Ed eccomi in partenza da Firenze, destinazione Pisa!

Cioè, SAREI in partenza da Firenze destinazione Pisa, se solo la mia macchina non avesse assunto le sembianze di un igloo. Entro in modalità "cane da valanga", dissotterro la vettura e finalmente parto. E passo tutto il tragitto sulla A11 a fare a palle di neve con me stesso, con blocchi della suddetta che mi si staccano dal cofano e mi si spatasciano sul parabrezza, grazie tante.
Arrivo a Pisa a raccogliere Lugh, Sareh e amici. Un attimo di attesa mentre Marco e il mio omonimo mi liberano gentilmente il tetto della macchina dalla neve traventandosela reciprocamente addosso, e si parte. Strade relativamente sgombre (a parte un momento di tensione verso Sarzana: brutta idea, finire in corsia di sorpasso a 120 sulla neve), poco traffico, Shining (quelli norvegesi) a palla nello stereo e svariate cazzate che purtroppo al momento non ricordo. Nonché l'immortale "3...2...1... SALT!" TU-DUM! No, credetemi, è meglio per voi se non sapete

E, come Satana vuole, arriviamo in quel di Rossiglione.
Ingredienti per un'ottima
Cold Night In
Hell.
Innanzitutto, dev'essere
night. E, visto che arriviamo verso le sei e mezza, questa condizione è soddisfatta.
Poi, dev'essere
cold. E qui l'organizzazione ha fatto le cose in grande. Una trentina di centimetri di neve, una decina abbondante di gradi sotto lo zero, un solido strato di ghiaccio per terra; e nel locale, da bravi liguri, si risparmia sul riscaldamento. Insomma, un gelo tale che sentivo la mia anima diventare fredda, e soltanto i morti stavano sorridendo. Aaaaauh. (quasi-auto-pluri-cit., chi la becca ha una birra pagata

)
Per quanto riguarda l'
hell, quando siamo arrivati non c'era. Ma è stato sufficiente avere qualche ora di pazienza
Appena entrati, e pagata la ridicola somma di DODICI euro (grazie Trevor

), notiamo nell'ordine quanto segue:
1)c'è du'gatti. Nel senso di poca poca gente. Evidentemente non tutti sono stati co...* come noi, che abbiamo sfidato gelo e neve per 600 chilometri per venire a vedere gli Obscura.
*
Completate con "...raggiosi" o "...glioni", a vostra scelta.
2) Stanno suonando i Lunarsea, valido gruppo death melodico del quale purtroppo ci becchiamo appena l'ultimo pezzo.
3) BIRRA E SARCICCE!

Sulle quali ci tuffiamo immantinente; ma le salsicce risultano un po' deludenti rispetto a quelle dell'estate.
4) Merda, sono saltati i Node! Peccato, li avrei visti molto volentieri! E il problema più grave è che, data la loro assenza, ad aprire per gli Obscura saranno i Secret Sphere, gruppo di paueroni impenitenti
Comunque, rinfrancati dalla merenda ci godiamo i Nerve. Che a me non piacciono, ma che comunque sanno far bene il loro mestiere, proponendo un thrash/death moderno con scream e stopponi scapoccioni a non finire. Per chi piace il genere...
Poi è l'ora dei Cadaveric Crematorium, gruppo death/grind schizzato e stracolmo di cambi di tempo e stop-and-go, nonché pazzi furiosi sul palco (li avevo già visti a Prato).
Ma è anche ora di cena, e al bar vicino c'era una scritta che aveva attratto la nostra attenzione e che diceva: "Polenta tutti i giorni".
Ergo, dopo la prima canzone dei CC andiamo a caccia della suddetta polenta.
Per scoprire, con nostro sommo disappunto, che questo particolare giorno non è "tutti i giorni", e che conseguentemente la polenta non c'è. Assai delusi, ripieghiamo su ulteriore panino con la salsiccia al banchino fuori, molto più appetitoso del suo omologo venduto all'interno. Quelli del banchino ci propongono pure l'acquisto di una birra - testuali parole - "calda di frigo" (temperatura frigo 4°; temperatura esterna -10/-12° circa); ma soprassediamo.
Poi andiamo al bar a berci qualcosa (bombardino COL CAFFE'?!). E qui, dopo un po', veniamo assaliti dagli orrendi ululati del cantante dei Secret Sphere che, dentro, hanno iniziato la loro esibizione. Già dal porto sicuro del bar ci rendiamo conto che trattasi del pauer più trucido, trito, scontato... boh, non ho più aggettivi. Insomma, il peggio del pauer, ed è tutto dire.
Ci facciamo forza ed entriamo... e con nostra somma sorpresa, i SS sono vestiti ammodino, da metallari perbene. Il che aumenta il mio sconcerto, in quanto non riesco a rendermi conto di come persone fondamentalmente NORMALI, senza evidenti tare genetiche psichiche o fisiche, possano risolversi a suonare del pauer che più pauer non si può.
Allora, non resta altro che prenderci una birra, sederci (Lugh con le spalle al palco) e disapprovare in silenzio. Lugh tenta ripetutamente il suicidio con una forchettina di plastica da patatine fritte, ma senza successo. E invece Sareh, quando pensa che nessuno la guardi, SALTELLA sulla sedia a tempo di musica! Ti ho vista, sai!

