Scala: volantini per Muti e Abbado
Lanciati non da loggione ma da quarta fila
(ANSA) - MILANO, 13 LUG - Sono stati lanciati da un palco i volantini piovuti ieri sulla platea alla Scala per chiedere il ritorno di Claudio Abbado e Riccardo Muti. Come fa sapere il teatro, non sono stati dunque lanciati dal loggione ma da un palco di quarta fila, che si trova proprio sotto il loggione. 'Occasione' per chiedere il ritorno dei due grandi maestri, e' stato il debutto di Boheme dopo tre giorni di sciopero. 'Pace e armonia qui mancheranno finche' Abbado e Muti non torneranno' profetizzano i foglietti.

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus ... 58852.html

Certo, certo... e perché non anche Baggio?

Oltretutto Abbado si sta coprendo di gloria all'estero (11 anni alla guida della Berliner Philharmoniker ), lasciamocelo, che è un bello spot per la nostra musica.

è stato il Fantasma

chiamate i Nightwish

Direi mano a carciofo per questa notizia

Red ha scritto:chiamate i Nightwish

I Nightwish sono schifo...

a chi?

Muti però potrebbero farlo tornare con 1000 scuse..

albertogo ha scritto:Muti però potrebbero farlo tornare con 1000 scuse..

Boh, non ho seguito la querelle, ma Muti mi è sempre sembrato una persona indisponente e troppo piena di sé.

Anche se devo riconoscere che è un direttore straordinario, colui che (tra l'altro) ha rivoluzionato il modo di intendere ed interpretare Mozart

Leadingtherats ha scritto:

albertogo ha scritto:Muti però potrebbero farlo tornare con 1000 scuse..

Boh, non ho seguito la querelle, ma Muti mi è sempre sembrato una persona indisponente e troppo piena di sé.

Anche se devo riconoscere che è un direttore straordinario, colui che (tra l'altro) ha rivoluzionato il modo di intendere ed interpretare Mozart

Già questo basterebbe credo..

Direttori d'orchestra, questi sconosciuti

io con la musica classica ho un difficile problema di comprensione.
non della musica, intendiamoci, ma di quello che ci gira attorno.

la musica classica è quella, è sempre la stessa, non cambia nel tempo. esistono tot opere e composizioni di tot autori, alcune più famose altre meno, ma quella è e quella rimane.
e allora perchè esistono centinaia di orchestre, perchè esistono dei direttori d'orchestra, cosa cambia da una all'altra.
lo spartito quello è e quello rimane, comprendo che un direttore d'orchestra dà una propria impostazione a come dev'essere suonata l'opera, ma si tratta pur sempre una interpretazione personale, un "cover" in pratica.
cosa determina l'importanza di un direttore d'orchestra? e se il suo modo di interpretare il "pezzo" mi fa cagare?!?

Sephiroth ha scritto:io con la musica classica ho un difficile problema di comprensione.
non della musica, intendiamoci, ma di quello che ci gira attorno.

la musica classica è quella, è sempre la stessa, non cambia nel tempo. esistono tot opere e composizioni di tot autori, alcune più famose altre meno, ma quella è e quella rimane.
e allora perchè esistono centinaia di orchestre, perchè esistono dei direttori d'orchestra, cosa cambia da una all'altra.
lo spartito quello è e quello rimane, comprendo che un direttore d'orchestra dà una propria impostazione a come dev'essere suonata l'opera, ma si tratta pur sempre una interpretazione personale, un "cover" in pratica.
cosa determina l'importanza di un direttore d'orchestra? e se il suo modo di interpretare il "pezzo" mi fa cagare?!?

Non è una questione di sfumature, c'è veramente un abisso. Tra due esecuzioni può cambiare completamente la dinamica del brano (più lento o più veloce, più regolare o più "rubato), cambia l'intensità del suonare, cambia la maggiore o minore drammaticità dell'esecuzione.
Prendiamo l'esempio che ho fatto prima: la sinfonia n. 40 di Mozart eseguita dai Wiener Philharmoniker diretti da Karl Bohm, oppure da Riccardo Muti (non ricordo l'orchestra).
Bohm (coerentemente con l'impostazione "storica" dei Wiener) è un esponente della tradizione mozartiana viennese, "apollinea" e rigidamente neoclassica; per cui la sinfonia fluisce luminosa, pulita e levigata, senza scossoni, anche piuttosto (troppo) veloce, con volumi decisamente omogenei, direi con poco "chiaroscuro".
Muti forse è stato uno dei primi a comprendere e nobilitare la dimensione "dionisiaca" in Mozart: la sua 40, per i tempi più trattenuti, per il maggiore scarto tra forte e piano, per le "esplosioni" di archi negli accenti topici, è infinitamente più intensa e drammatica (nonchè infinitamente più bella).
Ti giuro che anche un profano può agevolmente cogliere la differenza; allo stesso modo, alle orecchie di un profano, un brano "per pianoforte" di Bach suonato da Pogorelich e lo stesso brano eseguito dalla (mai troppo compianta) Rosalyn Tureck sembreranno due pezzi quasi completamente diversi.

