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Intervista a CARMELO ORLANDO dei NOVEMBRE

Novità e rumors dal mondo del metallo

Moderatore: Something Wild

Intervista a CARMELO ORLANDO dei NOVEMBRE

Messaggiodi Mac il 12 feb 2008 19:40

Fantastica, vi metto il link e poi ve la copio

http://www.metallus.it/intervista.asp?id=785&p=0

metallus.it ha scritto:Ospitiamo con piacere i capitolini Novembre e approfittiamo di questa chiacchierata per presentare il nuovo album “The Blue” e fare chiarezza su di un errore in sede di recensione relativo alle influenze accreditate alla band. La parola all’ensemble romano.

Innanzitutto benvenuti! Volete presentare “The Blue” ai lettori di Metallus.it? Dal mio punto di vista il nuovo album presenta numerosi elementi progressive, ma rispetto al passato recente appare piuttosto muscolare e, se vogliamo usare questo termine, complesso. Voi che ne dite?
“Salve a voi. “The Blue” è sicuramente un album diverso da “Materia” per una serie svariata di motivi che stanno gradualmente evidenziandosi man mano che viene recensito e man mano che noi stessi lo andiamo interiorizzando.
In primis, credo sia più vivace; “Materia” proveniva da un lungo silenzio, mentre “The Blue” nasce a muscoli già scaldati, per cui la tua definizione è di per sé, molto appropriata. “The Blue” è più aggressivo, in linea con l’essere tornati a pieno sul campo, nella giungla, dove tocca picchiare. Tutto questo porta anche a sfoggiare elementi inaspettati e innovativi ancor più che in passato, ecco perché a te, viene da usare il termine “progressive”. Io, più che altro, lo userei nel senso di variegato nella sezione ritmica, tempi dispari e stranezze varie. E poi, soprattutto, ha un qualcosa di difficilmente definibile che lo ha reso particolarmente ben riuscito.”

