di Leadingtherats il 12 ago 2009 20:38
Cosa dire di questo gruppo, che vada oltre ad un mero attestato di adorazione?
Che certamente sono la band a cui il pensiero va immediatamente quando si pensa al death metal.
E questo non soltanto per i loro (immensi) dischi, singolarmente presi; ma anche perché nella loro discografia sono concentrate la storia e l'evoluzione del death, dalla pura ferocia primeva alla raffinatezza maturata col tempo.
In quest'ottica "evolutiva", è evidente che i Death sono sempre stati avanti di un paio di gradini rispetto al resto del mondo. Hanno dato un contributo fondamentale alla fondazione di un genere ed al suo consolidamento definitivo; poi, con Human hanno aperto le porte della scena ad una tecnica strepitosa, e sono stati tra quella manciata di gruppi pionieri del techno-death (Atheist, Nocturnus, Atrocity, e quasi nessun altro).
In seguito, quando il death metal si era ormai delineato nei suoi stilemi di base e già aveva prodotto o era in procinto di produrre i suoi grandi classici, ecco che i Death hanno di nuovo salutato la compagnia ed hanno fatto un passo ulteriore, con quel leggendario trittico Individual Thought Patterns - Symbolic - The Sound Of Perseverance fatto di aggressività ragionata, melodie straordinarie, tempi irregolari e brani di una complessità quasi inedita per quegli anni.
Questo è stato il grande merito dei Death: era un gruppo che alzava l'asticella sempre più in alto, disco dopo disco. Nessun'altra band è riuscita (né riuscirà mai) ad evolversi come loro, con quel coraggio e quella classe.
Ah, ho continuato a definirli una band perché per me sono e resteranno sempre una band. Chuck è stato, secondo me, il più grande musicista della storia del metal, ma mi pare riduttivo identificare completamente i Death con lui, senza tributare il giusto riconoscimento ai gregari di lusso di cui si circondava. Si dice che Chuck lasciasse ai suoi compagni assoluta libertà: "Questo è il riff, fai ciò che vuoi purché vada bene con questo riff". Il risultato è che tutti i fior di musicisti che hanno suonato con lui hanno potuto dare un apporto decisivo, tale da caratterizzare profondamente ognuno dei loro album. Si immagini Individual Thought Patterns senza il basso di Di Giorgio (che a tutt'oggi rimane la più grandiosa prova di un bassista che io abbia mai sentito), o TSOP privo delle sincopi schizoidi di Richard Christy; certo, sarebbero pur sempre dei grandi albums, ma mancherebbero di quella "identità", di quella riconoscibilità che invece attualmente hanno e che sono parte della loro grandezza.
Per chiudere, il mio preferito è Individual Thought Patterns, che ormai dal '93 non si schioda dal mio ideale podio dei più bei dischi death metal di tutti i tempi.
"Non ho mai ucciso nessuno che non meritasse d'essere ucciso, secondo gli standard correnti del nostro modo di vivere. Non ho mai distribuito materiale osceno da utilizzare a fini di masturbazione: ho accettato di parlare con Peter e Bax Engleking solo perché ero affezionato al loro padre, possa Dio dare pace all'anima sua, anche se era un fottuto crucco. Non uccido spettatori innocenti, perché è mitzvah, un comandamento, e io rispetto i Dieci Comandamenti, quando il lavoro me lo permette."
Meyer Harris "Mickey" Cohen