A Sceptic's Universe 2000
Soltanto adesso mi sono cimentato con la sconfinata discografia di questo prolificissimo gruppo norvegese (

Come posso definirli? La prima definizione che viene in mente è "avant-garde", più che altro perché fa fico tirarla fuori quando non si sa bene come catalogare una band.
Diciamo che mi ricordano alquanto i Control Denied, non tanto per la loro proposta musicale quanto per il modo che hanno di intendere la musica: trattasi infatti di una base che potrebbe tranquillamente essere (stra)technodeath, sulla quale viene però innestata una voce pulita (appena un po' paueronica, ma non tanto da disturbare).
Ma le somiglianze finiscono qui. Gli Spiral Architect suonano un metal con pesantissime contaminazioni jazz, che coinvolgono sia le chitarre che la sezione ritmica; e tali contaminazioni non si manifestano in alcuni sprazzi, in certe aperture all'interno dei pezzi, ma permangono per ogni minuto di ogni canzone dell'album. I riffs, quasi sempre irregolari sotto il profilo ritmico, sono intricati oltre ogni dire, e cambiano con una frequenza ed una repentinità che ad un primo ascolto lasciano veramente spiazzati. Le canzoni ne risultano, per così dire, "spezzettate", frazionate in brevi episodi e quasi prive di un vero e proprio filo conduttore che ne assicuri una fluidità e coerenza interna. La sezione ritmica... beh, se non è jazz puro poco ci manca. Quanto al cantato, per star dietro al resto deve infilare delle linee vocali a dir poco improbabili, ancorché molto suggestive.
L'insieme che risulta da tale modalità compositiva è un album ultraraffinato ed ultraprogressivo (direi ultracervellotico), il cui ascolto presenta una difficoltà di sesto grado superiore; ma, una volta che si riesce a comprendere cosa diamine si sta ascoltando (non abbiate fretta, non ve la caverete con meno di 5-6 ascolti

Menzione speciale per la stupenda, veramente STU-PEN-DA Cloud Constructor (quattro ascolti consecutivi solo stamattina).
Si capisce, vero, qual è il tasso tecnico presente in questo disco? Il limite è il cielo.
Nella mia recensione di (quel capolavoro di) AngL di Ihsahn ho detto che il bassista meriterebbe un monumento; ecco, il bassista è lo stesso degli Spiral Architect, e merita veramente un monumento, una medaglia d'oro al valor civile e l'investitura quale Cavaliere dell'Ordine di San Steve Di Giorgio. Disumano.
Uno splendido, complicatissimo album, che mette duramente alla prova l'ascoltatore, ma che alla fine lo ripaga con gli interessi. Ascoltate... se ne avete il coraggio
