Last.fm™ farà pagare per gli ascolti attraverso la funzione radio: inizialmente, ho pensato che si trattasse di un atto “dovuto”… finché non ho letto con più attenzione il resto dell’annuncio.
In realtà – leggendo tra le righe – s’intuisce che il provvedimento è stato richiesto da alcuni Paesi europei ed extracomunitari (tranne Germania, Gran Bretagna e paradossalmente Stati Uniti d’America) o, comunque, si è reso necessario per il pagamento dei diritti d’autore alle associazioni di categoria — come la SIAE.
Sì, perché dopo gli accordi con le major è a queste “corporazioni” parassitarie che dobbiamo imputare i maggiori costi di mantenimento del servizio cui sarà sottoposta la società di Last.fm.
Volendo fare una breve digressione – per chi non fosse a conoscenza delle norme italiane sulla riproduzione musicale –, occorre specificare che prescindendo dalla finalità lucrativa di un evento, l’erogazione di musica a un pubblico è soggetta al pagamento di una tassa alla SIAE — del tutto indipendente dalla registrazione dei brani alla suddetta.
Praticamente, in Italia la SIAE detiene il “monopolio” dello spettacolo, anche qualora gli artisti non abbiano provveduto all’iscrizione di sé e dei propri contenuti: il risultato è che ogni prestazione è sottoposta a un doppio pagamento, perché una congrua percentuale dei supporti è già indirizzata alla società stessa.
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lo sapevo che non durava
