di SporcoRozzoPrimitivo il 22 apr 2013 14:19
La situazione che hai descritto è causata dalla stupidità dei datori di lavoro se il settore non è in crisi, dai lavoratori se il settore è in crisi.
Mi spiego meglio con un esempio, anche se decisamente vasto: il mercato dei telefonini.
Nokia ha dominato questo mercato per un decennio, poi di colpo non ha venduto più nulla.
Cosa è successo?
A - Il mercato dei telefonini è morto e nessuno compra più telefonini;
B - La Nokia ha messo sul mercato un prodotto scadente e nessuno compra più telefonini Nokia.
Chiaramente la risposta corretta è B.
Quindi la fetta di mercato di Nokia se la dovrà pappare qualcun altro, Apple o Samsung in primis.
Per papparsi quella fetta di mercato Apple o Samsung dovranno incrementare la loro produzione.
Per incrementare la loro produzione dovranno assumere nuovo personale, mentre probabilmente Nokia sarà costretta a cassa integrare o a licenziare i suoi dipendenti.
Il dipendente dinamico, che non ha troppi legami in giro, andrà pronti via a bussare alle porte della Samsung, offrendo la propria esperienza.
Samsung fra un operaio che non conosce ancora il mestiere ed un operaio specializzato in grado di lavorare subito a regime assumerà senz'altro quest'ultimo.
Il dipendente statico, che per una qualsiasi ragione non può spostarsi, attenderà in cassa integrazione, sperando che Nokia butti fuori un nuovo modello in grado di competere o bastonare iPhone o Galaxy.
Quando però passano mesi se non addirittura anni e questo nuovo SuperLumia non esce e la Nokia va a rotoli, sta al dipendente rimboccarsi le maniche. Per quanto statico tu sia non puoi pretendere di sederti sugli allori ed aspettare che la Nokia si risollevi se non ve ne è velleità.
La Commodore negli anni ottanta col suo C64 ha sfondato il mercato ma poi non ha più saputo rinnovarsi ed ha chiuso.
Questo è ciò che è successo all'Alfa di Arese: nonostante non vi fosse nessuna intenzione di riaprire lo stabilimento, i dipendenti se ne sono stati in panciolle per sei anni, salvo poi scendere in piazza a protestare quando la cassa integrazione è terminata.
Non mi venire a dire che se uno vuole in sei anni non si trova un posto di lavoro.
Se ad essere in crisi non è solo una determinata azienda bensì tutto il settore, sta all'intelligenza del dipendente saper aprire i propri orizzonti e riciclarsi.
Cos'è, non dobbiamo passare dalle carrozze a cavalli alle automobili perché l'AssoManiscalchi prevede la perdita di posti di lavoro fra stallieri e ferratori?
Qui l'esempio è il mercato dell'auto. A Milano ci sono praticamente tante macchine quante sono le persone. Cazzo pretendono, che ci compriamo due macchine a testa o che le cambiamo ancora prima di aver finito di pagarle?
Il mercato è arrivato alla saturazione, ora si lavora solo al ricambio, il numero di veicoli circolanti non potrà aumentare ancora di molto.
Non vende Fiat, non vende Renault, non vende Honda, non vende Volkswagen.
Se ad andare male è l'intera barca, meglio abbandonarla prima che affondi.
Io ho fatto il meccanico d'auto, il magazziniere, il cameriere, il tecnico hardware, il gestore di sala internet ed infine il vigile urbano.
Mia moglie è stata operatrice di call center, cassiera al supermercato, venditrice di articoli sportivi, segretaria in uno studio medico e poi vigilessa urbana anche lei.
Io ho una laurea in Scienze Naturali con specializzazione in conservazione della natura e lei è una paleontologa.
Se entrambi ci fossimo fossilizzati a cercar lavoro nel nostro ambito di laurea, probabilmente a quest'ora ce ne staremmo ancora ciascuno in casa con i propri genitori.
Adesso che inizia la bella stagione il ciclista di via Varesina è oberato di lavoro, così come i vari giardinieri. Anche l'officina che sistema le moto lavora a tempo pieno.
Mentre i centri commerciali tirano in basso, da noi il settore dell'alimentazione biologica ed a chilometro zero tira che è uno spasso.
Le fattorie cercano personale, i caseifici, i microbirrifici cercano personale.
Una mia amica fa il fonico per i concerti. Se la contendono. E lei gira l'Italia e l'Europa a montare gli impianti audio dei palchi.
Ah, no, però il sogno è stare seduto in giacca e cravatta dietro ad una scrivania con un pc ed una luce al neon...
Dice il saggio:
-Che il tuo bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto non importa: c'è comunque spazio per dell'altro vino.