante-albergo sempre affollatissimo - ma non è detto che sia un male: in certi momenti il locale sembrava una caserma. Meglio riempirlo di turisti che speriamo arrivino col rilancio dell' immagine dell' isola». Per il sindaco De Rubeis «molti giovani che lavoravano nel centro non saranno contenti, ma siamo convinti che la risorsa di quest' isola sia il turismo, non l' immigrazione». E poi aggiunge: «Quella di Maroni è solo una mossa a fini elettorali. Dopo le europee vedrete che gli immigrati torneranno». In effetti, nonostante la piccola crisi economica dovuta all' assenza di immigrati a Lampedusa non si respira certo aria di smobilitazione. Lo dimostrano i lavori nell' ex base Loran ultimati rapidamente per creare il nuovo Cie, anche se all' interno non c' è un solo immigrato. Alfio Sciacca La struttura L' incendio Nel Centro di prima accoglienza di Contrada Imbriacola il 18 febbraio scorso si scatenò la rabbia dei 900 clandestini reclusi. Alcuni incendiarono le stanze. Un padiglione andò a fuoco Gli immigrati Il Cie prima dell' incendio poteva contenere 800 clandestini, ma nei momenti più critici ha dovuto provvedere all' assistenza di quasi duemila persone. Ora, la struttura ne contiene 23 L' indotto È stato tagliato il 50% dei lavoratori a tempo determinato. Da 550 uomini, tra carabinieri e polizia operativi a febbraio, si è passati a 30


http://archiviostorico.corriere.it/2009 ... 5059.shtml


che poi è di maggio l'articolo... al giornale non sanno più dove attaccarsi per dire stronzate...
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[Aenima] ha scritto:I Manowar sono i Village people dei Defender :cor

Isa ha scritto:credo che tra wagner e il death ci sia un collegamento quasi diretto...
lo stesso che c'è tra la pausini e il power
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Re: E «Repubblica» ora rimpiange il «cpt lager» di Lampedusa

Messaggiodi Highelf il 01 nov 2009 12:17

Pensa un po', Mac, io invece
rympiango
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Nuova Brigata Blasfema: TEOCLASTA SUPREMO
Mrfrag ha scritto:Peti come un'Harley

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Re: E «Repubblica» ora rimpiange il «cpt lager» di Lampedusa

Messaggiodi MrFrag il 01 nov 2009 16:11

io invece rimpiango il tempo in cui questo forum era apolitico.
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Re: E «Repubblica» ora rimpiange il «cpt lager» di Lampedusa

Messaggiodi Isa il 02 nov 2009 14:29

siamo ancora apolitici...
per fortuna ancora non siamo tonti :lol
mac la smetti di postare articoli solo per provocare? o almeno, prima guardi altri 2-3 quotidiani per verificare quanto la cosa possa essere vera?
ISA: Gran Sacerdotessa del PRCD
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La dimensione media del pene e' di 6 pollici e la dimensione media della vagina e' 7 pollici. Questo significa che ci sono circa 100.000 kilometri di figa non usata nel mondo.
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