Venti vittime accertate, 900 infetti.
E ora trema tutto il Centroamerica
CITTA' DEL MESSICO
Coprirsi la bocca e il naso con mascherine, niente saluti con baci e strette di mani: sono alcune delle principali raccomandazioni diffuse dalle autorità sanitarie in alcune aree del Messico, dove l’epidemia dell’ influenza da suini, che colpito soprattutto la capitale, ha provocato 20 morti, e altri 48 ancora da accertare.
Città del Messico - una megalopoli che, incluse le aree periferiche, ha 20 milioni abitanti - si è svegliata oggi con l’incubo del virus. Mentre da Ginevra giungevano i moniti lanciati dall’Oms, subito ripresi dalle tv e gli on-line, gli abitanti della capitale hanno dovuto rinunciare a concerti, mercati, musei, cinema, programmi in pubblico per bambini, ecc.- Ieri, le autorità hanno d’altra parte chiuso le scuole fino a martedì, misura che con ogni probabilità si estenderà però fino alla fine della settimana. Sono infatti stati più di 550 gli eventi cancellati nella città, dove d’altra parte due partite della serie A si giocheranno a porte chiuse.
Per domani, la Chiesa ha invitato i fedeli a recarsi a messa coprendosi bocca e naso con le mascherine, che fin da ieri sono d’altra parte andate a ruba nelle strade della città. A dare una buona notizia è stato invece il segretario della sanità della capitale messicana, Armando Ahued, il quale ha riferito che nelle ultime ore - di fatto, nella giornata di ieri - non ci sono state notizie di morti per il virus dei maiali. «È un fatto positivo, visto che negli ultimi giorni ogni 24 ore c’erano uno o due morti. Evidentemente i malati stanno reagendo bene alle cure», ha detto in un intervento comunque molto prudente. Le autorità, che stimano in un migliaio le persone contagiate, hanno messo in allerta più di 1.500 centri sanitari in tutto il paese e oltre a 230 ospedali.
I sistemi di controlli e prevenzione sono stati attivati anche negli aeroporti, i porti e le stazioni di bus e di treni un pò in tutto il paese, soprattutto nelle grandi città, oltre la capitale, Guadalajara, Monterrey, Acapulco, Cancun. Il sindaco della capitale, Marcelo Ebrard, ha d’altra parte rilevato gli effetti positivi sui malati derivanti dall’ antivirale Oseltamivir, che - ha precisato - viene distribuito solo negli ospedali e non si trova facilmente nelle farmacie. Tuttavia, ha aggiunto, le autorità sanitarie hanno un numero sufficiente del prodotto, che può quindi essere distribuito gratis nel principali centri sanitari. Le notizie provenienti dal Messico vengono in queste ore seguite molto attentamente in altre capitali dell’America Latina: dalla Costa Rica al Cile, molti paesi hanno organizzato una sorte di "barriera" sanitaria, con controlli rigorosi soprattutto nei voli provenienti da Città del Messico.
fonte: http://www.lastampa.it
ma proprio suina la dovevano chiamare???
