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Un farmaco contro l'Aids scoperto con un videogame

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Un farmaco contro l'Aids scoperto con un videogame

Messaggiodi Zapa il 23 set 2011 17:49

Un farmaco contro l'Aids scoperto con un videogame

Un gioco lanciato due anni fa da ricercatori dell'università di Washington ha permesso di trovare la struttura di un enzima essenziale per la maturazione e la replicazione del virus. I computer ci lavoravano da oltre dieci anni. I giocatori, da soli o in squadre, hanno trovato la soluzione in tre settimane
di ELENA DUSI

FINORA i loro sforzi erano serviti a uccidere mostri, salvare principesse o proteggere la Terra da invasioni aliene. Oggi per la prima volta gli appassionati di videogame hanno trovato la formula di un farmaco contro l'Aids. Grazie a ore e ore passate davanti agli schermi a caccia di punti, i campioni delle squadre rivali "Void Crushers" e "Contenders" si sono guadagnati un posto accanto agli scienziati di professione. I loro nomi compaiono fra gli autori di uno studio appena uscito sulla rivista Nature Structural & Molecular Biology, che descrive la struttura di un enzima essenziale per la maturazione e la replicazione del virus dell'Aids.

I computer ci lavoravano inutilmente da più di un decennio. I giocatori hanno trovato la soluzione in tre settimane. Sono quasi 100mila gli appassionati che hanno scaricato il videogame Foldit e, da soli o raggruppati in squadra, si sono dedicati a questa sorta di Tetris in tre dimensioni o di Cubo Magico con centinaia di facce le cui regole non sono altro che le leggi della chimica e della fisica.

Scopo del gioco è infatti costruire una proteina che sia il più stabile possibile. Queste grosse molecole sono come i mattoni del Lego per le cellule del nostro corpo: si assemblano nelle maniere più varie e svolgono le funzioni più disparate. I loro componenti essenziali - gli aminoacidi - sono appena una ventina. Ma si incatenano l'uno all'altro in sequenze di centinaia di elementi che, anziché restare distesi come un lungo filamento, si ripiegano su se stessi assumendo forme complicatissime.
Proprio qui sta la difficoltà del gioco. Partendo da un filamento disteso, i campioni di Foldit devono ripiegarlo su se stesso come se aggrovigliassero un gomitolo, rispettando i vincoli della chimica e della fisica. Più stabile è la struttura della proteina, più punti si guadagnano. La natura tende infatti a risparmiare energia, e la forma più "morbida", priva di "tensioni", asimmetrie e "pieghe" innaturali deve per forza essere quella più vicina alla realtà.

La presenza di migliaia di snodi e di trilioni di possibilità rende il compito assai arduo per i computer, che si limitano a procedere per tentativi ed errori esaminando tutte le opzioni una a una. I giocatori hanno invece sulla loro schermata la proteina da assemblare e con vari strumenti possono ruotarla alla ricerca di soluzioni nascoste, creare o disfare legami chimici fra gli aminoacidi, piegare o distendere frammenti del filamento, rispettando le stesse costrizioni di una proteina naturale.

L'idea di Foldit non nacque dagli scienziati, ma da quei cittadini che nel 1998 avevano deciso di partecipare al progetto Rosetta dell'università di Washington. Allora tutto quello che era richiesto era accendere il proprio computer, per mettere la sua potenza di calcolo a disposizione del cervellone dell'ateneo impegnato nel rebus della struttura della proteina. Ma mentre sui loro schermi i filamenti si annodavano in soluzioni improbabili, i partecipanti ridevano della goffaggine del silicio, fino a scrivere ai ricercatori del Center for Game Science dell'università di Washington: "La soluzione è così evidente, perché non lasciate fare a noi?"

La maggior parte dei giocatori non conosce della biochimica che le nozioni imparate a scuola. Ma una ventina di minuti di istruzioni e simulazioni guidate sono sufficienti per lanciarsi in Foldit, progredendo dai livelli elementari a quelli più complessi, con il programma stesso che segnala con frecce e bande rosse nodi da sbrogliare e punti critici che la natura non accoglierebbe mai. Mentre giocano, i compagni di squadra possono scambiare consigli e informazioni online. Per poi inviare il loro risultato (diventato simile a un piatto di spaghetti) ai ricercatori dell'università di Washington che due anni fa hanno lanciato il gioco e che partiranno ora con la sperimentazione di un farmaco per bloccare la proteina trovata dai giocatori.
A loro, questa volta, va una soddisfazione ben più grande della cascata di coriandoli apparsa sullo schermo insieme al suono di fanfara.


Fonte: http://www.repubblica.it/scienze/2011/0 ... -21864560/
Ultima modifica di Zapa il 24 set 2011 10:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Un farmaco contro l'Aids scoperto con un videogame

Messaggiodi Iset il 23 set 2011 20:36

Ma dai, mi sembra un episodio di Stargate Atlantis :lol :lol :lol :lol :lol
Beh però se è vero, tanto di cappello :sis
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Re: Un farmaco contro l'Aids scoperto con un videogame

Messaggiodi SporcoRozzoPrimitivo il 25 set 2011 08:26

Spero sia vero, mezza Africa ne gioirebbe.
Dice il saggio:
-Che il tuo bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto non importa: c'è comunque spazio per dell'altro vino.
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