Il Comune di Milano ha bloccato l'affissione del poster di «Telefono Donna» che annuncia la giornata nazionale contro gli stupri. L'assessore Cadeo: «Perché rispondere alla violenza con violenza?». Oliviero Toscani: «Censurare è subumano».
MILANO - Una donna nuda stesa su un materasso bianco nella posa della crocifissione. Per la giornata mondiale contro la violenza sessuale, il Telefono Donna ha scelto un'immagine shock che a Milano, pero', rischia di restare nei magazzini invece di finire sui pannelli di affissione. L'assessore all'Arredo Urbano del Comune, Maurizio Cadeo, ha infatti annunciato che cerchera' in tutti i modi di impedire che il manifesto di Telefono Donna finisca sulle strade.
''Faro' tutto quanto e' in mio potere - ha affermato - per evitare l'affissione del manifesto, di cui contesto il messaggio, che lede il sentimento religioso dei cittadini''. La donna raffigurata nel manifesto, che dovrebbe finire su 500 spazi di pubblica affissione del Comune, ricorda inequivocabilmente il Cristo in croce e sopra il drappo che le copre le parti intime campeggia la scritta: ''Chi paga per i peccati dell'uomo?''. ''Chiediamo all'associazione di ritirare il manifesto - ha attaccato Carlo Fidanza, capogruppo di An a Palazzo Marino - perche' una giornata cosi' importante non deve essere svilita da una provocazione del genere''. Ma lo spettro della censura ha subito agitato la classe politica milanese.
''Roba da medioevo - ha ribattuto Pierfrancesco Majorino (Pd) - se dovessimo applicare il metodo Cadeo in tv, dovremmo oscurare il 70% delle trasmissioni di Rai e Mediaset''. La nuova polemica riporta il clima politico al settembre dell'anno scorso, quando, durante la settimana della moda, un marchio di abbigliamento affisse per Milano numerosi poster, firmati da Oliviero Toscani, che raffiguravano il corpo nudo di una ragazza, martoriata dall'anoressia. Allora fu il sindaco Letizia Moratti in persona a tuonare perche' il manifesto fosse rimosso. ''Chi censura e' sempre un mentecatto - ha rievocato le polemiche di oggi e di allora, Oliviero Toscani - e se gia' oggi c'e' qualcuno che ride di lui, domani tutti lo derideranno, perche' la censura e' sempre passata per imbecille nella storia''.
Se c'e' qualcuno che invece preferirebbe stare lontana dalle polemiche e' Stefania Bartoccetti, presidente dell'associazione Telefono Donna, che dopo un primo via libera degli uffici comunali, aveva gia' fatto stampare i manifesti con la donna in croce. ''Da cattolica - ha affermato - non ci vedo nulla di offensivo ne' di blasfemo. Abbiamo scelto un'immagine forte per spingere le vittime delle violenze a uscire dal silenzio''. Resta ora da capire quale messaggio scegliera' il Comune per la giornata mondiale contro la violenza, visto che l'assessore Cadeo e la responsabile dei Servizi Sociali Mariolina Moioli hanno deciso di realizzare un nuovo manifesto per occupare gli spazi di affissione pubblica a Milano il 25 novembre. ''Sull'odioso problema della violenza sulle donne - ha spiegato Cadeo - non dobbiamo abbassare la guardia e l'amministrazione si impegnera' in prima persona, anche sul fronte della sensibilizzazione, con un suo manifesto''.
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