In pochi rinunciano al piacere di passeggiare ascoltando un po’ di musica. Il lettore Mp3 fa parte della vita di giovani e non solo. Ciò che manca è la pulizia degli auricolari. Le orecchie di chi usa abitualmente un lettore digitale di musica infatti contano molti più batteri rispetto a chi usa di saltuariamente le cuffiette. Proprio i ricercatori della Kasturba Medical College di Manipal, in India, hanno passato sotto la lente di ingrandimento 50 auricolari e con questi le orecchie di un campione di altrettante persone. La metà usava regolarmente il lettore Mp3, gli altri solo occasionalmente. Ebbene, secondo la ricerca pubblicata sul Journal of Health and Allied Sciences, chi non rinuncia a questo accessorio è destinato a convivere con microrganismi il più delle volte innocui, ma in qualche occasione anche con batteri come lo stafilococco.
“Non bisogna preoccuparsi dello stafilococco in sé – spiega il professor Casolino Delfo, presidente della società italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale – gli effetti di questo batterio infatti dipendono dall’interazione con gli altri microrganismi presenti nella cavità. Siamo soggetti attivi, il nostro corpo sa come difendersi, interagisce raggiungendo di nuovo un equilibrio batterico. Ma rispettate le comuni norme igieniche, come pulire l’auricolare o cambiare la spugnetta, aiuta ad evitare infezioni dolorose”.
L’infezione più comune: l’otite esterna. È un’infiammazione del condotto uditivo ed è caratterizzata da un dolore intenso. I batteri, come lo stafilococco, sono la causa della forma acuta. “L’otite si riconosce dal dolore – spiega l’esperto –. Non mancano prurito e calo dell’udito (se l’orecchio è gonfio) e l’arrossamento della cute”. Se quindi dopo un utilizzo eccessivo di un lettore Mp3 compaiono questi sintomi è necessario ricorrere a un medico che identifichi il tipo di otite e che somministri la terapia più adatta. “L’otite infatti può interessare l’intero condotto o essere localizzata in un punto, il cosiddetto foruncolo. Se in questo caso l’infezione va lasciata maturare, in presenza di un’otite esterna diffusa è consigliabile l’applicazione di preparati contenenti antibiotici e corticosteroidi, prodotti che devono essere prescritti da un medico”. Le forme croniche di otite esterna invece sono spesso di carattere dermatologico (eczema, dermatite seborroica, psoriasi, ecc.) e a predisporre l’organismo a questa infezione sono l’umidità, introduzione nel condotto di sostanze irritanti quali prodotti per capelli, traumi prodotti dalla pulizia.
Bambini, attenzione al cotton fioc. Se per gli adulti il problema si identifica in una scarsa igiene per i piccoli il problema è l’opposto. “Molte mamme per pulire l’orecchio del proprio bambino usano il cotton fioc – continua Delfo – trascurando i rischi che una cura eccessiva può causare. Il condotto uditivo ha una conformazione particolare, non è lineare ma ha la forma di una ‘S’. Spingere il bastoncino troppo in fondo può creare piccole lacerazioni, che provocano prurito e dolore. Oppure possono spingere il cerume in fondo, andando a intasare così tutto l’apparato uditivo”. Meglio quindi usare soluzioni fisiologiche, gocce o lavaggi con acqua. In farmacia poi si possono acquistare appositi nebulizzatori da spruzzare nelle orecchie. In pochi istanti, il cerume uscirà dalle orecchie, lasciando l’interno tutto pulito. Un consiglio questo che vale sia per i bambini sia per gli adulti che al lettore Mp3 proprio non riescono a rinunciare.
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