E-cigarette bocciate
Secondo la Fda la sigaretta elettronica senza combustione contiene sostanze cancerogene. Negli Usa la vogliono vietare mentre in Italia è boom
Sono presentate come l'ultima frontiera per i fumatori che vogliono contenere i danni. Ma di fatto sono un nuovo grande business per Big Tobacco. E tra mille polemiche hanno conquistato l'interesse del mercato del tabacco.
Infatti già mezzo milione di persone negli Usa alla tradizionale sigaretta hanno preferito la e-cigarette, costituita da una batteria ricaricabile e da un filtro che contiene nicotina e aromi. Aspirando come con una normale sigaretta, la nicotina si trasforma in vapore acqueo. Nessuna combustione. In questo modo, dicono i sostenitori, da una parte non si assumono le oltre 4 mila sostanze tossiche che compongono la tradizionale sigaretta, e dall'altra si evitano i divieti di fumo nei luoghi pubblici.
Ma la Food and Drug Administration (Fda), l'ente americano che regola i farmaci, le ha bocciate, affermando che questi prodotti contengono sostanze cancerogene come il dietilene glicole e le nitrosamine. E negli Usa aumentano le proposte di legge per ostacolarne la diffusione. In California è stato necessario il veto del governatore Arnold Schwarzenegger per bloccare lo stop alla vendita; e in Oregon, New Hampshire e New Jersey sono in discussione provvedimenti che ridurrebbero la possibilità di utilizzarle in luoghi pubblici.
E in Italia è free
"Da gennaio ad agosto di quest'anno abbiamo venduto oltre 200 mila pezzi e le richieste continuano ad aumentare", dice Lisa Mazza, responsabile di Metropol Trading, che distribuisce sigarette elettroniche in Italia. A differenza di altri Paesi, in Italia la sigaretta elettronica (prezzo compreso tra 50 e 120 euro) si può trovare nei supermercati e nelle farmacie. Il motivo? I prodotti contengono una quantità minima di nicotina e non vantano finalità terapeutiche. Un particolare che permette ai distributori di dover ottenere dalle autorità sanitarie solo la certificazione per gli aromi contenuti. E vendere liberamente il prodotto.
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