Veniamo subito all’imprecisione che voi stessi avete riscontrato, ossia la continuità tra i Novembre e band come Opeth e Katatonia, intendendo le due seconde come fonte di ispirazione per i primi. Avete tutta la possibilità di fare chiarezza sull’argomento.
“Vi ringraziamo tantissimo per la vostra disponibilità e apertura mentale che vi assicuro non è cosa comune…
Credo che dietro a questa storia ci sia molto, molto di più di quanto non sembri.
L'accostamento di cui parli, è una deformazione professionale di stampo esterofilo, che hanno tanti giornalisti italiani, che lo ammettano o meno. Infatti qui il problema non è Metallus; qui il problema è da rintracciarsi in una cronica mancanza di auto-stima generale, di antichissime origini !
L’accostamento Novembre, Opeth, Katatonia, con noi nella veste di “ispirati da..”, è una CAZZATA che va avanti da quando, firmando per Century Media, abbiamo OSATO sfidare le regole di questo “perdentismo” tutto Italico. Peccato mortale!!!
Infatti, se andiamo a rileggere le recensioni dei nostri primi due album, quando stavamo per una sfigatissima indie italiana, venivamo descritti come degli eroi nazionali, dei geni musicali assoluti ecc... Mentre da “Classica” in poi, “misteriosamente”, oltre agli elogi, ecco che si affiancano le note dolenti dei paragoni.
Come se noi band italiane, per essere apprezzate a pieno dalla stampa italiana, dovessimo per forza rimanere giù, sotto gli altri.
E’ come se la suddetta cazzata, vi fosse arrivata in eredità, tramandata da quella parte di “addetti ai lavori”, di stampo “depressoide”.
Giornalisti che non sono mai andati a leggere le note biografiche che le nostre etichette mandano insieme ai CD promozionali. Perché se l’avessero fatto avrebbero visto che, per l’appunto, noi facciamo questa musica da PRIMA dei nostri amici Svedesi, Inglesi, ecc...
Se avessero ascoltato il nostro demo “Unreal” del 1991, avrebbero potuto ascoltare con le loro orecchie, riff stile primissimi Paradise Lost, fatti PRIMA DI CHIUNQUE!!! Avrebbero potuto leggerne la “thanx list” per capire le nostre vere origini, invece di stare sempre a frignare che qui tutto va storto, salvo poi intervistare sempre le stesse vecchie carcasse.
Chissà perchè NON ABBIAMO MAI letto una riga di paragone fra noi e i nostri colleghi stranieri, fatta al contrario! E venendo noi prima di loro, dovrebbe venir da sè!!! All’inizio ti dicevo che c’era molto di più; lo dicevo perché, a tutto quello che ho appena esposto, bisogna anche aggiungere tutto quello che all’epoca, suscitò il nostro ignorare questa specie di Fantozzianesimo (e mi riferisco alla firma per CENTURY di cui prima); in una parola: INVIDIA.
La solita vecchia, rugosa invidia che si è concretizzata, non solo col metterci nel ruolo dei cloni ma anche affossandoci più concretamente.
Non voglio arrivare addirittura a fare i nomi e circostanze, ma parlo di persone, tutte fra Milano e Roma e tutte in posti di una certa rilevanza.
Per farvi un esempio; dovessimo seguire i normali canoni degli altri paesi, come ad esempio il Portogallo (che quando un giornalista di Kerrang osò parlare male dei Moonspell scoppiò un incidente diplomatico fra Inghilterra e Portogallo), o la Finlandia (dove trovi Tarja nelle copertine dei quotidiani!!!), un gruppo come il nostro dovrebbe stare nelle copertine dei giornali Metal italiani, un numero si e un numero no.
Invece, pur essendo stati per la più grande label metal al mondo e stando tutt’oggi per quella più prestigiosa, pur avendo fatto tour con Kreator, Opeth, Katatonia, Moonspell, Paradise Lost ed altri, non siamo MAI stati in una copertina Metal italiana. Ci rendiamo conto? A stento troverete un box nella copertina del prossimo numero di una rivista, mentre gruppi che non hanno mai fatto un CAZZO, cioè niente, NADA, nulla in assoluto (gruppi, cui qualche membro sta in quelle posizioni “importanti” che accennavo prima), ce li troviamo sempre in copertina e in ogni festival importante come rappresentanti della scena Italiana; Sembra quasi uno specchio riflesso della situazione politica Italiana attuale! Conflitti d'interessi a Palazzo Chigi e anche nelle redazioni!”


