Già, mi ero dimenticato di dire due parole sul concerto.
Innanzitutto, incredibile a dirsi, il viaggio è andato via liscio come un olio: la Deadly e la Lex, nonostante un momento di panico, non si sono MAI PERSE (

), io sono arrivato PUNTUALE AL MINUTO (

), e nonostante le orribili gufate della Isj siamo arrivati all'Estragon alle nove e cinque.
Biglietto non esattamente economico (LTR: "Via, gnamo a dagni 'sti ventidu'euro". DN: "Già, mica pochi". Lunga, reciproca occhiata perplessa. "Vabbé, ci si doveva pensa' un po' prima"

). Si entra, c'è davvero poca gente (per fortuna, in seguito l'affluenza aumenterà un po'). Sul palco è di scena il soundcheck: basso e chitarra hanno UN FRACCO di corde.
Ergo, siamo arrivati giusti giusti per i Beneath The Massacre
Oh, puttana troia, CHE PALLE! Ma veramente! Se ne stanno lì a fare le seghe agli strumenti, è tutto un solo, un tapping, un pirulirulì continuo, un flipper durante il multiball (autocit.). Per me possono saper suonare bene quanto gli pare, io proprio non li reggo. Una noia mortale.
Poi montan su gli Origin. Con un cantante che catalizza su di sé la nostra attenzione, vuoi per il pizzetto doppio, vuoi per due gambine da sopravvissuto di Treblinka, vuoi per una grande somiglianza con un nostro caaaaro amico (somiglianza che la Lex, per motivi ignoti, si ostina a negare

).
Cane delle berve (cit.), quanto MENANO questi! Bestiali: aiutati anche da discreti suoni, scatenano un'esibizione di una intensità paurosa. Un muro sonoro impressionante, interrotto di tanto in tanto da riffs ficcanti e soli efficacissimi, il tutto suonato con una tecnica mostruosa, secondo me addirittura superiore a quella dei segaioli-a-un-botto-di-corde che li hanno preceduti. In particolare il pingue bassista è uno spettacolo continuo, le sue mani volano letteralmente sul manico dello strumento. Insomma, gli Origin hanno semplicemente spazzato via anche il ricordo dei BTM. Grandissimi.
Infine, i Dying Fetus. Belli. Un po' freddi, forse, ma marci al punto giusto, sparano la loro mistura di death brutale e passaggi più ritmati e scapoccevoli. Verso la fine del concerto mi risultano un po' ripetitivi, ma comunque la loro esibizione è godibile, ed il riscontro del pubblico è assolutamente buono. Uno show più che dignitoso.
Tutto sommato, un bel concerto: tra questo e Hour Of Penance + Subhuman, mi sono levato quella vaga voglia di brutalità che avevo da un po' di tempo

Attualmente sto studiando una tremenda vendetta per la noia che mi hanno inflitto quei maniaci della tecnica che sono i BTM. Credo che costringerli a suonare tutta la discografia dei Six Feet Under sarebbe una punizione adeguata.
Sì, compresi i tre album di cover.