L'abolizione delle case di tolleranza sta per compiere il suo cinquantesimo compleanno. La legge fu approvata, dopo dieci anni di burrascosa discussione parlamentare, il 20 febbraio 1958. A imporla la tenacia della senatrice socialista, ex partigiana, Lina Merlin che presentò l'unico pdl in materia.
Le nuove norme misero fine alla prostituzione di stato, ai controlli sanitari obbligatori e introdussero sanzioni per chi sfruttava le prostitute. Mentre la vendita del proprio corpo non era considerata reato. Con la legge Merlin, che costò addirittura alla sua firmataria minacce di morte, cominciò una rivoluzione nei costumi sessuali nazionali. Il provvedimento fu accolto dai progressisti come un evento di civiltà, di liberazione di migliaia di donne 'schiave del sesso', oppresse tanto dai loro 'lenoni' (o protettori) quanto dallo Stato che lucrava sui loro introiti.
I conservatori lo contrastarono, invece, perché preoccupati dalle presunte epidemie di malattie veneree che ne sarebbero derivate, nonché per il dilagare della presenza di 'lucciole' nelle strade. La notte che entrò in vigore la legge (settembre '58) furono chiusi oltre 560 bordelli. Le tariffe per cinque minuti (la famosa 'marchetta') variavano dalle 150 lire alle 10 mila lire.
Si chiamavano 'case chiuse' per via delle finestre sempre sbarrate per motivi di ordine pubblico e di privacy dei frequentatori. Le 'case' erano parte importante dell'immaginario dell'adolescente: lì veniva portato per l'iniziazione al sesso.
Oggi, la prostituzione si consuma nelle strade, nei locali, negli appartamenti: 70 mila le 'lucciole' stimate, il 70% immigrate (il 10% vittima del racket), il 20% minorenni. Il business si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro al mese.
Chiusi i bordelli, il dibattito sulle 'case chiuse' per mezzo secolo è però rimasto aperto. Non sono mancati in tutti questi anni governi, parlamentari, associazioni che, più o meno moralisticamente, non abbiano cercato una nuova soluzione, in clima di scontro e di battaglie civili, all'esercizio della prostituzione.
Obiettivo prioritario: eliminare le prostitute dalla strada. E ciclicamente c'é chi chiede un ritorno nostalgico al passato con la riapertura delle 'case chiuse'.