Vi spiego cosa potrebbe avere generato questa argomentazione. Da un punto di vista personale, fermo restando il fatto che le tre band nascono contemporaneamente, gli Opeth (in particolare) sembrano aver imbracciato la svolta evolutiva poco prima degli altri, volgendosi dal death melodico a un genere decisamente più complesso. In questo senso può essere abbastanza naturale per chi ascolta intravedere delle continuità. Inoltre, una pecca nella quale il sottoscritto si inserisce, sembra piuttosto semplice tracciare continuità tra le band italiane e quelle straniere, modus operandi sbagliato ma esistente. Anche in questo caso, a voi la libertà di dire come la pensate.
“Credimi, le tre band NON nascono proprio contemporaneamente!!! Stiamo parlando di anni (1990 ca.) in cui, in termini di velocità di evoluzione musicale (il Death-Grind che rimpiazza il Thrash, ed il Black e il Gothic che oscurano il Death, tutto in un niente), tre mesi valevano come tre anni attuali.
Noi suoniamo alla nostra maniera da prima dei nostri amici. In ogni modo, ai primordi non ci conoscevamo; abbiamo conosciuto le nostre reciproche musiche solo qualche anno dopo ('92/93), ad evoluzioni già avvenute.
Se poi, gli Svedesi hanno avuto un iter più veloce del nostro, è dovuto a fattori prettamente sociali legati alla condizione dell’Italia.
Pensiamo, ad esempio, alla fase di presentazione alle etichette: confrontiamo il nostro demo-tape e i loro.
- Allora, nel ’90, a Roma non c’era uno, che fosse uno studio di registrazione che potesse garantire a dei 16/18enni, una registrazione Metal competitiva, senza dover svaligiare una banca (per questo abbiamo dovuto aspettare il ’94 e andare in Svezia, da loro); infatti “Unreal” è un casino; Mentre provate un po’ a sentire il demo, che so, dei Dismember il quale ha un suono degno di un album ed è costato due soldi!!!
Oppure pensiamo alle remore delle etichette dovute al pregiudizio nei confronti del nostro paese. All’epoca, qui in Italia, cadeva un governo al mese, la Lira era in caduta libera, una media di dieci morti ammazzati al giorno, tutto NON funzionava (un pacchetto su tre non veniva recapitato e deragliava un treno a settimana), come era pensabile che un etichetta estera potesse prendere sul serio un gruppo proveniente da un posto simile??? Ed ecco infatti che gli Opeth firmano nel ’94 e noi SOLO nel ’99.
Noi abbiamo avuto grane e ostacoli che loro non hanno avuto e nonostante tutto siamo riusciti a convincere qualcuno che da un paese del Terzo Mondo può venir fuori una realtà seria. Da soli, senza il supporto di nessuno. Vogliamo rendercene conto?
L’unica cosa che posso concederti: l’estrema superiorità tecnica e di attitudine positiva/costruttiva che gli Opeth avevano in confronto a tutti noi altri. Per il resto, “Wish…” è rivoluzionario quanto “Orchid” e “Orchid” è rivoluzionario come un’altra ventina di album che oggi nessuno ricorda, perché nel frattempo i gruppi si sono sciolti e perché l’oblio è un’altra gravissima piaga di oggi.
Chiunque asserisca la superiorità di “Orchid” nei confronti di “Wish...” è libero di farlo in riferimento ad una superiorità di esecuzione e soprattutto a titolo di gusto personale.
Ma chi, parlando di innovazione, fa quest’asserzione come assunto storico troverà inesorabilmente qualcuno pronto a sbugiardarlo, non solo noi, ma anche gli Opeth stessi, i quali, in merito ad una diatriba fra fan, scoppiata in loro forum proprio su quest’argomento, hanno dichiarato le stesse cose che stiamo sosteniamo noi ora.”


“The Blue”: un titolo che non solo suggerisce una continuità con un colore comunemente associato al freddo e all’inverno, ma pare di scorgere anche un gioco di parole che rimanda alla tristezza. E’così? “Sì, in un certo senso è così perché in lingua Inglese “the blues” è la tristezza. Per dire “sto giù”, dicono “I’m feeling blue”. Perciò, fra le altre cose, è anche un gioco di parole che ben lega con le sonorità dell’album. Inoltre facciamo riferimento alla color synesthesia, il colore che percepiamo quando ascoltiamo certe scale e tonalità fredde o malinconiche.”

A livello lirico quali argomenti trattate? L’album ha una natura concettuale o vi concentrate su argomenti a sé stanti?
“Per lo più sono argomenti a sé stanti. Mi piace lasciare le lyrics ad un livello estremamente istintuale e inconscio. Ecco perché le scrivo sempre all’ultimo minuto e in breve tempo. Mi lascio guidare dalle sensazioni del momento e dalla musica stessa. Mentre ai titoli, essendo molto rappresentativi, ci tengo che siano particolari e gli do più importanza. Li appunto man mano che mi vengono in mente, nell’arco di un anno intero.”

Mi incuriosisce nel particolare un episodio come “Triesteitaliana”, volete spiegare la genesi di questa canzone?
“Forse “Triesteitaliana” è l’unico testo di cui posso dire qualcosa, al contrario degli altri che, essendo così istintivi, vanno ancora capiti da me in primis. Vidi un documentario sui fatti dell’immediato dopoguerra, che parlavano di un Giro d’Italia proprio di quegli anni, il quale, giunto alla zona di Trieste, (che al tempo era ancora divisa fra Italiani e Sloveni) subì degli attacchi da parte dei Titini, a colpi di sassi e spari, mentre appena qualche Km più in su, veniva applaudito dagli Italiani. E il documentario andò in fermo immagine proprio su un cartellone a bordo strada, con scritto “Trieste Italiana”. La cosa mi colpì molto per qualche strano motivo. Forse nostalgia di un’Italia che noi dei primi anni ’70 ci siamo visti scomparire sotto il naso, non so!”

