Deicide

Uno dei gruppi che DOVEVO assolutamente vedere prima di morire

Diavolo, hanno avuto troppa importanza nella mia formazione musicale. Cioè, il loro album omonimo (che poi è il primo) ha avuto troppa importanza nella mia formazione musicale. Del resto salvo giusto Legion e qualche pezzo qua e là dei dischi immediatamente successivi. Ma cazzo, ai tempi belli della mia giovinezza la mia cassetta di Deicide la ho CONSUMATA!
E quindi si va, il solito trio di irriducibili granducali: io, la Deadly e la Lex. E come sempre, durante il viaggio e nel prosieguo della serata si discute di alta filosofia e di argomenti di stretta attualità, quali:
- l'importanza nello show business di un... ehm... oculato uso interno delle spugnette;
- la presunta abilità di Fernando Ribeiro nel preparare uova in camicia;
- ulteriore ingiustificato entusiasmo della Lex, stavolta verso una ditta di spurghi di Pisa;
- quanto possa essere fashion un catetere fucsia. O verde fluorescente. Dipende a cosa lo abbini, insomma.
Ed arriviamo celermente al nostro... uhm... luna park?! Che cazzo ci fa un luna park dove prima c'era l'Estragon?!

Superato l'iniziale smarrimento, ci rendiamo conto che tra l'ottovolante e i calcinculo l'Estragon c'è ancora, e rinfrancati affrontiamo la coda per il biglietto.
Dopo di che la fame ha il sopravvento. Andiamo a una bancarella del luna park, ci approvvigioniamo di untissime cibarie, ascoltiamo sconvolti la Lex che canta Gigi D'Alessio, la convinciamo a fatica che no, non ha il tempo di andare a sparare al tirassegno (ne conviene, ma con la morte nel cuore) e ci rifocilliamo a dovere.
Causa cena e un piccolo contrattempo (un ragno che tenta senza successo di violentare la Lex), ci perdiamo i primi tre/quattro pezzi dei Vader.
Ma il resto basta e avanza. Su disco non mi piacciono un granché, ma dal vivo il loro sound massiccio e i loro tempi cadenzati fanno veramente un ottimo effetto. Potenti, incazzati, da scapocciamento. Esibizione breve ma decisamente coinvolgente. Nonché una tra le più belle aste di microfono che abbia mai visto in vita mia.
Cruciverba. 27 orizzontale, sei lettere: "Noia, monotonia, sonnolenza". Uhm

........ Ah, Marduk!

Boia, oh! Vabbé, non è il mio gruppo, non è il mio genere, era quanto meno probabile che non mi avrebbero entusiasmato; ma mai avrei immaginato che mi avrebbero fatto venire due palle delle dimensioni di zucche da concorso.
A dire il vero, non ho neppure granché da imputare alla band: hanno fatto il loro show, hanno tenuto discretamente il palco, pur senza strafare hanno fatto la loro figura. Però è proprio la loro musica che mi ha lasciato completamente indifferente. Beh, peggio che indifferente: raramente ricordo di essermi annoiato tanto a un concerto.
Eppure tutto attorno a me notavo una inspiegabile, turbinante euforia. E, pensandoci meglio ora, a mente fredda, inizio a sospettare che la causa di tale euforia dell'uditorio fossero proprio i Marduk. Strano, no?
L'euforia di cui sopra ha pure coinvolto la Lex e letteralmente travolto la Deadly. La quale ha pensato generosamente di condividere il suo entusiasmo con me. Con ogni mezzo. Incluse la vessazione psicologica e la violenza fisica. Così:
- quando, alla sua richiesta di un parere sulla esibizione della band, le ho risposto che mi stavo annoiando a morte, mi ha scoccato un'occhiata che lasciava presagire la fine di un'amicizia;
- quando durante il loro concerto ho osato allontanarmi per soddisfare impellenti necessità fisiologiche, al mio ritorno mi ha accolto con un feroce: "Dove cazzo sei stato?

". E, dopo che ho confessato di essere stato in bagno, mi ha guardato come mi avrebbe guardato il papa se mi avesse visto pisciare sulla sindone;
- e quando, malaccortamente, mi è scappato uno sbadiglio, la mia dolce amica mi ha richiamato gentilmente ad una maggiore attenzione assestandomi un robusto calcio su una caviglia.
La Lex è stata più comprensiva: si è semplicemente limitata a fingere che io non esistessi per circa un quarto d'ora (dopo di che, ha realizzato chi avrebbe dovuto riportarla a Firenze in macchina e ha soprasseduto).
Poi, i Deicide.
Allora.
Uno dei chitarristi somigliava ad una tartaruga con la barba. E aveva una camicia improponibile. E stava piantato sulla sua mattonella come se ce lo avessero incollato. Sembrava uno che passava di lì e si fosse improvvisamente trovato una chitarra in mano. Per carità, con il suddetto strumento ci sapeva fare. Ma mostrava tutto il dirompente carisma di, chessò, un attempato impiegato comunale di Scandicci.
L'altro era concentrato sul suo strumento come se temesse che, se avesse distolto lo sguardo per un attimo, la chitarra se la sarebbe data a gambe rifugiandosi nel backstage. Anche lui, mobilità zero. Anche lui, abbigliamento opinabile.
Quanto a Glen, il tempo non è stato clemente con lui. E' diventato tipo un tricheco pizzuto, con un faccione rotondo che fa pensare più a Babbo Natale che a un'icona del satanismo più marcio.
Se non fosse stato per Steve Asheim dietro le pelli, il colpo d'occhio generale avrebbe fatto pensare più a un gruppo country che a delle leggende del death.
Suoni pessimi. Se dei Vader si sentiva tutto e dei Marduk si sentiva anche troppo, le chitarre dei Deicide semplicemente non uscivano. Si percepiva solo un ronzio indistinto, e a volte pure la voce difettava. Peccato.
Concerto-lampo. Dopo un'ora e una decina di pezzi, hanno salutato e sono usciti. E noi: "Ha-ha, burloni. Via, aspettiamo che facciano il solito rientro per i bis". Macché: luci accese, musichetta di sottofondo e crew che inizia a smontare il palco. Delusioooone.
Quindi, concerto di merda? nonostante tutto, assolutamente no. Ho finalmente avuto modo di apprezzare dal vivo pezzi come Serpents Of The Light, Once Upon The Cross, When Satan Rules His World.
E soprattutto, ho potuto scapocciare alla follia su pietre miliari del death e della mia giovinezza come Dead But Dreaming, la micidiale Dead By Dawn, la meravigliosa Sacrificial Suicide

Insomma, emozioni forti.
Sì, nonostante i numerosi aspetti negativi, è comunque stato un bel concerto. Grazie della compagnia, bimbe!