
1. Alpha (Law of Nature Pt. 1)
2. Amber Waves of Gray
3. Tempest
4. The Light in Their Eyes
5. Trouble is Near 06:13
6. Arc of Failure (Law of Nature Pt. 2)
7. Midnight
8. Across the Wilderness
9. Time Our Saviour (Law of Nature Pt. 3)
10. Omega
Ecco il secondo full length della band capitanata da Josh Graham, tra le altre cose visual artist dei Neurosis.
Come il debut, anche questo lavoro risente pesantemente dell'impronta dei sopra citati Neurosis combinata ad una spiccata attitudine doom: chitarre ultrapesanti ed ultradistorte, riffettoni lenti e granitici, atmosfere opprimenti, passaggi psichedelici ed una voce monocorde ed ipnotica (quasi alla Giovanni Lindo Ferretti

A tali elementi si affiancano delle gradite aggiunte quali tastiere, archi e voci femminili, che in diversi brani smussano un po' le asprezze della composizione aumentando la suggestività dell'insieme. Un album certamente degno di nota, con alcuni momenti da pelle d'oca: la titanica Tempest, gli archi di The Light In Their Eyes, il duetto tra Graham e una lunare voce femminile nel refrain di Across The Wilderness, il bel ritornello lievemente dissonante di Omega. In effetti l'unica canzone che sa di riempitivo è la trascurabile Midnight.
Questo disco ha un unico neo, che però rappresenta un difetto non da poco: semplicemente, non è all'altezza del suo predecessore, lo straordinario ...And We Wept The Black Ocean Within. In quest'ultimo (e, a dire il vero, anche nello split con i Nadja), si respirava una maestosa, dolente, quasi epica solennità che qui invece, purtroppo, emerge solo a sprazzi. Il nuovo, insomma, è in generale più piatto, ed in particolare mancano dei brani che possano reggere il confronto con pezzi come Thunderhead, Leaden Tide, Iron Heart o Brother.
Comunque, come si dice dalle mie parti, d'icché c'è 'un manca nulla. Tradotto per gli extragranducali: ce n'è a sufficienza; quanto basta per costruire un album molto buono, che risulterà quasi certamente godibile per tutti coloro che apprezzano le sonorità di Neurosis et similia.
Un piccolo passo indietro, d'accordo; ma pur sempre una conferma ad alti livelli per questa interessantissima band.