Quali altri brani scegliereste come i più rappresentativi del disco e a vostro giudizio dove si avverte maggiormente la complessità ritmica che contraddistingue l’album?
“Sicuramente il mio orgoglio personale (ma anche di gruppo) è “Zenith”; un pezzo strumentale pieno di sfide che abbiamo vinto. Poi “Cobalt Of March”, “Bluecracy”, “Architheme”. Ma in generale, è un album che ci piace dall’inizio alla fine.”

Volete presentarci Luca Giovagnoli, nuovo bassista della band? Se non sbaglio Luca ha partecipato attivamente alla composizione del nuovo materiale, è così?
“Sì, infatti si è subito ambientato bene dal punto di vista musicale, tanto che ha sia suonato nell’album che partecipato alla fase di composizione.
Luca ha suonato per anni in una realtà thrash-metal romana, gli Scapegoat (oggi Enemynside). Poi, frequentando gli stessi ambienti ci siamo conosciuti e abbiamo fatto un provino, che come è facile immaginare è andato benissimo. Sia dal versante musicale che da quello umano.
E’ un personaggio deciso, rassicurante; uno di ci si può fidare. Ha portato tanta nuova linfa vitale, e ci da tanti consigli da esterno (visto che è entrato da così poco!) riguardo cose che noi faticavamo dall’interno, faticavamo a vedere.”


Apprendo dal vostro sito che è in cantiere un tour nel Regno Unito insieme ai Paradise Lost. Come vi state preparando per questa esperienza e quali altri appuntamenti on stage sono in programma?
“Ti assicuro che è un casino sotto tutti i punti di vista; andrà bene come al solito, non ci sono dubbi. Ma non sai che stress! Prove di continuo, preparativi coi pesi delle valigie, prenotazioni, biglietti, cazzi, mazzi (per dirla alla romana)… Poi i Paradise Lost sono un gruppo fondamentale; con i loro primi due album hanno cambiato la scena Death Metal, la quale prima di loro era solo brutalità. Insomma, loro sì che sono i nostri veri riferimenti musicali. Sarà un onore suonare con loro.”

Non ultimo, la possibilità di lasciare un vostro messaggio al pubblico italiano.
“Voglio ringraziarvi per quest’intervista e vorremmo dare un messaggio ai vostri lettori. Nonostante la nostra disillusione verso la professionalità di molti addetti alla stampa nostrani, crediamo fermamente che ci siano delle belle eccezioni. Metallus è una di queste. Un portale che si mette così in discussione, senza alcuna remora, dimostra di possedere quelle virtù di serietà professionale e spirito di responsabilità che ormai non si vedono più. Proprio per questo motivo, nonostante tutto ciò che avete letto, noi, a una recensione scritta in questo portale daremmo davvero serio credito. Se qualcuno prendesse esempio!!!”
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Re: Intervista a CARMELO ORLANDO dei NOVEMBRE

Messaggiodi GothicRaven il 12 feb 2008 19:44

Troppo lunga :non

:ump
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Re: Intervista a CARMELO ORLANDO dei NOVEMBRE

Messaggiodi Something Wild il 13 feb 2008 08:33

Non la leggerò mai... Solo a vederla mi sento svenire per lo sforzo...
SURPRISE! YOU'RE DEAD!
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Re: Intervista a CARMELO ORLANDO dei NOVEMBRE

Messaggiodi Isa il 13 feb 2008 12:52

fortunatamente non mi piacciono i novembre
ISA: Gran Sacerdotessa del PRCD
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La dimensione media del pene e' di 6 pollici e la dimensione media della vagina e' 7 pollici. Questo significa che ci sono circa 100.000 kilometri di figa non usata nel mondo.
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