il fatto è che la musica classica è TUTTA interpretativa, la tua bravura dipende da quante sfumature riesci a dare, non da come riesci a suonare le note nei tempi giusti. la tecnica ti serve solo per dare più spessore alle note.

è un fattore universale, mai nella vita qualcuno preferirà la tecnica all'emozione, e quando un direttore o un musicista riesce a farti provare delle emozioni, capisci quanto è bravo.

quindi alla fine è tutto dato dai gusti personali, come avevo già detto..

Leadingtherats ha scritto:Non è una questione di sfumature, c'è veramente un abisso. Tra due esecuzioni può cambiare completamente la dinamica del brano (più lento o più veloce, più regolare o più "rubato), cambia l'intensità del suonare, cambia la maggiore o minore drammaticità dell'esecuzione.
Prendiamo l'esempio che ho fatto prima: la sinfonia n. 40 di Mozart eseguita dai Wiener Philharmoniker diretti da Karl Bohm, oppure da Riccardo Muti (non ricordo l'orchestra).
Bohm (coerentemente con l'impostazione "storica" dei Wiener) è un esponente della tradizione mozartiana viennese, "apollinea" e rigidamente neoclassica; per cui la sinfonia fluisce luminosa, pulita e levigata, senza scossoni, anche piuttosto (troppo) veloce, con volumi decisamente omogenei, direi con poco "chiaroscuro".
Muti forse è stato uno dei primi a comprendere e nobilitare la dimensione "dionisiaca" in Mozart: la sua 40, per i tempi più trattenuti, per il maggiore scarto tra forte e piano, per le "esplosioni" di archi negli accenti topici, è infinitamente più intensa e drammatica (nonchè infinitamente più bella).
Ti giuro che anche un profano può agevolmente cogliere la differenza; allo stesso modo, alle orecchie di un profano, un brano "per pianoforte" di Bach suonato da Pogorelich e lo stesso brano eseguito dalla (mai troppo compianta) Rosalyn Tureck sembreranno due pezzi quasi completamente diversi.

Bravo bravo.. Io non avrei saputo dirlo meglio!!

Leading è il mio oratore/scrittore preferito.
Se dovesse scrivere un libro, lo comprerei sicuramente.

Iset ha scritto:Leading è il mio oratore/scrittore preferito.
Se dovesse scrivere un libro, lo comprerei sicuramente.

Penso sempre questa stessa cosa...

Sephiroth ha scritto:quindi alla fine è tutto dato dai gusti personali, come avevo già detto..

Beh, sì, certo. Uno può apprezzare particolarmente un pianista "freddo" come Gulda, un altro può preferire un pianista più "caldo" ed emozionale come Bolet o come il Leading ( ). Ciò non toglie che siano entrambi grandissimi musicisti.

Gulda e Bolet, intendo. Il Leading è fuori scala, è proprio di un altro pianeta (ri- )

Something Wild ha scritto:

Iset ha scritto:Leading è il mio oratore/scrittore preferito.
Se dovesse scrivere un libro, lo comprerei sicuramente.

Penso sempre questa stessa cosa...

Grazie Mi metterò a scrivere legal thrillers, come Grisham
Il problema è che un processo di Grisham finisce nello spazio di un libro; io, visti i tempi della nostra giustizia, dovrò scrivere romanzi a puntate

Leadingtherats ha scritto:Grazie Mi metterò a scrivere legal thrillers, come Grisham
Il problema è che un processo di Grisham finisce nello spazio di un libro; io, visti i tempi della nostra giustizia, dovrò scrivere romanzi a puntate

Nuuuooo legal thrillers nuuuoo

Iset ha scritto:

Leadingtherats ha scritto:Grazie Mi metterò a scrivere legal thrillers, come Grisham
Il problema è che un processo di Grisham finisce nello spazio di un libro; io, visti i tempi della nostra giustizia, dovrò scrivere romanzi a puntate

Nuuuooo legal thrillers nuuuoo

Infatti...

Vogliamo dei caustici trattati sulla vita quotidiana...