Berlusconi tra gli sfollati di Messina:«Vi daremo le case in breve tempo»
Il premier: «Faremo come in Abruzzo». «Evento previsto e avevamo dato l'avviso». Bilancio: 23 morti
MESSINA - «Qui ci sono due negatività, i tempi e la sicurezza. Faremo come all’Aquila. Costruiremo dove c’è sicurezza. Vi saremo vicini con tutti i mezzi. Abbiamo la grande esperienza dell’Abruzzo, nel tempo necessario vi daremo le case». Con queste parole il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è rivolto ai 174 sfollati del nubifragio nel Messinese ospitati temporaneamente al Residence «Le Dune». «Quelle zone non sono più abitabili - ha continuato il premier - costruiremo nuovi quartieri sul livello di quelli de L'Aquila. I soldi non sono un problema: il governo metterà tutte le risorse necessarie e gli enti locali dovranno occuparsi di individuare le nuove aree edificabili», ha proseguito Berlusconi, prevedendo il blocco delle tasse e dei mutui per coloro che sono stati colpiti dal disastro. «Sarò lieto di venire qui a fare il punto sullo svolgimento di ogni attività», ha promesso Berlusconi.
IL BILANCIO - In una conferenza stampa tenuta nella Prefettura di Messina, Berlusconi ha tracciato il bilancio provvisorio della strage: 25 i corpi recuperati, e una quarantina i dispersi (ma successivamente sia l’unità di crisi della Protezione Civile che i vigili del fuoco hanno smentito le voci sul ritrovamento di altri due cadaveri nelle ultime ore: «I corpi recuperati sono 23»). Il premier ha ricordato che in questi giorni sono state ricoverate in ospedale 93 persone, «ma la metà di queste» sono già state dimesse. Sono 524 gli sfollati, ospitati in quattro hotel a Messina e in altri due a Scaletta Zanclea. Per i soccorsi sono stati messi in campo 2.070 uomini e 491 mezzi. «Le persone che ho incontrato sono grate per l'assistenza che sin qui è stata fornita», ha riferito Berlusconi.
«PREVISTO, MA NON COSÌ» - Nella conferenza stampa in prefettura, Berlusconi ha affermato che l’inondazione è stata causata da una «emergenza idro-geologica eccezionale». L’evento «era stato previsto - ha detto il premier - e nel nostro centro romano era previsto con anticipo. Avevamo dato l’avviso per tempo (questo il comunicato della Protezione civile del 30 settembre, ndr), poi la precipitazione iniziata nelle prime ore del pomeriggio del primo ottobre è stata più intensa di quanto si prevedeva». «Il governo ha risposto all’emergenza in tempi molto rapidi - ha poi riferito il premier -. Abbiamo risposto in tempi molto ristretti, abbiamo attivato subito l’unità di crisi, il centro di soccorso e offerto l’assistenza sanitaria, ripristinando la viabilità e le reti e le strutture tecnologiche. Dopo il disastro abbiamo subito emanato decreto di stato d’emergenza».
GLI STANZIAMENTI - «Il governo, nel prossimo consiglio dei ministri, procederà a uno stanziamento che si aggiungerà ai 20 milioni previsti dalla Regione Sicilia», ha detto il premier. «Dopo l'Aquila abbiamo stanziato un miliardo per interventi urgenti nelle zone a rischio sismico, mi auguro che, interloquendo con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, si possa stanziare una analoga cifra per le zone a rischio idrogeologiche», ha aggiunto Berlusconi. Il premier ha anche indicato nel governatore della Regione Raffaele Lombardo il commissario straordinario che si occuperà di gestire il post-emergenza. «Non può che essere il Presidente della Regione Sicilia», ha detto il premier.
I RACCONTI - Il premier, accompagnato dal ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo e dal ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli, si è fermato in più occasioni a parlare con gli sfollati, che hanno elogiato il lavoro della protezione civile, delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco e che hanno però chiesto di «non essere abbandonati» dicendo di volere tornare presto nelle loro abitazioni. Il premier si è intrattenuto con le persone e ha ascoltato i loro racconti, con i momenti terribili vissuti durante la tragedia di giovedì notte.
IL SOPRALLUOGO - In mattinata, con un sopralluogo in elicottero, Silvio Berlusconi ha osservato dall'alto il crinale della montagna da dove nei giorni scorsi si è staccato il costone a Giampilieri Superiore. Il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, ha mostrato al premier la scia lasciata dal fango che è passata sul paese trascinando le case verso il mare. Bertolaso ha anche spiegato gli effetti devastanti del disboscamento della zona e ha indicato altre situazioni a rischio. Il sopralluogo è durato una trentina di minuti. Dopodiché il presidente del Consiglio è arrivato all'Hotel Capo Peloro, dove ha incontrato un primo gruppo di sfollati.
CONTESTAZIONE - Un gruppo di cittadini si è radunato in mattinata davanti alla sede della Prefettura di Messina e ha duramente contestato il ministro Matteoli. «Omicidio doloso. Aspettavano i morti per discutere del Ponte» si leggeva su un cartello, mentre la gente gridava «assassini». Nel pomeriggio un gruppo di persone, prevalentemente aderenti al comitato «No Ponte», ha proseguito le contestazioni mentre parlava il premier Silvio Berlusconi, entrato da un ingresso secondario. Dalle finestre arrivano voci e slogan di contestazione al presidente del Consiglio.
http://www.corriere.it/cronache/09_otto ... aabc.shtml
Ma nel bollettino il rischio era "ordinario" e il sindaco sbotta: nessuno ci ha avvisati
Precipitazioni sparse e diffuse con temporali di forte intensità, quantità moderata, rischio idrogeologico a criticità ordinaria, stato di preallerta.
