La picchiava con brutalità se lei rifiutava di prostituirsi e quando acconsentiva la controllava a distanza. Per questa e altre angherie inflitte ad una giovane connazione minorenne è stato fermato un romeno Daniel Tanacui di 24 anni. Nei suoi confronti, per sfruttamento della prostituzione minorile e lesioni gravi e aggravate, è stato disposto il fermo di indiziato di diritto da parte della Squadra mobile di Verona. A denunciarlo è stata la vittima, 16enne, che è riuscita è riuscita a sfuggire al suo aguzzino e trovare rifugio in Questura. In ospedale, doev è stato poi trasferita, le sono state riscontrate numerose constusioni ed ecchimosi in diverse parti del corpo.
Le violenze erano cominciate quattro mesi fa - Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'uomo aveva conosciuto in un'area degradata della Romania la ragazza di 16 anni che ha obbligato a prostituirsi nel veronese. Invitata in Italia con la promessa di un lavoro, una volta giunta a Verona la giovane era stata segregata in un casolare abbandonato non lontano dallo stadio veronese e sottoposta a violenze per convincerla a prostituirsi. La minorenne è ora stata affidata a una struttura che le dovrà garantire sostegno psicologico, morale e materiale. La ragazza era obbligata a prostituirsi, e se si rifiutava veniva percossa violentemente con una sbarra di ferro. L'uomo la controllava anche quando si appartava con i clienti. La minorenne è però riuscita a fuggire approfittando di un momento in cui si era appartata con un cliente per telefonare con il cellulare che le aveva dato lo sfruttatore e chiamare il 113.
Era già stato condannato per lo stesso reato in Romania - Alla sua identificazione gli investigatori italiani sono arrivati grazie alla collaborazione con i poliziotti romeni aggregati alla questura di Verona nell'ambito del progetto di sicurezza 'Ita-Rom'. Tanacui, che non figurava negli schedari italiani, è invece ben noto alle forze dell'ordine romene.
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