Milano come Saint Vincent o Campione d'Italia. Il Comune del capoluogo lombardo, secondo quanto riporta "Il Giornale" ha dato piena disponibilità a concedere l'autorizzazione per la costruzione di un casinò. Il progetto è pronto, sia attende solo la deroga del governo che potrebbe arrivare con legge speciale per motivi turistici come nel caso dell'Expo 2015. Dato che la legge vieta l'ingresso ai residenti, si è deciso di costruire il casinò in uno dei comuni limitrofi, Rho o Pero.
Il giro di affari potrebbe aggirarsi intorno ai 190 milioni di euro che è la cifra raggiunta nel 2007 dal Casinò di Venezia, con un milione e 48 mila presenze. Se i paragoni reggono, questo potrebbe essere un buon motivo per rimpinguare le entrate tributarie del Comune, oltre alle altre attività che la società di gestione della sala da gioco potrebbe promuovere a favore della collettività.
Sempre a Venezia la Casinò Spa sostiene infatti progetti culturali, sportivi e iniziative a scopo umanitario. La città lagunare, grazie al Casinò, copre ben il 58,13% delle spese comunali correnti consentendo di avere la quota Ici per la prima casa più bassa d'Italia.
E per quanto riguarda le sicure obiezioni di chi si professa contrario alla "febbre del gioco" e alle sue degenerazioni, specie per la gioventù, è pronto salomonicamente un progetto di lotta alle patologie del gioco.
Lo studio di fattibilità per Milano parla di un milione e 80 mila ingressi di provenienza lombarda, e di 720 mila ingressi di altra provenienza. Numeri che farebbero registrare introiti pari a 360 milioni di euro, di cui oltre 187 milioni potrebbero entrare nelle casse del Comune.
http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo421512.shtml
Finalmente a Milano iniziano a svegliarsi un po, bravi
