Colpo di scena nel mondo dei furti d'auto: con 780 mila vetture trafugate nel 2007 contro le 907 mila del 2006 in Europa per la prima volta assistiamo a una brusca frenata del fenomeno. E lo stesso discorso vale per l'Italia dove lo scorso anno sono "sparite" nel nulla 200 mila auto, 20 mila in meno rispetto al 2006. Non solo: secondo le prime stime quest'anno i dati miglioreranno ancora rendendo le 370 mila auto rubate nel 1991 (record storico) solo un lontano ricordo per gli automobilisti italiani.
Il punto è che oggi insomma rubare l'auto non conviene più perché per ogni tipologia di furto c'è una controindicazione: chi ruba una macchina per i pezzi di ricambio ha a che fare con troppe centraline elettroniche di bordo (su alcuni modelli si arriva a oltre 40) che spesso sono in grado di "riconoscere" se l'auto è stata manomessa da un ladro e quindi vanno immediatamente in blocco. Gli stessi trapianti meccanici di motori e sospensioni sono poi sempre più difficili perché l'elettronica governa il funzionamento di ogni pezzo. Non solo: il costo della manodopera è talmente elevato che anche potendo attingere a magazzini di pezzi rubati (quindi a bassissimo "costo") non conviene più riparare una macchina grazie alla concorrenza dei modelli nuovi offerti con sconti sempre più forti.
Chi invece ruba un'auto per spostarsi da un posto all'altro deve vedersela con le migliaia di telecamere montate in ogni città, un efficace sistema di indagine di polizia e carabinieri e - non ultimo - una quasi certa presenza di antifurti satellitari e altri modelli collegati direttamente con le forze dell'ordine. Il rischio di essere scoperti diventa insomma elevatissimo. Anche all'estero: fino a pochi anni fa per risalire alla storia di una macchina rubata in un altro Paese servivano ricerche complicatissime da parte delle forze dell'ordine.
Oggi invece con il coordinamento di tutte le banche dati in tempo reale qualsiasi agente può avere tutti i dati di un'auto che ha appena fermato per un controllo.
Stesso discorso per chi invece ruba un'auto per poi rivenderla con l'aggiunta che "ripulire" una vettura di numeri di telaio (memorizzati in modo elettronico in centinaia di pezzi) oggi è molto difficile. Quindi l'unica possibilità per questi topi d'auto è quella di rivendere poi la macchina in Paesi dove la legge in pratica non esiste e dove è addirittura possibile circolare con la vecchia targa d'origine...
Insomma come spiega Roberto Sgalla, direttore della Polizia Stradale, "tanti fattori determinano questo eccellente risultato. Issia l'impegno delle forze dell'ordine, il potenziamento dell'attività investigativa, ma anche della tecnologia imperante che ha portato a realizzare antifurti elettronici molto efficaci".
Ai ladri, quindi, non resta che rifarsi con i rottami. E non è un caso che nella classifica delle auto più rubate ci sono modelli vecchissimi e ormai fuori produzione come la Fiat Uno, la Punto, Panda, Cinquecento o Autobianchi Y10. In questo sottobosco vale ancora il famoso slogan dei topi d'auto: "Le vecchie Golf sono come il porco: non si butta via nulla". E fra qualche anno, quando queste vecchie auto finiranno allo sfasciacarrozze, i dati dei furti d'auto caleranno ancora.
http://www.repubblica.it/2008/09/motori ... =mothpstr1