Eccolo il bollettino emanato dalla Protezione civile regionale giovedì primo ottobre, eccole le previsioni meteo per il pomeriggio nella fascia nord orientale della Sicilia. Nessuna particolare allerta, nessun preavviso. Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi suonano come una beffa alle orecchie di chi spala ancora con le mani nel fango, di chi piange i suoi morti, di chi aspetta ancora notizie dei propri cari, di chi ha perso tutto.
Quel giovedì primo ottobre nessuno diede mai alcun allarme. Nessuna unità di crisi in prefettura, nessuna allerta della Protezione civile, nessun avviso alla popolazione. Lo conferma il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca: "L'unità di crisi - dice - l'ho chiesta io alle 19 di giovedì, quando già il nubifragio era in atto da una mezzora e semplicemente perché alcuni amici, che abitano a Giampilieri, mi hanno chiamato per dirmi che lì stava venendo giù tutto. In dieci minuti abbiamo fatto partire la macchina dei soccorsi e solo perché io, in una città che ha subito ben due terremoti in 100 anni, proprio l'anno scorso ho rifatto il piano della protezione civile".
Il sindaco è un fiume in piena. E' stato accanto a Berlusconi nelle sue tre ore in Sicilia, non ha alcuna intenzione di fare polemica con il premier: "Forse intendeva dire che era noto che ci sarebbe stato il maltempo, ma che non si poteva prevedere uno smottamento di tale proporzioni". Ma poi ci pensa un attimo su e sbotta: "Sa che le dico? E anche quando che avremmo potuto fare: evacuare centomila persone? E dove? Perché a rischio, qui, continuamente c'è tutta la città e il suo comprensorio, mica solo Giampilieri e Scaletta Zanclea. Sta venendo l'inverno. Chissà quante di queste calamità naturali ci riserveranno i prossimi mesi e io voglio sapere da qualcuno che devo fare: ogni volta evacuare una città e dove le metto le persone? Se quei villaggi dovevano essere evacuati bisognava farlo dopo l'alluvione nel 2007, ma non l'hanno fatto".
Buzzanca, come gli altri amministratori locali oggi sul banco degli imputati per non aver ottemperato alla messa in sicurezza di zone ad altissimo rischio idrogeologico, racconta di aver spiegato a Berlusconi, Bertolaso e al ministro Prestigiacomo che qua, a Messina, l'abusivismo non c'entra nulla: "E non solo perché le case spazzate via erano del '700, ma soprattutto perché basta fare un giro in città e soprattutto leggere le carta per vedere che qui anche le costruzioni sul mare e sui fiumi hanno tutte la licenza. Gliele hanno date trent'anni fa".
Fuori del palazzo della prefettura, tra i manifestanti, comincia a esplodere la rabbia: "Come sarebbe a dire che avevano previsto tutto? - dice Mario, 60 anni, riuscito ad uscire per caso dall'abitacolo della sua macchina ripescata poi sulla riva del mare a Scaletta Zanclea - non sono stati in grado neanche di chiudere la statale che solo una settimana fa era rimasta bloccata per due giorni per una frana dopo un altro temporale. Si dovrebbero vergognare".
Definisce Berlusconi "avvoltoio" Leoluca Orlando, di Italia dei Valori: "Siamo stanchi di questo governo del giorno dopo che prende in giro i cittadini, offende le vittime di Messina e i loro parenti che stanno vivendo una tragedia enorme. Se l'esecutivo aveva previsto il disastro perché allora ci sono state 24 vittime e 40 dispersi?" E Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente, osserva: "Berlusconi non sa quello che dice e ottiene il solo risultato di mettere in cattiva luce la protezione civile cui spetta dare l'allerta. Ma nessuna allerta è in grado di prevedere quanti millimetri di pioggia cadranno, in quale zona e meno che mai che conseguenze potranno avere".
http://www.repubblica.it/2009/10/sezion ... emica.html
mi sta iniziando a girare la minchia...a parte che ansa in questo momento è ko e avrei preferito una notizia presa da lì...
il disastro era prevedibile o era previsto?
e se era stato previsto com'è che nessuno ne sapeva niente? cos'è i giornali adesso sono tutti comunisti quindi hanno ignorato una notizia così importante, seppur data da berlusconi?
siamo di fronte alla più grossa merda che ci obbliga ad aprire gli occhi:
da un lato la merda di politicanti che c'è in sicilia, quelli che ti lasciano costruire abusivamente, quindi anche i cittadini che PRIMA costruiscono dove non si può, se provi a fermarli forse ti ammazzano e appena succede il disastro che fanno?
SE LA PRENDONO CON LO STATO CHE NON LI HA FERMATI DAL COSTRUIRE
dall'altro lato abbiamo una ventina di morti, pochi rispetto a l'aquila, quindi il minuto di silenzio prima delle partite (è una cazzata) l'hanno fatto solo le squadre siciliane, quindi tutto il bordello successo in abruzzo non esisterà...
poi vabbè come al solito qua la gente deve esagerare, quindi non solo adesso ci si lamenta con lo Stato che "ci ha lasciati soli" (quando si sa che qui lo Stato non esiste perché non lo vogliono), ma ci si mettono anche le teste di minchia che non vogliono il ponte sullo stretto...
cosa c'entri ADESSO la questione del ponte lo sanno solo loro (lo so anche io, tanto per fare bordello)
scusate lo sfogo