Finalmente la tortura ha termine, e dopo gli ovvi tempi tecnici salgono sul palco gli Obscura.
L'ingresso è memorabile: i due chitarristi e il bassista (per chi non lo sapesse, tale J. P. Thesseling

) entrano con gli strumenti a tracolla e due lattine di birra ciascuno

Altrimenti, che tedeschi sarebbero? Thesseling (

) a parte, certo.
Dopo un soundcheck pressoché infinito, cominciano. Ed io, trasportato dall'entusiasmo mio e dei miei compagni di viaggio, mi faccio trascinare dove non ero mai stato e mai più tornerò, ovvero in prima fila; ove, ovviamente mi sento il concerto dalle casse spia

Mamma-mia-che-spettacolo! Che suonare! Mai vista/sentita roba del genere dal concerto dei Cynic! Ovunque ti giri, vedi e ascolti fare numeri disumani, con una fedeltà assoluta al loro splendido album Cosmogenesis, che ripropongono quasi per intero. L'attacco con Anticosmic Overload è addirittura scioccante, per il modo in cui partono da zero a cento in un nulla. Il batterista inframezza blastbeats a rullate e sincopi sui piatti con una naturalezza disarmante, la mano del chitarrista vola, il cantante/chitarrista growla in un tempo e infila ritmiche pazzesche sulla chitarra ad un tempo completamente diverso; roba da matti.
Ma il naturale fulcro dell'attenzione dei presenti (sempre pochi, ma ora un tantino cresciuti di numero) è il sei corde di Thesseling (

). Non c'è bisogno di essere un bassista per rendersi conto che si è al cospetto di un autentico mostro. Certo, vederlo in azione con al tuo fianco un bassista non ha prezzo: ho avuto modo di godermi le espressioni stupefatte di Lugh (tipo quando si è girato verso di me e mi ha urlato: "QUELLO CHE HA FATTO E' IMPOSSIBILE!!"

).
Uno spettacolo la tecnica, uno spettacolo la musica: come già ricordato, il disco è fantastico, e lo hanno suonato quasi tutto con una precisione straordinaria. Peccato abbiano fatto subito per seconda la mia Incarnated, il cui riff mi ha gradevolmente tormentato per tutta la domenica

E un discreto spettacolo anche la presenza scenica: gli scapocciamenti a palla, il cantante allegro e sorridente che ci ringraziava per essere lì nonostante il gelo e brindava alla nostra, le pose plastiche dell'altro chitarrista che si metteva in posa per Lugh, e Thesseling (

) che faceva la faccia cattiva, pur rimanendo ovviamente concentratissimo sul suo strumento. Il momento migliore: il batterista sta eseguendo un assolo; una ragazza gli sta scattando una foto; il cantante va verso il microfono per recuperare la sua birra, si accorge della ragazza a cui sta per passare davanti, fa "oops" e si ferma imbarazzato

Personaggio davvero simpatico.
Alla fine del concerto abbiamo tutti gli occhi fuori dalle orbite e la mascella pendula per lo spettacolo strepitoso offertoci. Lugh si compra il vinile di Cosmogenesis e lo fa firmare ai membri del gruppo. I quali, a parte il cantante, firmano TUTTI con pennarello verde sullo sfondo più scuro possibile

Geniale Thesseling (

) che, a metà della firma, si rende conto appena in tempo che sta finendo per scrivere SOPRA il disco, fa finta di niente e va a capo

Torniamo a casa con la enorme soddisfazione di aver visto un concerto veramente grandioso.
E il sottoscritto torna altresì a casa con il summenzionato vinile autografato, che ovviamente Lugh ha dimenticato nella mia macchina. Dai, ti prometto che non lo vendo
