
Era da un po' che volevo aprire questo topic; è un po' provocatorio, ma sono davvero curioso di sapere cosa ne pensate.
Negli ultimi tempi si stanno sempre più diffondendo i festival: più grandi, più piccoli, enormi, in Italia, all'estero, spuntano come i funghi, tanto che in estate c'è almeno un centinaio di bands che si muove in giro per i fest di tutta Europa.
Analogamente, sempre più spesso si vedono concerti al chiuso che imitano la formula del festival, mettendo insieme tre-quattro-cinque gruppi che potrebbero tranuillamente essere head in qualsiasi data singola: si pensi all'Unholy Alliance, o a Judas Megadeth Testament, o a Slipknot Machine Head e CoB. Una parentesi sui Machine Head, che è indicativa di quanto dirò di seguito. Io ho visto i MH secoli fa a Bologna, avevano fatto appena due dischi e già erano in tour da headliners; adesso, con una discografia di tutto rispetto, passano dall'Italia due-tre volte l'anno... ma sempre e solo di supporto a qualcuno!
Bene, contemporaneamente a questa "festivalite" mi sembra che si stiano riducendo le date delle singole bands, soprattutto al di sotto degli Appennini. Mi pare che rispetto al passato ci siano sempre più gruppi che fanno una data singola in Italia, collocata ovviamente a Milano e dintorni per questioni prevalentemente logistiche, e sempre meno bands che ci fanno grazia di più date calando dalla Polentonia. Tanto per dire: dieci anni fa (a mia memoria) la scena di Firenze non era poi così malmessa, quella di Roma era decisamente buona; Oggi, Roma vivacchia e Firenze è morta e sepolta. E secondo me il proliferare di festival e la diminuzione dei tour, almeno per quanto riguarda l'Italia, sono strettamente correlate.
Ora, siete d'accordo con questa nuova tendenza (se poi di tendenza si tratta)? Siete favorevoli alla crescita dei festival o pseudofestival a discapito dei concerti?
Personalmente no. Anzi, i festival iniziano a rimanermi un po' sui coglioni.
Ok, bella atmosfera, un botto di gente, ci si ritrova tutti, tanti gruppi per cui quello che ti interessa c'è per forza, le bancarelle, le magliette, l'idea di essere ad un evento così GROSSO, ma...
- i prezzi sono sempre alti. Si può anche dire che si ha modo di ascoltare più gruppi, resta il fatto che meno di € 60 non si spende;
- i luoghi "da festival" sono sempre problematici. Vuoi per i collegamenti, vuoi per la polvere, vuoi per le zanzare, vuoi per i cessi, vuoi per l'affollamento, resta il fatto che posti da 10-20-30.000 persone sono sempre delle porcilaie;
- i suoni sono sempre inadeguati. Troppo bassi, o troppo impastati, o mal bilanciati: la dispersione non permette mai di avere suoni decenti, e di apprezzare appieno chi suona;
- se hai la sfiga, come me, di amare principalmente gruppi estremi, la band che sei venuto a vedere suona 40-50 minuti. Se invece ti piace l'headliner, ti va meglio: "ben" un'ora e 15/ un'ora e 20. Uau;
- le condizioni climatiche sono sempre proibitive. Star lì otto ore a trentaecazzo gradi è più una prova di resistenza che altro. E quindi ti godi meno le bands;
- i gruppi emergenti italiani e stranieri in una data singola avrebbero modo di mostrare il proprio valore davanti ad un uditorio un minimo interessato. Ai festival suonano la mattina davanti a un migliaio di persone alle quali non possono interessare di meno. Ed ecco che i vecchi dinosauri soffocano le giovani bands.
Insomma, secondo me, sotto il profilo squisitamente musicale, il festival è sostanzialmente una merda. Preferirei di gran lunga che ci fossero più date singole in giro per l'Italia.
Voi?