Il mondo vegetale ha un'anima e un valore morale. A queste conclusioni è giunta una Commissione morale di etica svizzera, composta da filosofi, genetisti e teologi, incaricata di dare valore alla flora. E in Parlamento si è aperto il dibattito. Sullo sfondo si accende la battaglia contro gli Ogm.
Secondo questo organismo le piante avrebbero un'anima? Non proprio, ma una dignità e un valore morale, sarebbero certi. Esplicando il concetto in maniera più concreta hanno diritti e sentimenti. Lo ha sentenziato in Svizzera la Commissione Federale di etica per l'Ingegneria genetica, stabilendo una svolta nel rapporto tra l'uomo e la natura.
Una legislazione particolarmente aperta quella elvetica, che ha ha evocato il principio della dignità delle creature, sulla base del quale gli animali devono essere trattati come esseri viventi, provvisti di sensibilità. Non ha avuto remore la commissione a condannare le violenze gratuite contro le piante (come la decapitazione di un fiore di campo, senza un valido motivo) e le violazioni della dignità che arrivano tra l'altro alla manipolazione dei geni, sia attraverso le tecniche dell'ingegneria genetica, attraverso gli incroci mirati a realizzare, per esempio, uva o mandarini senza semi, che viola la ragion d'essere dei vegetali.
Lungi dalla Commissione equiparare i due regni, che devono rimanere distinti e separati, considerate le differenze biologiche esistenti. Dietro le preoccupazioni del legislatore svizzero, probabilmente l'invasione del transgenico.
Il cambiamento del patrimonio genetico in realtà non contravviene al principio dell'integrità della pianta, anche se l'intervento dovrà essere giustificato da un interesse morale superiore. Singolare che a tanta tutela verso non si accompagni uguale cura per gli esseri viventi, commentano dalle parti dell'ultradestra: "La Svizzera ammette l'eutanasia e si preoccupa dei diritti e della dignità delle piante". Altro che vita vegetativa.
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