Videogioco con dentro versetti del Corano sulla guerra: sfiorato un caso diplomatico
L'utente è accompagnato da una nenia per bambini, che in realtà e in libanese e riporta delle frasi inquietanti
MILANO - È possibile che un videogioco per ragazzi possa rendersi inconsapevolmente responsabile di un incidente diplomatico di portata internazionale, con possibili ripercussioni potenzialmente pericolose? Sì, se nell’incedere scanzonato del gioco la colonna sonora vi propone dei versetti del Corano. È ciò che accade in «Little Big Planet», sviluppato da Sony per la sua Playstation 3. Nel corso del primo livello del terzo mondo di gioco, l’utente è accompagnato da un’allegra nenia per bambini, in una lingua sconosciuta che solo ora scopriamo essere libanese. Il contenuto non è affatto per bambini, e neppure allegro: la traduzione letterale riporta che «Ogni anima assaggerà la morte» e pure «Ogni cosa nel mondo morirà».
DATA DA DESTINARSI - «Little Big Planet» è uno dei più attesi videogiochi della stagione, uno dei titoli più originali mai apparsi su di una console: apparentemente infantile, perché dai colori pastello e popolato di pupazzi di pezza, favola per adulti a un successivo livello di lettura, indispensabile a Sony per allargare il mercato della sua console. Doveva essere nei negozi per la prossima settimana. Anzi, lo era già. Perché pur non essendo ancora in vendita, il videogioco era stato già stampato e consegnato in milioni di copie ai distributori di tutto il mondo, pronto per la commercializzazione. Già entusiasticamente recensito dalle riviste di riferimento del settore, è stato immediatamente richiamato da Sony. Anche le singole copie gratuitamente distribuite agli addetti ai lavori sono state ritirate ad una ad una. Ora Little Big Planet è rimandato a data da destinarsi.
AZIONE RIPARATORIA - Un comunicato ufficiale della multinazionale giapponese riporta che durante una sessione di prova del gioco, prima della sua uscita, è stato rilevato che in uno dei brani della sua colonna sonora, utilizzato sotto licenza di una casa discografica, vi erano dei versi del Corano. E prosegue porgendo sincere scuse da parte di Sony a chiunque si sia risentito e offeso dall’accaduto, promettendo un’immediata azione riparatoria. La versione dell’accaduto riportata nella Rete diverge da quanto riportato ufficialmente e narra che negli Stati Uniti alcuni negozianti abbiamo messo in vendita il gioco prima della data prevista e che sia stato proprio un giocatore, acquistata la sua copia, a capire il significato di ciò che stava ascoltando.
COLLEZIONISTI A CACCIA - Inutile aggiungere che già ora, le poche copie incriminate ancora in circolazione siano ricercatissime e stiano vedendo il loro valore collezionistico incrementarsi esponenzialmente. Impossibile per Sony correggere il problema attraverso un aggiornamento del software da scaricare attraverso Internet perché non tutti, almeno non ancora, utilizzano la console da salotto collegata alla Rete. Indispensabili e giuste, quindi, le drastiche misure addottate. Per rispetto. Ma anche per paura, paura di ripercussioni per l’azienda e per possibili rivendicazioni estremiste. Un caso fortuito, quello in cui è incappato «Little Big Planet», ma estremamente rappresentativo del momento storico in cui viviamo. Quella in cui anche un bambino, con il suo videogioco, è costretto a imparare ad avere paura.
http://www.corriere.it/cronache/08_otto ... aabc.shtml