ROMA - Un gruppo di studenti antifascisti dell'Università 'La Sapienza' di Roma ha denunciato un'aggressione con "diversi feriti" da parte di "un gruppo di fascisti armati di mazze, tirapugni, bastoni".
Sono quattri i feriti medicati al Pronto Soccorso del Policlinico Umbero I: hanno riportato ferite e lesioni "non gravi" valutati dai medici del nosocomio romano come codici gialli. Uno ha una spalla rotta, due presentano ferite alla testa ed una ha una contusione ad un braccio. Due persone appartengono ai collettivi studenteschi di sinistra e due ad un gruppo di estrema destra. I quattro sono stati portati in questura
L'aggressione risulta legata alla vicenda dell'assemblea programmata a Lettere sulle foibe, a cui era previsto l'intervento di Roberto Fiore, il leader di Forza Nuova a cui il rettore ha negato l'autorizzazione, dopo la mobilitazione degli studenti antifascisti.
"Dei due fermati - ha spiegato Fiore - so che uno è Martin Avaro, responsabile della sezione Vescovio di Forza Nuova. Dei tre feriti che si trovano in ospedale so che due sono nostri ed uno è di sinistra".
I COLLETTIVI, ERANO ULTRAQUARANTENNI
"Nessuna rissa solo un'aggressione premeditata e a freddo, da parte di militanti e attivisti di Forza Nuova": così gli studenti del coordinamento dei collettivi studenteschi della Sapienza e la Rete per l'autoformazione descrivono quanto è avvenuto. "Sono scesi all'improvviso da due auto - racconta Francesco, uno studente - erano a volto scoperto, tutti ultraquarantenni, armati di spranghe e coltelli. Hanno aggredito una decina di studenti che attaccavano manifesti in cui si annunciava un'assemblea pubblica contro i nuovi fascismi".
"Abbiamo chiesto le dimissioni del preside di Lettere - ha concluso Francesco - perché ha consentito che azioni squadristiche come queste prendessero piede nell'università ".
UNO STUDENTE AGGREDITO, HO VISTO CROCI CELTICHE
"Uno degli aggressori aveva la croce celtica sul braccio e un altro una maglietta con uno slogan fascista firmata Forza Nuova". Dal racconto di Giorgio, uno degli studenti aggrediti, sono emersi altri particolari che farebbero ricondurre l'aggressione agli ambienti dell'estrema destra romana. Giorgio ha descritto gli aggressori dicendo che "due di loro avevano la testa rasata. Sono arrivati con una macchina e ci hanno aggrediti a freddo. Noi abbiamo reagito e ce ne siamo andati solo quando è arrivata la Polizia, dopo circa 10 minuti".
"Ero a circa 40 metri di distanza dal luogo degli scontri, a un certo punto ho visto un ragazzo sulla trentina che ha spaccato una trave di legno sulla testa di un ragazzo: una scena terribile, un tonfo sordo, un gesto di una violenza assoluta". Questo il racconto di un ragazzo di 25 anni, iscritto alla Facoltà di Lettere, testimone degli scontri. Il giovane ricorda che il più attivo negli scontri era "un uomo robusto, alto circa un metro e novanta, che subito dopo aver colpito uno dei ragazzi del collettivo è fuggito a piedi". Anche il testimone oculare conferma che in via de Lollis gli aggressori erano muniti di mazze di legno e catene.
SEI PERSONE AL VAGLIO DELLA DIGOS
Sono in tutto sei le persone al vaglio della Digos, dopo gli scontri avvenuti questa mattina a pochi metri dall'Università La Sapienza di Roma. I fermati sono stati tutti trasferiti in questura, in via Genova. Di questi sei, due fanno parte dei collettivi universitari di sinistra e sono Emiliano Marini e Giuseppe Mercuri. Gli altri quattro appartengono a movimenti di estrema destra: tra loro c'é anche Martin Avaro, esponente romano di Forza Nuova. Secondo quanto si apprende i fermati sono tutti già noti alle forze dell'ordine. Intorno alle 18 Marini e Mercuri, a bordo di un'auto della polizia, hanno lasciato la Questura di Roma.