2mila ballerini in piazza a Catania
Un successo l'evento con il logo «Arte nostra», nonostante qualche defezione significativa
CATANIA - - Sono più di 2 mila tra giovani ballerini e cittadini catanesi che hanno occupato pacificamente domenica piazza Palestro a Catania per l'evento «Dance Attack», l'iniziativa organizzata dal Teatro Massimo Bellini di Catania e andata in scena domenica pomeriggio». A fornire la stima sull'adesione all'appello antimafia è stato il sovrintendente del teatro Bellini, Antonio Fiumefreddo.
CONTRO «COSA NOSTRA» - Per oltre tre ore in piazza Palestro protagonisti sono stati la danza e i giovani e per l'occasione il Bellini ha lanciato un marchio antimafia «Arte Nostra» da contrapporre a «Cosa Nostra» per favorire e alimentare la cultura della legalità. E il marchio Arte Nostra sarà il filo conduttore di una serie di iniziative antimafia che il teatro lirico catanese presenterà quest'inverno. «Quello della danza è un linguaggio universale - ha detto Fiumefreddo- e oggi, in questa piazza, è la dimostrazione di come l'arte possa essere anche un messaggio contro tutte le mafie. Grande è la mia sorpresa e enorme la mia soddisfazione per la straordinaria adesione, perchè è la dimostrazione che c'è una parte viva e vitale della città che è ancora maggioranza e che non si rassegna». Al progetto Dance Attack hanno aderito 24 scuole di danza e diverse associazioni di Catania e provincia, coordinate dalla danzatrice Giusi Vittorino.
LA DEFEZIONE - L'evento è stato un successo nonostante una defezione dell'ultim'ora. Ben cento ballerini tra i 14 e i 18 anni - tutti iscritti alla stessa scuola di danza in uno dei quartieri «difficili» della città, una delle 26 che hanno aderito al progetto - non si sono presentati, senza motivare l'assenza. Non è stato difficile per gli organizzatori capire cosa fosse successo: le famiglie hanno impedito ai ragazzi di partecipare a un evento contro la mafia. Troppo pericoloso, troppa esposizione pubblica. Erano in corso gli ultimi preparativi, lo staff distribuiva le t-shirt con il logo antimafia «Arte nostra», quando la cosa è venuta alla luce. Alcuni dei ballerini, in lacrime, hanno raccontato del divieto da parte dei genitori. A scatenare la reazione - forse la paura - delle famiglie è stato proprio il logo «Arte Nostra». Simile a «Cosa Nostra», pacificamente provocatorio.
«DEDICATA A LORO» - Giorni fa il Teatro Bellini, prestigiosa istituzione catanese, aveva lanciato un appello alla mobilitazione invitando i giovani a ballare in piazza Palestro, un quartiere simbolo di disagio sociale e protagonista di drammatiche vicende criminali, per una maratona musicale di oltre 4 ore. Il sovrintendente del teatro, Antonio Fiumefreddo, ideatore dell'iniziativa e del logo «Arte Nostra», ha detto che la «Dance Attack» è dedicata proprio ai cento ragazzi rimasti a casa: «Rispetto ai tempi in cui in piazza non scendeva nessuno registriamo che oggi sono solo in cento a restare a casa, e per giunta costretti. Una svolta storica» (ascoltalo in audio). Presenti le istituzioni, dal questore al sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, al presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello. E quasi novecento ragazzi che hanno ballato per la legalità. Madrina dell'evento, Martina Colombari.
«INDIETRO NEL TEMPO» - Ma l'assenza di quei cento fa discutere. «Un atto molto grave che ci porta indietro nel tempo - denuncia il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione -. La lotta a Cosa Nostra è fondamentale per il futuro economico e sociale della Sicilia, e non si possono dare segnali di cedimento proprio in questo momento visti i buoni risultati che si stanno ottenendo contro la criminalità organizzata». «Considero utili iniziative come questa che nascono con il preciso intento di educare i giovani alla legalità e alla lotta alla mafia. Apprendere che la manifestazione non abbia trovato consenso dimostra quanto si debba ancora lavorare per diffondere la cultura della legalità» ha aggiunto il sindaco Raffaele Stancanelli.
LOMBARDO: «CAPIRE RAGIONI DEL MALESSERE» - «Al Teatro Bellini il plauso della Regione per aver saputo mobilitare tanti giovani in una manifestazione che ha un grande valore etico. La mafia va emarginata e battuta proprio sul piano culturale, costruendo una società moderna, libera da ogni condizionamento - ha commentato il presidente siciliano Raffaele Lombardo -. Sono perplesso dinanzi al fatto che uno sparuto gruppo di giovani sia stato costretto a rinunciare, pare su pressione dei genitori. Si tratta certamente di atteggiamenti da condannare. Ma dietro questi gesti c'è probabilmente proprio quel bisogno di lavoro, servizi, infrastrutture che pesa - quotidianamente e negativamente - sulla vita di migliaia di famiglie siciliane. Non possiamo scandalizzarci se nelle periferie delle grandi aree metropolitane registriamo come in questo caso alcune deboli resistenze attorno a iniziative tanto impegnative sul piano culturale. Non possiamo condividere e dobbiamo certamente condannare. Ma abbiamo anche il dovere di comprendere le dimensioni e le ragioni di questo malessere, per intervenire con politiche concrete e incisive».
http://www.corriere.it/cronache/08_sett ... aabc.shtml
[ecco, io a questi genitori di merda gli toglierei la patria potestà]