"Ma cosa sto facendo di male? La bara è mia, c'erano le spoglie di mia madre, la voglio riportare a casa e custodirla; è un caro ricordo, un fatto legato agli affetti". Avrebbe più o meno risposto così, ai Carabinieri che lo hanno bloccato lungo la strada che dal cimitero porta verso le campagne di Grotteria, piccolo centro del Reggino, V.S., il pensionato sessantasettenne protagonista di un episodio al limite del grottesco. Il pensionato, che pare non abbia problemi economici, vive in Lombardia e recentemente è rientrato al paese natio, Grotteria.
Non sapeva dove metterla - Una sua sorella è deceduta a causa d'una caduta accidentale e, dovendo seppellirne la salma, ha pensato di riunire in un unico loculo i resti dei genitori. Ha però seguito una procedura alquanto insolita. Alle prime luci del giorno è partito dalla sua casa, ubicata in una contrada distante circa sei chilometri dal cimitero, e raggiunto il camposanto vi è entrato, molto probabilmente superando un muretto di cinta dopo essere salito su un cumulo di sabbia. Ha quindi rimosso la lapide posta sulla tomba della madre, deceduta 18 anni addietro, e - una volta esumata la salma - si è appropriato della bara in legno lasciando i resti della donna nella cassa di zinco, che ha poi risepolto, insieme con quelli della sorella e del padre, in un unico loculo.
Il trasporto in carriola - Dopo averla portata all'esterno del cimitero, forse facendola scivolare lungo il muretto attraverso il quale era entrato, V.S. ha quindi caricato la bara (non è possibile dire se avesse intenzione di "riutilizzarla") su una carriola e, copertala con dei sacchi, si e' tranquillamente avviato verso casa. Bloccato dai carabinieri, ha trovato molto strano che si fosse creato tanto interesse per un fatto che lui riteneva normale. I militari dell'Arma hanno subito provveduto ad informare le autorita' competenti, sindaco ed ufficio tecnico compresi.
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